tag:blogger.com,1999:blog-6566787002978121952024-03-12T05:50:19.862+01:00All News Blog di Dino Branciadinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.comBlogger4533125tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-47452394255698684062014-08-19T18:13:00.003+02:002014-08-19T18:13:39.883+02:00FISCO, CONTRIBUENTI.IT: CORRUZIONE + 71% NEL 2014. 3 IMPRESE SU 5 CHIUDONO DOPO UN CONTROLLO. <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"<b><i>La
corruzione e l’equità fiscale sono i principali problemi che
affliggono i contribuenti</i>". Lo ha affermato il Presidente dei
Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno nel presentare stamane a
Capri il 4° Rapporto del Contribuente 2014 redatto
dall’’Associazione Contribuenti Italiani</b>.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />“<i>Non
si può combattere l’evasione fiscale se non si sradica la
corruzione diffusa che si registra nel nostro Paese</i> - ha aggiunto
Carlomagno – <i>La corruzione provoca sia un danno diretto
all’economia, generando costi insostenibili per le imprese, che un
danno indiretto, allontanando quelle straniere dall’investire in
Italia</i>”.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><b>In
Italia, nel primo semestre del 2014</b>, la corruzione è cresciuta del
71% rispetto al 2013 raggiungendo un giro d’affari di 76 MLD di
euro.<br />Anche lo stato di salute dei contribuenti peggiora. Sempre
di più imprese italiane chiudono i battenti dopo aver ricevuto un
controllo fiscale.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><b>Secondo
il 4° Rapporto del Contribuente 2014</b>, che sarà pubblicato
prossimamente sul sito internet www.contribuenti.it, nel I semestre
del 2014, soltanto 2 imprese su 5, il 40,,9%, che ricevono un
controllo fiscale riescono a sopravvivere, contro il 93,2% registrato
nel 2008. Anche le richieste di rateizzazioni del pagamento delle
imposte sono cresciute in maniera esponenziale unitamente all’uso
del ravvedimento operoso: +122% nel 2014: 2 contribuenti su 3 non
riescono più a pagare nei termini le imposte.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><b>Nel
I semestre del 2014 è cresciuta anche la sfiducia dei Contribuenti
Italiani nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria</b>. 3
contribuenti su 4 (il 74,3%) chiedono la riforma del Garante del
Contribuente e la riforma della mediazione tributaria (il 79,2%)
perché non si sentono tutelati o perché non sono organi terzi. Al
contrario, cresce la fiducia nella Giustizia tributaria dell’2,2%,
passando dal 86,4% del 2013 all’89,3% del 2014.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:
<a href="http://www.contribuenti.it/"><span style="color: blue;"><b>Contribuenti.it</b></span></a></span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-60429158001980336522014-08-14T13:21:00.000+02:002014-08-14T13:21:15.799+02:00CARTONE ANIMATO IN RICORDO DEI BAMBINI DI GAZA UCCISI DURANTE L'OFFENSIVA ISRAELIANA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Jnrvj40-U7KWI83YaPw9_EVlDUthJQ1ZX1ex0J3iXhUoy8vkGHa2-TtiuiB5IZtRNZQdVteZcKjyUMIkmvS6dw-E_47AsudypFECYZ_GnseFV_FpBymMdqsclmRzxhJM2Jkd_meg0Kc/s1600/gaza+strip+children.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Jnrvj40-U7KWI83YaPw9_EVlDUthJQ1ZX1ex0J3iXhUoy8vkGHa2-TtiuiB5IZtRNZQdVteZcKjyUMIkmvS6dw-E_47AsudypFECYZ_GnseFV_FpBymMdqsclmRzxhJM2Jkd_meg0Kc/s1600/gaza+strip+children.jpg" height="298" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/weNSUbu8QbM" width="420"></iframe><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte: <span style="color: blue;"><b>www.nocensura.com</b></span></span>dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-35561240635581434832014-08-14T13:10:00.001+02:002014-08-14T13:10:41.422+02:00VOLO IN PARAPENDIO, EUROPEI IN SERBIA E COPPA DEL MONDO DI ACROBAZIA IN FRIULI <div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Sul
Lago di Cavazzo (Udine) si è aperta Acromax, tappa italiana della
Coppa del Mondo di acrobazia in parapendio che durerà cinque
giorni</b>.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk4V_f9lzTuuTrPZnwDVr4ciFEOnvt64LjI-cXHubtWrwRUXmZCNLRhq2V_hsZTlAH90lwqAFMXTryF5rcwdsjQxv6n6kU6KhF61MYBEYwJLtzVKIGBMFrV8chEH1lDFeAlcAI0xtjDL4/s1600/kopaonik-2.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk4V_f9lzTuuTrPZnwDVr4ciFEOnvt64LjI-cXHubtWrwRUXmZCNLRhq2V_hsZTlAH90lwqAFMXTryF5rcwdsjQxv6n6kU6KhF61MYBEYwJLtzVKIGBMFrV8chEH1lDFeAlcAI0xtjDL4/s1600/kopaonik-2.jpeg" height="300" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Riconosciuta
dalla FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) la gara
è organizzata dal Volo Libero Friuli nell'ambito degli eventi del
progetto Gemona Città dello Sport e del Benstare.</span></div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Parteciperanno
una quarantina di piloti provenienti da tutto il mondo, specialisti
in acrobazie come Raul Rodriguez (Spagna), Francoise Ragolski
(Francia) ed il nostro Aaron Durogatti, giovanissimo pilota di
Merano, vincitore della coppa del mondo di parapendio 2012 insieme a
Nicole Fedele, pilota di Gemona del Friuli, detentrice del record
mondiale femminile di distanza libera (381 km) ed oggi testimonial
della manifestazione.</span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il
Lago di Cavazzo, ribattezzato dei Tre Comuni perchè bagna anche il
territorio di Bordano e Trasaghis, è il più esteso tra i laghi
naturali friulani con 6500 metri di lunghezza. Sulla riva ovest del
lago, vero cuore della manifestazione, si potrà assistere agli
spettacolari atterraggi su una zattera galleggiante dopo che i piloti
saranno decollati dal monte San Simeone sopra Bordano a 1180 metri ed
eseguito figure acrobatiche in singolo ed a coppie sopra lo specchio
lacustre. Lo scorso anno nel singolo vinse Nicola Donini di Merano.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Durante
la competizione sono previsti intrattenimenti diurni e serali con
concerti ed intrattenimenti con dee jay. Imperdibili i tradizionali e
coloratissimi fuochi d'artificio sul lago la sera del 14 agosto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />La
nazionale di parapendio è impegnata nei Campionati Europei 2014 a
Kopaonik, il massiccio montano più grande della Serbia a cira 270 km
da Belgrado ed anche parco naturale. La vetta più alta raggiunge
i 2017 metri.<br />Fanno parte della squadra Silvia Buzzi Ferraris
(Milano), Nicole Fedele (Gemona del Friuli), Davide Cassetta
(Torino), i trentini Christian Biasi, Luca e Nicola Donini, gli
altoatesini Franz Erlacher, Peter Gebhard e Joachim Oberhauser ed il
CT Alberto Castagna di Milano.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Nei
primi quattro giorni non è stato possibile disputare nessuna manche
a causa delle condizioni avverse del tempo. Meglio è andata nei
successivi quattro dove si è potuto volare su percorsi tra i 60 e
97 km. La manifestazione si chiuderà il 16 agosto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Al
momento la classifica provvisoria delle 22 nazioni presenti vede
l'Italia al quinto posto dietro Germania, Repubblica Ceca,
Slovenia, e Svizzera. Luca Donini, migliore tra gli azzurri, è
all'undicesimo posto nella classifica individuale che elenca 113
piloti. Molto meglio in campo femminile dove Nicole Fedele e Silvia
Buzzi Ferraris sono piazzate rispettivamente al secondo e terzo posto
dietro la francese Seiko Fukuoka Naville. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:</span><a href="http://www.fivl.it/" style="background-color: white;" target="_blank"><span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>http://www.fivl.it</b></span></a></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-7466853430329571432014-07-22T10:05:00.000+02:002014-07-22T10:05:03.294+02:00LE MULTINAZIONALI CONTROLLANO TUTTO CIÒ CHE MANGIAMO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM6BtTC0IkRKYMk9y6gwL1vJJJ8_0a_Rk1shq2aiMjJXjLPCzkSEuZdZSAa6Lh87fcy3PQ1bBbxR2PcMkxZjrcUOtSw-WdMjF5kaNxHujR40_udqFuzq3Z_cy00VI3GYZlGWW8Yjt-dd4/s1600/resize.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM6BtTC0IkRKYMk9y6gwL1vJJJ8_0a_Rk1shq2aiMjJXjLPCzkSEuZdZSAa6Lh87fcy3PQ1bBbxR2PcMkxZjrcUOtSw-WdMjF5kaNxHujR40_udqFuzq3Z_cy00VI3GYZlGWW8Yjt-dd4/s1600/resize.png" height="200" width="400" /></a></div>
<h2 class="western">
<span style="color: #ec1622;"><span style="font-family: Arial, Times New Roman, Times, serif;"><span style="font-size: 13pt;">I<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;">l
loro obiettivo è il profitto, senza alcun riguardo per la salute
umana</span></span></span></span></span></h2>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333; line-height: 0.58cm;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dai
nostri campi alle nostre forchette,</span></span><strong style="line-height: 0.58cm;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">le
grandi corporation hanno una quantità enorme di potere sul nostro
approvvigionamento alimentare</span></span></strong><span style="color: #333333; line-height: 0.58cm;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">,
spiega Mychael Snyder sul blog '</span></span><a href="http://theeconomiccollapseblog.com/archives/big-corporations-have-an-overwhelming-amount-of-power-over-our-food-supply" style="line-height: 0.58cm;"><span style="color: #4700b8;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>The
Economic Collpase</b></span></span></span></span></a><span style="color: #4700b8; line-height: 0.58cm;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>'</b></span></span></span><span style="color: #333333; line-height: 0.58cm;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">.
