Il
dott. Blandino: “L’Istituto Regina Elena di Roma e la McMaster University
dell’Ontario sono partiti con la sperimentazione su un estratto del vegetale,
realizzato nel nostro Paese. I risultati, attesi tra 12 mesi, potrebbero
rivoluzionare la lotta a questo cancro”. Ogni anno oltre 2mila casi
Al
via la sperimentazione sull’estratto di carciofo contro il mesotelioma,
terribile tumore causato dall’amianto. Il capofila del nuovo studio clinico è
l’Istituto Regina Elena che, insieme alla canadese McMaster University,
analizzerà le proprietà del vegetale per un anno su persone con forti fattori
di rischio, come le placche polmonari da asbesto. Un progetto “made in Italy”
quindi, perché il composto è stato messo completamente a punto da un’azienda
del nostro Paese. “Ogni anno questa forma di cancro colpisce oltre 2mila
persone in Italia, ma la sua incidenza è in continua crescita: è atteso un
picco entro il 2020 – commenta il dott. Giovanni Blandino, Responsabile del
Laboratorio di Oncogenomica Traslazionale del Regina Elena –. Nel nostro studio
sperimentiamo, primi al mondo, la chemioprevenzione con una sostanza naturale e
dal costo contenuto – aggiunge anche la dott.ssa Sabrina Strano, ricercatrice
dell’Area di Medicina Molecolare –. Se le nostre intuizioni venissero
confermate, apriremmo la strada a una rivoluzione”. Il mesotelioma è
direttamente collegato all’esposizione da amianto, materiale bandito
dall’Italia da vent’anni ma ancora diffusissimo: nell’ambiente ne restano circa
5 quintali per cittadino, 32 milioni di tonnellate. Un tema sempre più attuale
quindi, soprattutto perché il processo contro i dirigenti dell’Eternit è ancora
in corso: dopo la storica condanna d’appello del 2013 si è ora in attesa della
Cassazione. Inoltre, per il mesotelioma non esistono terapie davvero efficaci.
Il trial clinico viene presentato oggi a Roma, durante l’International Workshop
on metabolism, diet and chronic disease, un appuntamento per fare il punto
sulle evidenze scientifiche riguardanti stili di vita e neoplasie. “La
chemioprevenzione è un’idea nata negli USA e in Italia ha trovato terreno
fertile – ribadisce la prof.ssa Paola Muti, della McMaster University di
Hamilton in Canada –. Si può attuare tutti i giorni anche tramite
l’alimentazione. Ma non solo, un impiego differente di alcuni farmaci può
rivelarsi fondamentale. Nel 2011 una collaborazione tra “Regina Elena” e
Istituto dei Tumori di Milano ha dato il via allo studio TEVERE, il più
importante lavoro al mondo per valutare come giocare d’anticipo sul cancro al
seno. Stiamo analizzando gli effetti preventivi della metformina, una molecola
comunemente utilizzata per il diabete, su 16mila donne sane. Questi due trial
sono l’ulteriore conferma del valore dei link internazionali, portatori di
innovazione”. La scienza medica riconosce ormai da tempo il ruolo protettivo
offerto da frutta e verdura contro diverse patologie, compresi i tumori.
“L’estratto di carciofo, messo a punto dai nostri laboratori, è riuscito a
superare i rigidissimi standard di controllo nordamericani – sottolinea
Valentino Mercati, Fondatore del Gruppo Aboca –. Crediamo tanto in questo
progetto, una testimonianza dell’eccellenza italiana, anche perché il concetto
di prevenzione per noi è prioritario. Le tecnologie moderne ci consentono
sempre più di definire e caratterizzare complessi molecolari derivabili da
sostanze naturali, sotto l’aspetto chimico fisico e predirne l’attività
biologica sul campo umano. Fra i settori applicativi più importanti di questo
filone di ricerca ci sono le malattie complesse, come quelle degenerative e
oncologiche”. “Il Workshop di oggi ribadisce l’importanza di uno stile di vita
corretto – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute
–. La sostenibilità del Servizio sanitario verrà garantita solo se riusciremo a
sensibilizzare in maniera efficace i cittadini su questi aspetti, altrimenti
assisteremo al costante incremento delle malattie croniche”.
Nel 2013 in Italia si sono registrati circa 366mila nuovi casi di tumore, con 173mila decessi (erano 175mila nel 2012). Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di malattia oncologica: erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006. Il cancro del colon-retto è il più frequente, con quasi 55.000 nuove diagnosi, seguito da seno (48.000), polmone (38.000) e prostata (36.000). “Numeri in crescita, che evidenziano sia l’aumento d’incidenza che le maggiori prospettive di sopravvivenza dei pazienti – conclude il dott. Blandino –. Di conseguenza, si dovranno reperire sempre più risorse per curare questo esercito di persone. È fondamentale quindi intervenire prima, fin dalla giovane età, insegnando ai ragazzi un corretto stile di vita. Le statistiche parlano chiaro: le neoplasie più diffuse sono quelle che risentono in misura rilevante anche di un’alimentazione sbagliata, della sedentarietà e del fumo. Partiamo da qui per cambiare lo scenario futuro”.
Nel 2013 in Italia si sono registrati circa 366mila nuovi casi di tumore, con 173mila decessi (erano 175mila nel 2012). Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una precedente diagnosi di malattia oncologica: erano quasi 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 nel 2006. Il cancro del colon-retto è il più frequente, con quasi 55.000 nuove diagnosi, seguito da seno (48.000), polmone (38.000) e prostata (36.000). “Numeri in crescita, che evidenziano sia l’aumento d’incidenza che le maggiori prospettive di sopravvivenza dei pazienti – conclude il dott. Blandino –. Di conseguenza, si dovranno reperire sempre più risorse per curare questo esercito di persone. È fondamentale quindi intervenire prima, fin dalla giovane età, insegnando ai ragazzi un corretto stile di vita. Le statistiche parlano chiaro: le neoplasie più diffuse sono quelle che risentono in misura rilevante anche di un’alimentazione sbagliata, della sedentarietà e del fumo. Partiamo da qui per cambiare lo scenario futuro”.
Fonte:http://www.medinews.it