Attualmente più di 313 milioni di persone vivono negli Stati Uniti e
il compito di nutrirle tutte è concentrato nelle mani di poche
decine di compagnie. Lo scopo di queste aziende è quello di
massimizzare la ricchezza dei propri azionisti. Così il popolo
americano finisce per mangiare miliardi di chili di cibo estremamente
malsano, curato con sostanze chimiche e additivi.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se
gli Usa avessero avuto un vero sistema capitalistico, avrebbero un
elevato livello di concorrenza nel settore alimentare. </span></span><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’industria
alimentare statunitense è, invece, diventata sempre più concentrata
ogni anno che passa</span></span></strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">.
Basta considerare i seguenti numeri sul settore agricolo degli Stati
Uniti …</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I</span></span><em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">l
settore agricolo degli Stati Uniti soffre di livelli anormalmente
elevati di concentrazione. La maggior parte dei settori economici ha
rapporti di concentrazione di circa il 40%, il che significa che le
prime quattro imprese del settore controllano il 40% del mercato. Se
il rapporto di concentrazione è superiore al 40%, gli esperti
ritengono che la concorrenza possa essere minacciato e gli abusi di
mercato sono più probabili: più alto è il numero, maggiore è la
minaccia.</span></span></span></span></em></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">I
rapporti di concentrazione nel settore agricolo sono scioccanti.</span></span></span></span></em></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">-Quattro
società possiedono 83,5% del mercato delle carni bovine. </span></span></span></span></em></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">-Le
prime quattro imprese detengono il 66% del mercato delle carni suine </span></span></span></span></em></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">-Le
prime quattro imprese controllano il 58,5% del mercato della
carne di pollo</span></span></span></span></em></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">-Nel
settore delle sementi, quattro società controllano il 50% del
mercato americano e il 43% del mercato delle sementi in tutto il
mondo. </span></span></span></span></em></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">-Quando
si tratta di colture geneticamente modificate, una sola società, la
Monsanto, vanta il controllo di oltre l’85% della superficie
coltivata a mais degli Stati Uniti e il 91% di quella coltivata a
soia.</span></span></span></span></em></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando
così tanto potere è concentrato in poche mani, i pericoli che ne
derivano sono tremendi</span></span></strong><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></span></span></strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E,
come se non bastasse prosegue Snyder, </span></span><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">molte
di queste corporazioni giganti (come la Monsanto) sono estremamente
spietate</span></span></strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">.
I piccoli agricoltori in tutta l'America sono stati spazzati via e
costretti ad abbandonare l'attività a causa delle pratiche
commerciali predatorie condotte da queste grandi aziende …</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Naturalmente </span></span><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">il
controllo che le grandi aziende hanno sul nostro approvvigionamento
alimentare non si esaurisce nelle fattorie.</span></span></strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /> </b></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtCfAYT9dPvd7J81XC4I-v7yn_qYAYS2P1eC8fAYlB95mXeJKQd-_dxwY80SYGucP60OrZQAxHxoIdjz_DqFPmv8gi7tK15ZFGCo9oo1O5EC2NT7PB9J-OzKBIpoJXh7WPsGl9yWAnuqc/s1600/20140715_food_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtCfAYT9dPvd7J81XC4I-v7yn_qYAYS2P1eC8fAYlB95mXeJKQd-_dxwY80SYGucP60OrZQAxHxoIdjz_DqFPmv8gi7tK15ZFGCo9oo1O5EC2NT7PB9J-OzKBIpoJXh7WPsGl9yWAnuqc/s1600/20140715_food_0.jpg" height="246" width="400" /></a></b></span></span></span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Anche
la distribuzione del cibo è altamente concentrata. L’immagine
seguente, creata da Oxfam International, mostra come solo 10
gigantesche multinazionali controllano quasi tutto ciò che compriamo
al supermercato ...</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ad
esempio, è stato recentemente riportato che la Nestlé sta
conducendo una massiccia operazione di imbottigliamento di acqua in
una riserva indiana in California, colpita da siccità.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nestlé
non si ferma a pensare se sia giusto o sbagliato imbottigliare acqua
nel mezzo della peggiore siccità nella storia dello stato della
California. Hanno il diritto di farlo e stanno facendo grandi
profitti nel farlo, e quindi continueranno a farlo.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Si
potrebbe pensare di boicottare tutte queste aziende e mangiare
biologico, facendo la spesa nei negozi di alimenti naturali</span></span></strong><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></span></span></strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Beh,
avverte Snydere, non è così facile. Secondo l'autore Wenonah
Hauter, anche "l'industria alimentare della salute" è a
estremamente concentrata ...</span></span><br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-style: normal;">Negli
ultimi 20 anni, Whole Foods Market ha acquisito le sue concorrenti,
anche Wellspring Grocery, Bread of Life, Bread & Circus, Food for
Thought, Fresh Fields, Wild Oats Markets, Oggi la catena domina
il mercato perché non ha nessun concorrente nazionale. Negli ultimi
cinque anni le sue vendite lorde sono aumentate della metà (47 per
cento) a 11,7 miliardi dollari, e l'utile netto quadruplicato a 465,6
milioni dollari. Uno dei modi attraverso i quali ha raggiunto tale
redditività è con la vendita di prodotti alimentari tradizionali
sotto la falsa illusione che siano meglio dei prodotti venduti in un
negozio di alimentari regolare. I consumatori erroneamente concludono
che questi prodotti siano migliori, e sono disposti a pagare un
prezzo più alto. </span></span></span></span></em><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></span><br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Anche
la distribuzione dei cibi biologici è estremamente concentrata</span></span></strong><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></span></span></strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> Una
società poco conosciuta, la United Natural Foods, Inc. (UNFI)
controlla la distribuzione di prodotti biologici e naturali. La
società ha un contratto con la Whole Foods, ed è la principale
fonte di questi prodotti per i restanti negozi di alimenti biologici.
Questo rapporto ha portato a prezzi sempre più elevati per questi
alimenti. Negli ultimi cinque anni, le vendite nette della UNFI sono
aumentate di oltre la metà (55,6 per cento), 5,2 miliardi di
dollari. Il suo margine di profitto netto è aumentato dell’88 per
cento, a 91 milioni di dollari.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ovunque
si guardi, le multinazionali hanno il controllo.</span></span></strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E
questo è particolarmente vero quando si guarda ai grandi
distributori alimentari, come la Wal-Mart. Un dollaro su tre speso
per generi alimentari negli Stati Uniti è speso da Wal-Mart.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Che
è assolutamente stupefacente, e dà, ovviamente, Wal-Mart una
quantità immensa di potere.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nel
settore della ristorazione, le dieci più grandi società di fast
food rappresentano il 47 per cento di tutte le vendite dei fast food
e, considerata la storia d'amore che gli americani hanno con i fast
food, queste catene non sembrano essere in pericolo.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se
ad un americano non piace come queste multinazionali si comportano,
sostiene Snyder, può sempre lamentarsi. Ma sarebbe uno a fronte di
313 milioni, e la maggior parte di queste grandi multinazionali non
ha intenzione di prendere in considerazione le farneticazioni di una
sola persona.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Collettivamente
però, spiega Snyder, abbiamo un grande potere. E il modo in possiamo
ottenere che queste grandi società cambino è votando con i nostri
portafogli</span></span></strong><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></span></span></strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Purtroppo,
la stragrande maggioranza degli americani sembra abbastanza
soddisfatta dello status quo. </span></span><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La
popolazione continuerà a essere sempre più malata, più grassa e
meno sana ogni anno che passa mentre le grandi aziende alimentari
diventeranno ancora più potenti</span></span></strong><strong><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></span></span></strong></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 0.58cm; margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: #333333; font-weight: normal;">Tratto
da: </span><a href="http://www.lantidiplomatico.it/"><span style="color: blue;">http://</span><span style="color: blue;">www.lantidiplomatico.it</span></a></span></span></strong></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-54291353021811862002014-07-22T08:42:00.003+02:002014-07-22T08:42:43.067+02:00SULLE ROTTE DEL GRIFONE IN DELTAPLANO E PARAPENDIO<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E'
stata pubblicata in internet l'anteprima (trailer) di un documentario
naturalistico e sportivo che presenta al pubblico la vita di una
specie maestosa di rapaci, i grifoni europei, in maniera
assolutamente inedita ed innovativa, cioè ripresi dal deltaplano o
dal parapendio.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmTnzuVqcdmDYnxx-8bwtnvT-9BumcfPbiop5hLsS-fhnUq8evDr52bjzaQ6dz9gPvmK3qQNLqSUCBsV4vjobEsHmhEQ7Jxy-jOjKsmlO_EAdMu9m8JtSfqIyRH3eVHm-izn9hpcj1tds/s1600/grifone-chiglia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmTnzuVqcdmDYnxx-8bwtnvT-9BumcfPbiop5hLsS-fhnUq8evDr52bjzaQ6dz9gPvmK3qQNLqSUCBsV4vjobEsHmhEQ7Jxy-jOjKsmlO_EAdMu9m8JtSfqIyRH3eVHm-izn9hpcj1tds/s1600/grifone-chiglia.jpg" height="223" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Questi
due mezzi di volo libero sono la chiave interpretativa per scoprire
il mondo aereo di questi uccelli che raggiungono un'apertura alare di
2,8 metri. Il progetto si propone di salvaguardare la specie
facendola conoscere ad un pubblico vasto e valorizzare un bene
naturale dei nostri territori.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />I
piloti di deltaplano e parapendio hanno il privilegio di condividere
con gli uccelli il medesimo ambiente e lo stesso metodo di volo,
decollando da un pendio montano, volteggiando sopra le creste,
planando nell'aria o volando per centinaia di chilometri. Il tutto in
modo ecologico, senza rumore di motori, guadagnando quota trasportati
dalle masse d'aria ascensionali create dall'irraggiamento solare del
suolo, le cosiddette termiche. Il pilota di volo libero è, quindi,
in grado di avvicinare e farsi avvicinare dai volatili che lo
riconoscono come loro simile. Entrambi sono inseriti in modo naturale
nello stesso ambiente e sottostanno ad identiche leggi
nell'affrontare il volo.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Promotore
dell'interessante iniziativa è il triestino Davide Finzi Carraro,
quarant'anni, da ventidue pilota di deltaplano e parapendio, membro
dell'associazione Ali Libere di Gemona del Friuli (Udine), nella vita
progettista di droni.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />I
grifoni sono di casa in un triangolo che va dalla riserva naturale
del Cornino, dall'omonimo lago, dove già da anni è in corso un
progetto di conservazione e reintroduzione della specie, passando da
Tolmin in Slovenia, fino all'isola di Cherso in Croazia. In questo
vasto territorio il deltaplano di Davide Carraro segue il volo dei
grifoni allo stato selvaggio, percorre in formazione con i rapaci
lunghi tratti delle loro rotte migratorie, ed il pilota li osserva da
un punto di vista privilegiato, ala ad ala. Questo stretto contatto
in volo, con l'ausilio dell'interpretazione del pilota, consente di
seguire e riprendere gli uccelli veleggiatori in un modo che
altrimenti non sarebbe possibile e può dare ai ricercatori
informazioni e spunti per studiarne il comportamento e
l'intelligenza.<br />Il documentario ci dice che l'avventura è sopra
le nostre teste, a portata di mano, basta alzare lo sguardo. Seguendo
il volo dei grifoni, il filmato descrive il loro modo di vivere, di
interpretare l'aria, di saper scegliere dove andare e perché.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Oltre
al seguito di questa straordinaria avventura, Davide Finzi Carraro
pensa di organizzare degli "Air Safari", cioè portare con
lui in volo studiosi e turisti che vogliono condividere l'esperienza
insieme ai grifoni. </span>
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:
</span> <span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="http://www.fivl.it/"><b><span style="color: blue;">http://www.fivl.it</span></b></a></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-83317487793173175662014-07-21T21:59:00.000+02:002014-07-21T21:59:22.019+02:00LE NOTTI TERRIBILI DI GAZA RACCONTATE DA UN MEDICO NORVEGESE<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mads
Gilbert, medico e primario presso l'ospedale Shifa di Gaza City, ha
denunciato in una lettera le gravi violazioni dei diritti umani
subite dai palestinesi in questi giorni.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitjp_uoJovdQPlMEWLSoU66shVK2zHl1xJxhwLl1t7rHySBDY_EnB3zQuFJbrGoM-74cojTGA7_BxnzuQ7Idk6S7qWZ-qlGHNzWoWkALlyBhLVBgoH6Ik6jzc21oyM2y-17wQM_5yeozQ/s1600/NEWS_123020.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitjp_uoJovdQPlMEWLSoU66shVK2zHl1xJxhwLl1t7rHySBDY_EnB3zQuFJbrGoM-74cojTGA7_BxnzuQ7Idk6S7qWZ-qlGHNzWoWkALlyBhLVBgoH6Ik6jzc21oyM2y-17wQM_5yeozQ/s1600/NEWS_123020.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Carissimi
amici, la scorsa notte è stata terribile. La grande invasione di
Gaza ha lasciato veicoli carichi di mutilati, di persone fatte a
pezzi, sanguinanti, morenti - di palestinesi feriti, di tutte le età,
tutti civili, tutti innocenti" ha iniziato così la sua lettera
di denuncia pubblicata sul The Guardian, il medico e primario
dell'ospedale di Shifa di Gaza City. Da anni il medico è impegnato
ad aiutare le popolazioni della Strizia di Gaza e ha voluto
denunciare le gravi violazioni dei diritti umani subite dai
palestinesi in queste ore.<br /><br />"Gli eroi nelle
ambulanze di tutti gli ospedali di Gaza lavorano a turni di 12-24
ore, affaticati e con carichi di lavoro disumani (e non percepiscono
un salario dall'ospedale Shifa da 4 mesi), si prendono cura delle
priorità, tentano di capire il caos incomprensibile dei corpi, degli
arti, delle persone umane che camminano o che non camminano, che
respirano o che non respirano, che sanguinano che non sanguinano.
Umani! - ha proseguito il medico -. Ora sono trattati come animali
dall'esercito più morale del mondo. Il mio rispetto per i feriti è
illimitato, per la loro determinazione contenuta in mezzo al dolore,
all'agonia e allo shock; la mia ammirazione per lo staff e per i
volontari è illimitata, la mia vicinanza al sumud palestinese mi dà
forza, anche se ogni tanto desidero solo urlare, tenere qualcuno
stretto, piangere, sentire l'odore della pelle e dei capelli del
bambino caldo, coperto di sangue, proteggere noi stessi in un
abbraccio senza fine - ma noi non possiamo permettercelo, né lo
possono loro.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Facce
grigie - Oh no! Non un altro carico di decine di mutilati e di
persone sanguinanti, noi abbiamo ancora laghi di sangue sul pavimento
nel reparto di emergenza, pile di bende gocciolanti, che grondano
sangue da pulire - oh - gli addetti alle pulizie, ovunque,
allontanano velocemente il sangue e i tessuti scartati, capelli,
vestiti, cannule - i resti della morte - tutto portato via. per
essere preparato di nuovo, per essere tutto ripetuto di nuovo. Più
di 100 nuovi casi sono arrivati a Shifa nelle ultime 24 ore. Troppi
per un grande ospedale ben attrezzato con ogni cosa, ma qui - quasi
nulla: elettricità, acqua, dispositivi, medicine, Or-tables,
strumenti, monitors - tutti arrugginiti come se fossero stati presi
da un museo degli ospedali del passato. Ma questi eroi non si
lamentano. Tirano avanti in questa situazione, come guerrieri, testa
in su, enormemente risoluti.</span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />E
mentre vi scrivo queste parole, da solo, in un letto, sono pieno di
lacrime, le lacrime calde ma inutili di dolore e di angoscia, di
collera e di paura. Questo non deve accadere! E poi, proprio ora,
l'orchestra della macchina da guerra israeliana inizia di nuovo la
sua orrenda sinfonia, proprio ora: salve di artiglieria dalle navi
contro le spiagge, i ruggenti F16, i droni ripugnanti (in arabo
'Zennanis', quelli che ronzano), e gli Apaches. Tutto fatto e pagato
dagli Usa".<br /><br />Infine il medico ha chiuso la sua
missiva con un appello alla politica, perché intervenga al più
presto per risolvere la situazione: "Signor Obama - ha un cuore?
La invito - passi una sola notte - solo una notte - con noi a Shifa.
Travestito come un addetto alle pulizie. Sono convinto, al 100%, che
la storia cambierebbe. Nessuno con un cuore e con il potere potrebbe
mai andare via, passata una notte a Shifa, senza essere deciso a
porre fine alla carneficina del popolo palestinese. I fiumi di sangue
continueranno a scorrere la notte prossima. Ho sentito che hanno
accordato i loro strumenti di morte. Per favore. Fate quello che
potete. Questo non può continuare".</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte: <a href="http://www.globalist.it/"><span style="color: blue;"><b>www.globalist.it</b></span></a></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-10376007790095475952014-07-18T23:05:00.000+02:002014-07-18T23:05:38.715+02:00DON CIOTTI: “LA LOTTA ALLA CORRUZIONE IN CIMA ALL’AGENDA DEL SEMESTRE EUROPEO A GUIDA ITALIANA” (VIDEO)<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;">“</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Riparte
il futuro è un modo di esserci, di metterci la propria faccia”.
Parola di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele, che
rilancia l’appello a tutti i cittadini ad essere sempre di più a
sostengo di Riparte il futuro. E si rivolge direttamente a politica e
istituzioni in occasione dell’apertura del</span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-weight: normal;"> </span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">semestre
europeo di presidenza italiana</span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> a
Strasburgo.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;">“</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vogliamo
o non vogliamo lottare contro la corruzione?”, tuona Ciotti. “C’è
una volontà forte e politica al di là delle parole delle promesse e
dei grandi programmi? Allora chiediamo, nel </span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">semestre
affidato all’Italia</span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">,
di mettere al </span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">primo
punto dell’agenda la lotta alla corruzione nei territori
dell’Unione Europea</span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">.
Questo è un segno di libertà, dignità e attenzione per tutte le
persone”.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">62
eurodeputati, ricorda il presidente di Libera, hanno aderito alle
richieste di Riparte il futuro</span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">:
a portare il braccialetto bianco simbolo della mobilitazione e degli
impegni anticorruzione è </span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">il
10% del Parlamento europeo</span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">.
A loro “chiediamo di portare avanti gli impegni presi con i
cittadini: la costituzione di un intergruppo contro la corruzione, la
riedizione della CRIM, una direttiva europea a tutela di chi denuncia
gli episodi di corruzione cui si trova ad assistere sul luogo di
lavoro e l’istituzione della Giornata europea in memoria delle
vittime innocenti di mafia e criminalità” il 21 marzo, come si
celebra in Italia dal 1996.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ciotti
fa un appello anche alle amministrazioni locali: “Tra i nuovi
sindaci eletti alle ultime elezioni ci sono </span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">solo
75 sindaci braccialetti bianchi</span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">.
Ci aspettavamo di più. Questa non è una critica ma
un’esortazione: </span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">ognuno
deve mettersi in gioco e dimostrare rispetto ai suoi cittadini
chiarezza</span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">,
trasparenza e lealtà. Riparte il futuro è un modo di esserci e di
metterci la faccia per dimostrare tutto questo”.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="line-height: 23.055118560791016px;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/QgiqoKBsBKc" width="560"></iframe></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br /></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.61cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: small;">Fonte:<a href="http://www.riparteilfuturo.it/"><span style="color: blue;"><b>www.riparteilfuturo.it</b></span></a></span></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-52708764572590139502014-07-16T22:26:00.000+02:002014-07-16T22:26:09.765+02:00L’ITALIA FINITA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipO4EB_b2X67AzR6GqCo2hBOZQZypNeItf7GPb19wJHmv_YQ_D5Qc468I0MOgAjqyFZQe12CsC5sl__c23xWkiXIlOdrjdm1Ln0j_CFrJ-Ub1ww3fa9KQj93Zku26iFNkQip7mX3lRS08/s1600/Giovani-non-%C3%A8-un-paese-800x360.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipO4EB_b2X67AzR6GqCo2hBOZQZypNeItf7GPb19wJHmv_YQ_D5Qc468I0MOgAjqyFZQe12CsC5sl__c23xWkiXIlOdrjdm1Ln0j_CFrJ-Ub1ww3fa9KQj93Zku26iFNkQip7mX3lRS08/s1600/Giovani-non-%C3%A8-un-paese-800x360.jpg" height="180" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con
tutto il rispetto dovuto alla figura del Presidente della Repubblica,
per imprescindibile senso civico nonché ai sensi dell’art. 278 del
codice penale, nonché per la riverenza dovuta alla sua carica
istituzionale e costituzionale che – dice la stessa Carta –
dovrebbe avere come caratteristica primaria quella di “rappresentare
l’unità nazionale”, quindi tutte le componenti sociali, anche i
proscritti, gli esclusi, i diseredati, è tuttavia d’obbligo
contestare all’ottuagenario Capo dello Stato una qualche lentezza
nelle sue constatazioni, una vagamente scarsa avvedutezza nella
rilevazione dei fenomeni sociali, politici ed economici che
riguardano non già l’ovattato mondo dei mercati finanziari, bensì
la vita e spesso, purtroppo, la mera sopravvivenza di milioni di
connazionali.<br />Nel corso della recente visita nella Venezia Giulia,
il presidente ha affermato, lapidario: “se i giovani non trovano
lavoro, l’Italia è finita”. E se ne accorge ora, signor
Presidente? Lei è nella politica e nelle istituzioni da oltre sessant'anni e se ne accorge ora? Non potrà dire anche lei: “eh,
ma è la crisi”; non è stato un fenomeno istantaneo, che uno si
sveglia la mattina e “c’è la crisi”. Non c’è stata una
guerra lampo, non hanno bombardato le fabbriche, non hanno chiuso le
università e le scuole, non hanno spruzzato il diserbante sui campi
e avvelenato i pozzi da un giorno all’altro. L’Italia, signor
Presidente, è finita da un bel po’. Non è facendo assumere un
migliaio di giovani al call-center o all’Ikea che si risolve tutto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A
voler essere pignoli, Eccellenza, l’Italia è già “finita”
centinaia di volte da quando Lei abita le stanze del potere. E’
finita, negli ultimi anni, ogni volta che un suo compatriota si è
messa la corda al collo perché non aveva più di che sfamare la
famiglia. E’ finita ogni volta che un governo ha preso denaro in
prestito da una banca centrale chiedendolo indietro, con un sistema
fiscale predatorio, ai propri cittadini. E’ finita nel 2003, quando
è stato dato un colpo mortale ai diritti dei lavoratori gettandoli
in pasto a ogni sorta di sfruttatori. E’ finita ogni volta che si è
deciso di mantenere un immigrato clandestino piuttosto che aiutare un
connazionale, perché così volevano la Caritas, Confindustria e i
salotti della “sinistra”.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E’
finita, l’Italia, nel 2002, quando abbiamo adottato la “moneta
unica”; ed è finita nel 1992, quando abbiamo delegato alla Banca
centrale il potere di decidere il tasso d’interesse con cui ci deve
essere prestato il denaro; ed è finita nel 1981, quando l’ultimo
residuale potere del ministero del Tesoro sulla Banca è stato
cassato per legge. E’ finita ogni volta che la penna di un
politicante ha servilmente firmato il trattato di Schengen, quello di
Maastricht, il Patto di stabilità, il Fiscal compact.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E’
finita, signor Presidente, ogni volta che un nostro soldato è stato
mandato a morire per guerre d’aggressione al seguito degli
americani; ogni volta che è stato leso l’onore dei nostri fanti,
dei nostri marinai, dei nostri paracadutisti, dei nostri avieri
costretti a uccidere innocenti iracheni, afghani, serbi.<br />L’Italia
non rischia di finire nel 2014, perché Ella si è accorto che il 40%
dei giovani non ha lavoro. E’ finita negli anni Novanta, quando
avete detto “privatizziamo tutto” e tutti saremo più ricchi.
Quando avete dismesso l’industria dello Stato, quando avete ucciso
l’agricoltura, quando avete delegato a una cricca di eurocrati il
potere di decidere anche come schiacciare l’uva e come tagliare il
grano.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’Italia
è finita nel bagagliaio della R4 in cui è morto Aldo Moro, sulle
spiagge della Tunisia in cui è morto Craxi, colpevoli di aver
timidamente proposto modelli di sviluppo “non allineati” a questa
povera Repubblica. E’ finita sull’aereo di Enrico Mattei. E’
finita a piazza Fontana, a Ustica, sul treno Italicus, alla stazione
di Bologna, quando i poteri d’oltreoceano decisero di mantenere un
“ordine politico” cercando di minare l’ordine pubblico.<br />E’
finita, questa povera Italia, negli anni sessanta e negli anni
settanta, quando le forze sane del Paese furono fatte scannare nelle
piazze in nome di un “antifascismo” e di un “anticomunismo”
da operetta, in una guerra di artefatti e velenosi “opposti
estremismi”. E’ finita quando ci siamo inchinati alla Nato,
all’Unione Europea, è finita ogni volta che una bandiera a stelle
e strisce è stata piantata su una delle oltre cento basi militari
che occupano il Paese da settant’anni a questa parte.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E’
finita ogni volta che viene stroncata una voce libera, ogni volta che
un concittadino finisce in carcere per reati d’opinione, ogni volta
che viene applicata la censura sul libero pensiero.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Qualcuno,
Eccellenza, non cade più nell'imbroglio. L’Italia non rischia
affatto di finire: questa Italia, la vostra Italia, è già finita.
E’ finita nel 1945, quando una buona parte della Sua generazione,
in intelligenza col nemico, perse la guerra e la consegnò, da
Lampedusa al Brennero e unitamente al destino di milioni di
cittadini, in mano al potere apolide della finanza, alla dittatura
atlantica del capitalismo selvaggio, alla tirannia del pensiero
unico, al magma indistinto dell’omologazione, al mesto destino
della perdita di ogni identità.<br />Alla nostra generazione invece, e
a quelle che verranno, il compito di mutarne le sorti, di
raddrizzarne la schiena, di svegliarne la coscienza. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">di:
Fabrizio Fiorini </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:
<a href="http://www.rinascita.eu/"><span style="color: #2300dc;"><b>www.rinascita.eu</b></span></a></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-88847116201459499632014-07-16T16:17:00.000+02:002014-07-16T16:17:02.223+02:00DOSSIER ROMA: la capitale sta morendo nell'indifferenza generale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii2tkHPK2JYGm_Ap0Key1aQtbIhRzjzc4BqpyOrjcLZfqtoRRQzcOMJiCDre6lnsG80J3vww09QiML2FDkOWzAWPY7-BxgCEZYB9ihUxfgCCB1FKq5kSee2O6J9hr2oK903TQBCpJJFco/s1600/10445970_796441483740280_3127699860656342882_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii2tkHPK2JYGm_Ap0Key1aQtbIhRzjzc4BqpyOrjcLZfqtoRRQzcOMJiCDre6lnsG80J3vww09QiML2FDkOWzAWPY7-BxgCEZYB9ihUxfgCCB1FKq5kSee2O6J9hr2oK903TQBCpJJFco/s1600/10445970_796441483740280_3127699860656342882_n.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">LA
FOTO SOPRA RITRAE LE CONDIZIONI IN CUI VIAGGIANO I PASSEGGERI DELLA
LINEA B DELLA METROPOLITANA DELLA CAPITALE: treni sporchi e
fatiscenti (sia all'interno che all'esterno) l'aria condizionata
non funziona, persone stipate come animali (anzi: il trasporto degli
animali prevede uno spazio dignitoso per ogni capo di bestiame...) e
in un contesto così i borseggiatori hanno vita facile... non a
caso Roma è in testa, insieme a Barcellona, alla classifica di Trip
Advisor per il numero di borseggi.</span><br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Da
anni, nelle ore di punta la situazione è quella evidenziata nella
foto: i passeggeri sono stipati come sardine... ogni giorno! La
linea B in particolare è qualcosa di INDECENTE, anche i tempi di
attesa sono lunghi, e in un contesto così chi può, evita di usare i
mezzi pubblici...</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Entrare
in metro con un passeggino o una carrozzina è praticamente
IMPOSSIBILE; infatti se ne vede poche, in metropolitana. Alcuni mesi
fa ho assistito personalmente alla scena di una ragazza che non
riusciva a salire a bordo della metro da Termini direzione Rebibbia
con il passeggino. Era disperata, e stava pensando di uscire dalla
metro, dopo che in mezz'ora ne sono passate 3 o 4 stracariche e non è
riuscita a salire a bordo.<br /><br />Insieme ad una amica abbiamo
aiutato la ragazza a salire, appellandoci - nei pochi secondi
che dura una fermata - alla gentilezza degli altri passeggeri,
due dei quali sono scesi per farle spazio, e anche noi abbiamo
aspettato il treno successivo... scene da terzo mondo... Anzi,
NEL TERZO MONDO LA SITUAZIONE è MIGLIORE, IN MOLTI CASI!</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />La
foto sopra è stata pubblicata dalla pagina facebook "Roma fa
schifo" con il seguente commento:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Continua su:<span style="color: blue;"> </span><a href="http://www.nocensura.com/2014/07/dossier-roma-la-capitale-sta-muorendo.html?spref=bl" style="color: blue;">nocensura.com: DOSSIER ROMA: la capitale sta morendo nell'indiffe...</a></b>: A cura dello Staff di nocensura.com Clicca per ingrandire l'immagine (Foto da " Roma fa schifo " Facebook) LA FOTO SO...</span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-16912183574371746942014-07-08T14:54:00.000+02:002014-07-08T14:54:24.463+02:00GLI SMEMORATI DI BERLINO / TUTTE LE NAZIONI D'EUROPA CANCELLARONO DEBITI PER DECINE DI MILIARDI AI TEDESCHI (INGRATI)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglZ0tGLcP_xKZ_5aSHhbk3vT2FlvLbBkkLefjZxUoPRYAnnckvtg4L47FdxWZzK5zRb8zBMuTW9pBdA4wKQleI_Lta7IVC4UEl6jVqiIRM5Bx5QI7OTt8Hit_wElc7JWe2BBxvffioRJk/s1600/ar_image_1987_l.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglZ0tGLcP_xKZ_5aSHhbk3vT2FlvLbBkkLefjZxUoPRYAnnckvtg4L47FdxWZzK5zRb8zBMuTW9pBdA4wKQleI_Lta7IVC4UEl6jVqiIRM5Bx5QI7OTt8Hit_wElc7JWe2BBxvffioRJk/s1600/ar_image_1987_l.jpg" height="271" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La
Germania, che fa tanto la moralizzatrice con gli altri Paesi europei,
è andata in default due volte in un secolo e le sono stati condonati
i debiti di due guerre mondiali per consentirle di riprendersi. Fra i
Paesi che le hanno condonato i debiti, la Grecia, prima di tutto, che
pure era molto povera, e l'Italia.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dopo
la Grande Guerra, John Maynard Keynes sostenne che il conto salato
chiesto dai Paesi vincitori agli sconfitti avrebbe reso impossibile
alla Germania di avviare la rinascita. L'ammontare del debito di
guerra equivaleva, in effetti, al 100% del Pil tedesco. Fatalmemte,
nel 1923 si arrivò al grande default tedesco, con l'iperinflazione
che distrusse la repubblica di Weimar. Adolf Hitler si rifiutò di
onorare i debiti, i marchi risparmiati furono investiti per la
rinascita economica e il riarmo, concluso, come si sa, con una
seconda guerra, ben peggiore, in seguito alla quale a Berlino si
richiese un secondo, enorme quantitativo di denaro da parte di
numerosi Paesi. L'ammontare complessivo aveva raggiunto i 23 miliardi
di dollari (di allora!)</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La
Germania sconfitta non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati
in due guerre, peraltro da essa stessa provocate.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mentre
i sovietici pretesero e ottennero il pagamento della somma loro
spettante, fino all'ultimo centesimo, ottenuta anche facendo lavorare
a costo zero migliaia di civili e prigionieri, il 24 agosto 1953 ben
21 Paesi, Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda,
Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito
di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna,
Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e
Jugoslavia, con un trattato firmato a Londra le consentirono di
dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari,
dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il
default, che c'era di fatto. L'altro 50% avrebbe dovuto essere
rimborsato dopo l'eventuale riunificazione delle due Germanie, ma nel
1990 l'allora cancelliere Kohl si oppose alla rinegoziazione
dell'accordo, che avrebbe procurato un terzo default alla Germania.
Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nell'ottobre
2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal
trattato del 1953 con il pagamento dell'ultimo debito per un importo
di 69,9 milioni di euro.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Senza
l'accordo di Londra che l'ha favorita come pochi, la Germania
dovrebbe rimborsare debiti per altri 50 anni. E non ci sarebbe stata
la forte crescita del secondo dopoguerra dell'economia tedesca, né
Berlino avrebbe potuto entrare nella Banca Mondiale, nel Fondo
Monetario Internazionale e nell'Organizzazione Mondiale del
Commercio.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quindi:
che cos'ha da lamentare la Merkel, dal momento che il suo Paese ha
subito e procurato difficoltà ben maggiori e che proprio dall'Italia
e dalla Grecia ha ottenuto il dimezzamento delle somme dovute per i
disastri provocati con la prima e la seconda guerra mondiale? La
Grecia nel 1953 era molto povera, aveva un grande bisogno di quei
soldi, e ne aveva sicuramente diritto, perché aggredita dalla
Germania. Eppure... Perché nessun politico italiano ricorda ai
tedeschi il debito non esigito?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">di
<b>Roberto Schena</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:
<a href="http://www.ilnord.it/index.php?id_articolo=1987"><span style="color: blue;"><b>www.ilnord.it</b></span></a></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-30693851295770125112014-07-05T14:43:00.002+02:002014-07-05T14:43:18.400+02:00PRONTA L'EMILIA DEL VOLO LIBERO PER IL CAMPIONATO ITALIANO DI PARAPENDIO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJU5gTeDN3BwHx0aCie3xdmP_HG6SxDUfl4ngzIqVQoWJkwA1WGu-2lg0o72iWIQ_DgR_FSqf_0tP20eJ7sQ51ImJRBVEg1PFXJWfr-hDdOwQy8cm1v1HD0qxwQD3jWgkfQpqox51I6Jw/s1600/bulgaria-4.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJU5gTeDN3BwHx0aCie3xdmP_HG6SxDUfl4ngzIqVQoWJkwA1WGu-2lg0o72iWIQ_DgR_FSqf_0tP20eJ7sQ51ImJRBVEg1PFXJWfr-hDdOwQy8cm1v1HD0qxwQD3jWgkfQpqox51I6Jw/s1600/bulgaria-4.jpeg" height="132" width="200" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Tra
pochi giorni, il 7 luglio, si aprirà il campionato italiano di
parapendio a Sestola (Modena) e fino al 12 nugoli di vele multicolori
ravviveranno il cielo sopra le montagne modenesi, bolognesi e
reggiane</b>.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Decollando
dal monte Calvanella in zona Pian del Falco, un prato posto a quota
1525 metri ai piedi del monte Cimone (m 2165), il maggior rilievo
dell'Appennino dell'Emilia Romagna, questi mezzi che volano senza
motore, </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">sfruttando le masse d'aria ascensionali, saranno impegnati
su percorsi aerei </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">che possono estendersi per decine di chilometri.
Infatti saranno le condizioni meteo di ciascuna giornata di gara che
determineranno la lunghezza dei tragitti, contrassegnati da punti
salienti del territorio che i piloti dovranno toccare, confermando
l'aggiramento tramite GPS. Un altro strumento in dotazione dei
piloti, il live tracking, permetterà di seguire la gara su computer
con aumento della sicurezza dei partecipanti perchè gli
organizzatori avranno sotto controllo la loro posizione in ogni
momento del volo.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Saranno
sei gare di velocità dove vince chi impiega meno tempo a chiudere
il<br />percorso. Dalla somma dei punti ottenuti dai piloti nelle varie
prove scaturirà la classifica finale. Due i possibili atterraggi
ufficiali posti nella zona del maneggio a Sestola, l'uno, e nel
comune di Fanano vicino al bivio Trignano-Lezzano, l'altro. I decolli
sono previsti a partire dalle ore 11,30 e gli arrivi attorno alle 16.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L'organizzazione
è affidata all'AeC Emiliainvolo, un'associazione di piloti di
parapendio e deltaplano che da oltre dieci anni promuove lo sport del
volo libero nella regione e fu già l'organizzatrice dei campionati
italiani del 2003. Alla manifestazione parteciperanno 100 piloti non
solo italiani. Infatti la formula "open" permette la
presenza anche di piloti stranieri; in questo caso sono già arrivate
iscrizioni da Francia, Spagna, Russia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Gli attuali detentori dei titoli italiani sono il diciottenne Nicola
Donini, di Molveno (Trento) e la milanese Silvia Buzzi Ferraris. La
premiazione è fissata dopo l'ultima giornata di gara, sabato12
luglio. </span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:</span><a href="http://www.fivl.it/" style="background-color: white; font-family: arial, sans-serif;" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>http://www.fivl.it</b></span></a></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-18851854331115281102014-07-04T15:20:00.001+02:002014-07-04T15:20:05.075+02:00INCREDIBILE, ECCO DOVE FINISCONO LE AUTO INVENDUTE.<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La
nostra critica al gigantismo produttivo, lontano dai bisogni delle
persone, è datata molti anni fa.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Adesso
stiamo arrivando alla resa dei conti: se si vuole andare verso una
società a Dimensione Uomo si deve iniziare a produrre quello che
serve alla gente, è la sola strada di salvezza. Claudio Marconi</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div dir="LTR" id="yui_3_5_0_1_1404399260495_21041">
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Probabilmente
non è esattamente la domanda che ci si pone appena fuori dal letto
e nulla comparabile ai grandi misteri della nostra esistenza… ma
se non ti è mai passato per la testa di sapere che fine facciano le
auto non vendute, quel che mostreremo ti lascerà incredulo!</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nella
produzione di automobili in larga scala, le varie case cercano di
immettere nel mercato ogni anno un nuovo modello in un numero
elevato che puntualmente supera la domanda reale dei
consumatori. Buona parte dei veicoli finiranno per un tempo negli
autosaloni in attesa di un acquirente, ma che succede quando si è
forzato il numero di produzione, la domanda è stagnante e decine di
migliaia di autovetture rimangono invendute?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Te
lo mostriamo con delle immagini impressionanti.</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhooUw4f8sbfXmgRHXw02k21tt_fOcIXfNURiRlW0_d_xEadTTQPfsMNhhOb8a6IXkuvgWfu0RvESVYEXefM8mMzJlwbnuU2NqMB5vkwcPebVWJlEpUApuABnzkjdd84VvL9YfGN6FzWxQ/s1600/macchine-invendute-001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhooUw4f8sbfXmgRHXw02k21tt_fOcIXfNURiRlW0_d_xEadTTQPfsMNhhOb8a6IXkuvgWfu0RvESVYEXefM8mMzJlwbnuU2NqMB5vkwcPebVWJlEpUApuABnzkjdd84VvL9YfGN6FzWxQ/s1600/macchine-invendute-001.jpg" height="247" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nella
foto sopra si vedono solo alcune migliaia su decina di migliaia di
auto non vendute, a Sheerness, Regno Unito. Prova a cercare su Google
Mappe Sheerness, Regno Unito. Guarda verso la costa orientale, tra il
fiume Tamigi e il Medway, a sinistra della A249.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Esistono
centinaia di posti come questo nel mondo e la pila di auto
parcheggiate non fa che crescere di giorno in giorno.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Houston,
abbiamo un problema! Nessuno sta comprando macchine nuove! Beh,
qualcuno ancora sì, ma non nella stessa misura di un tempo. Milioni
di auto nuove non vendute rimangono parcheggiate da qualche parte nel
mondo. Lì, ferme, deteriorandosi lentamente senza ricevere alcuna
manutenzione.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto,
l’immagine di un parcheggio immenso a Swindow, Regno unito, con
migliaia di migliaia di macchine invendute e nessun acquirente in
vista! I produttori sono costretti ad acquistare sempre più terreno
per parcheggiare le auto fuori dalla linea di produzione.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJhi-C36y2w2eJWemJgXqCM7Dh2kcykPcrWjN1CTwKh7nyPpV9e0zGn38d2MPNLHvWfBa2ZVivuGpLnI7F-YvvnkCtgFpqCfgTpZu_PpOmbc5gGjVGUaMvvtEojmxPOsOEhJ73Wj9-QEI/s1600/macchine-invendute-002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJhi-C36y2w2eJWemJgXqCM7Dh2kcykPcrWjN1CTwKh7nyPpV9e0zGn38d2MPNLHvWfBa2ZVivuGpLnI7F-YvvnkCtgFpqCfgTpZu_PpOmbc5gGjVGUaMvvtEojmxPOsOEhJ73Wj9-QEI/s1600/macchine-invendute-002.jpg" height="267" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Anche
questo è uno degli effetti della recessione economica che continua
ad asserragliare il mondo. Le file di auto si fanno sempre più vaste
e ogni anno i produttori non fanno che comprare acri e acri di
terreno dove parcheggiarle.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nota:
le immagini che stiamo mostrando rappresentano sola una piccola
proporzione. La vastità del problema è impressionante, pensa a
quante case automobilistiche esistano sul pianeta, e quanti parcheggi
come questo ognuno di essa abbia. Difficile immaginarlo, eppure
queste immagine non sono state editate al computer. La parte peggiore
è che il numero di auto non vendute aumenta di giorno in giorno.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È
come un’epidemia che si estende a macchia d’olio e a meno che non
vegano acquirenti dallo spazio, questi immensi parcheggi si vedono
pure da lì, la questione non verrà risolta nel futuro immediato.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto
è mostrato uno squarcio delle 57.000 (in crescita) auto
che attendono di essere consegnate ad un acquirente a Port of
Baltimore, Maryland, USA. Dai un’occhiata su Google Mappe, cerca un
parcheggio infinito a sud della Broening Hwy. Non passa inosservato!</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgirAx__2Q8E8-RHFZbLVx_dPlWQhsiuN51qn5na3CGlf6d8J8ZMtdJO2vbOakARzhklT5BLHZWPbppX254de9RTXM3jokrPRu7viwhNn2ED35n67WYfa_BQKtBtRri23xYttCRyUTi88w/s1600/macchine-invendute-003.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgirAx__2Q8E8-RHFZbLVx_dPlWQhsiuN51qn5na3CGlf6d8J8ZMtdJO2vbOakARzhklT5BLHZWPbppX254de9RTXM3jokrPRu7viwhNn2ED35n67WYfa_BQKtBtRri23xYttCRyUTi88w/s1600/macchine-invendute-003.jpeg" height="178" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una
soluzione per liberarsene, hai certamente pensato, potrebbe essere
svalutare il loro prezzo. Semplice, eppure le case automobilistiche
non rinunceranno neppure al centesimo del loro prezzo iniziale.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto
è mostrata un’immagine di una pista di test della Nissan a
Sunderland, Regno Unito. La pista non viene più usata per i test. La
ragione? Nissan ha scelto di parcheggiarvi le sue auto non vendute.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitiRxrG-IAthP8eubxZxMU2kcddOgwvdBhIX4LMT2iJsIU11xcBZebrUY_JSbLI4cnhVkxAriC-L7f_FiqjaqdWwLB6bW-54xQcihqYFnQasCZbbD-qxmge4a5HzVJns2dRE3DW0sglIc/s1600/macchine-invendute-004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitiRxrG-IAthP8eubxZxMU2kcddOgwvdBhIX4LMT2iJsIU11xcBZebrUY_JSbLI4cnhVkxAriC-L7f_FiqjaqdWwLB6bW-54xQcihqYFnQasCZbbD-qxmge4a5HzVJns2dRE3DW0sglIc/s1600/macchine-invendute-004.jpg" height="400" width="322" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E
la pista non basta a contenerle tutte. Nissan ha di fatti acquisito i
terreni adiacenti alla pista e alla sua fabbrica. Un enorme lotto di
auto è ben visibile da Google Mappe, e non è il parcheggio
riservato ai dipendenti! </span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBFOnya2TNMBGI7YWBqNkPTjQa5-l0Ioi40NUNs3KD4qEOYXCkWMdtctnZ_zzVBz7NFHUb-OmPOhglX9_2nmQ9djFluXZP2QaUQkS7wekWFM6vONmYaHMDErg7xjtLPH3RvbCDe_HSBYY/s1600/macchine-invendute-005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBFOnya2TNMBGI7YWBqNkPTjQa5-l0Ioi40NUNs3KD4qEOYXCkWMdtctnZ_zzVBz7NFHUb-OmPOhglX9_2nmQ9djFluXZP2QaUQkS7wekWFM6vONmYaHMDErg7xjtLPH3RvbCDe_HSBYY/s1600/macchine-invendute-005.jpg" height="330" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nessuna
delle immagini che stiamo mostrando su questa pagina sono foto aeree
di semplici parcheggi di centri commerciali, cinema multiplex, stadi,
ecc.. ma solo spiane immense di automobili nuove fiammanti rimaste
invendute.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’industria
automobilistica non può certo smettere di produrre nuovi modelli:
centinaia di fabbriche verrebbero chiuse e decine di migliaia di loro
dipendenti si ritroverebbero dall’oggi al domani senza lavoro e
avrebbe terribili ripercussioni sul già fragile equilibrio economico
mondiale. Ma oltre alle fabbriche dove le auto vengono assemblate,
che succederebbe all’intera industria metallurgica che produce
buona parte dei componenti delle auto? Gli effetti sarebbero
catastrofici.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto
è mostrata una piccola area di un parcheggio gigantesco in Spagna,
dove decina di migliaia di automobili sono immobili a prendere il
sole tutto il giorno.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG-kqyBq725LkHlHpDOHCtBJSvHcBCStRiHb6q5zZ5cikH5OV5rSTzA1M3woqQPkhN-IaN2OXYk9z30_7DBuEZwfcKIfBCGdtYnVJNywCJkAE5KimWVrZv-TZjJjXMjm9uKfRL5tqxSaw/s1600/macchine-invendute-006.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG-kqyBq725LkHlHpDOHCtBJSvHcBCStRiHb6q5zZ5cikH5OV5rSTzA1M3woqQPkhN-IaN2OXYk9z30_7DBuEZwfcKIfBCGdtYnVJNywCJkAE5KimWVrZv-TZjJjXMjm9uKfRL5tqxSaw/s1600/macchine-invendute-006.jpg" height="265" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Altre
migliaia sono accatastate al porto di Valencia, sempre in Spagna.
Sono auto che aspettano di essere esportate e altre che sono state
importate ma ancora senza acquirenti. </span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGkVt-YruuPIAAOro8lYL0bBE5lkh26L3oBgpj-aGW3hVoUqkqCmqNlfPtIAOAAXKlaK_II5AkwlTbgRcPuZNuuh9L2FwSiI8IiJgMKCa6pZEJ8261mspuZiqXDc_mmTbS7M9VoFyDstk/s1600/macchine-invendute-007.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGkVt-YruuPIAAOro8lYL0bBE5lkh26L3oBgpj-aGW3hVoUqkqCmqNlfPtIAOAAXKlaK_II5AkwlTbgRcPuZNuuh9L2FwSiI8IiJgMKCa6pZEJ8261mspuZiqXDc_mmTbS7M9VoFyDstk/s1600/macchine-invendute-007.jpg" height="341" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Decina
di migliaia di veicoli vengono ancora prodotti ogni settimana ma
appena una piccola parte viene venduta.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Qui
sotto un’altra immagina di migliaia di macchine non vendute
parcheggiate su una pista d’atterraggio vicino San Pietroburgo,
Russia. Sono state importate dall’Europa e adesso parcheggiate e
lasciate ad arrugginire. A causa di ciò, l’aeroporto non può più
usare quella pista per il suo scopo originale.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9I83EbmJr-M9zaYydqwuGRQG7jNMLYkpw8Sbtg1myS8u-oIliksnVOf828nSwHPJvYVMtCxtzCNLaaTqdhVsWo_SoILnOuwnfWjWCdZojbr2Xkf5SvSKau_4bqf7z78xFl9KOK0fZHjY/s1600/macchine-invendute-008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9I83EbmJr-M9zaYydqwuGRQG7jNMLYkpw8Sbtg1myS8u-oIliksnVOf828nSwHPJvYVMtCxtzCNLaaTqdhVsWo_SoILnOuwnfWjWCdZojbr2Xkf5SvSKau_4bqf7z78xFl9KOK0fZHjY/s1600/macchine-invendute-008.jpg" height="298" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il
ciclo “compro, uso, compro, uso” è stato ormai spezzato. Oggi il
consumatore cerca di sfruttare il più a lungo possibile il suo
acquisto. Sotto, altre migliaia di auto invendute parcheggiate in una
pista d’atterraggio in disuso a Upper Heyford, Bicester,
Oxfordshire. Hanno letteralmente esaurito lo spazio dove
parcheggiarle. </span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7HXTSlfYofvD6-JDWUOP3jCPedvZDyAMhxqk4vqXuWfq4NgshtMREcvG9QldWScPXenWobYrG925EXrXIwgNlbPzoZXEkv-DT4iRoTPhPxoIvHuT__Emk3X9MhNo6yUd22Y4NwNVxiVQ/s1600/macchine-invendute-009.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7HXTSlfYofvD6-JDWUOP3jCPedvZDyAMhxqk4vqXuWfq4NgshtMREcvG9QldWScPXenWobYrG925EXrXIwgNlbPzoZXEkv-DT4iRoTPhPxoIvHuT__Emk3X9MhNo6yUd22Y4NwNVxiVQ/s1600/macchine-invendute-009.jpg" height="400" width="376" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un’altra
decina di macchine sono parcheggiate al Royal Portbury Docks,
Avonmouth, vicino Bistrol, Regno Unito. Se si fa un zoom sulla zona
con Google Maps, non si vedrà altro che macchine invendute per
centinaia di metri. Praticamente ogni singolo spazio della zona è
stato occupato da un’autovettura. </span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1j8pEaecUoA_Uq3fv80XY-AmO5sEPQqjvO3U_Y9ta9qW-FQf5ZFp1xPUBw7cqH3iMgAcbjdwgKvU6DliD0paA9Hl4InipUtjtUupqP_EtGhB53wZebExe9arw8n_3vcbpXKv31Viwipg/s1600/macchine-invendute-010.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1j8pEaecUoA_Uq3fv80XY-AmO5sEPQqjvO3U_Y9ta9qW-FQf5ZFp1xPUBw7cqH3iMgAcbjdwgKvU6DliD0paA9Hl4InipUtjtUupqP_EtGhB53wZebExe9arw8n_3vcbpXKv31Viwipg/s1600/macchine-invendute-010.jpg" height="273" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fai
un zoom indietro sotto la stessa area, in Avonmouth. Ogni spazio
grigio che si vede sono lotti di macchine non vendute. Qualcuno vuol
provare ad indovinare quante siano? </span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEeBnXvRUWhgwLycTjuuvbB9RdfztStZzqDRlmlc2lcrC6TPz3f_PdHXdW3q42SWV_iV1Jc92t-owUzGoEx4Tv-R7C7J-PyARgDnlg82XPiESGbkrGd2ZmDDEL56kuqS-PXZqIom6pApI/s1600/macchine-invendute-011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEeBnXvRUWhgwLycTjuuvbB9RdfztStZzqDRlmlc2lcrC6TPz3f_PdHXdW3q42SWV_iV1Jc92t-owUzGoEx4Tv-R7C7J-PyARgDnlg82XPiESGbkrGd2ZmDDEL56kuqS-PXZqIom6pApI/s1600/macchine-invendute-011.jpg" height="301" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Viene
stimato che nel mondo esistano circa 10 miliardi di auto,
praticamente più della stessa popolazione mondiale.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto
un altro migliaio di auto parcheggiate, stavolta della Citroen a
Corby, Northamptonshire, Inghilterra. E ogni giorno ne arrivano delle
altre dalla Francia senza una successiva destinazione.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUE5ZHVRd_YCndYXHhBsFEfwox47scNY9COw4yTw4eCJCXsxsFJx4rv0CTmnHiFj4UdU74t10sD9SsxOVqQ3IKIyUXkQlyws1di2WKVuBz1JuLu7PpfBZgxGt9T0MuAL7ci8m0KpYK6Kc/s1600/macchine-invendute-012.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUE5ZHVRd_YCndYXHhBsFEfwox47scNY9COw4yTw4eCJCXsxsFJx4rv0CTmnHiFj4UdU74t10sD9SsxOVqQ3IKIyUXkQlyws1di2WKVuBz1JuLu7PpfBZgxGt9T0MuAL7ci8m0KpYK6Kc/s1600/macchine-invendute-012.jpg" height="220" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ricordiamo
che si tratta di macchine nuove di fabbrica, con i contatori che
segnano forse appena il tratto di strada dalle fabbriche a queste
rimesse. Questa immagine da Google Mappe è proprio del maggio 2014,
nei pressi di Corby, Northamptonshire. </span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVbwx4SOdm0DXPCoYcTsojzvP6SC0v6ZuDbox_CIQSuI68DcXGkgagIZXzwy4AayXUwCQ8Pk8TdSr5UOzN0LxfsVtpBBmF3OZx-uSHvzxy9k1jj9cUWquOqxWVM0vRCvH2TwUWUO_HVMU/s1600/macchine-invendute-013.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVbwx4SOdm0DXPCoYcTsojzvP6SC0v6ZuDbox_CIQSuI68DcXGkgagIZXzwy4AayXUwCQ8Pk8TdSr5UOzN0LxfsVtpBBmF3OZx-uSHvzxy9k1jj9cUWquOqxWVM0vRCvH2TwUWUO_HVMU/s1600/macchine-invendute-013.jpg" height="276" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fabbricare
nuove macchine va contro ogni logica, logistica ed economia ma la
produzione continua, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana…</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto
è mostrata un’altra immagine recente (Aprile 2014) del porto di
Civitavecchia. Ognuno di quei puntini è una Peugeot nuova di
fabbrica che ogni giorno raccoglie polvere e magari un po’ di
brezza marina.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7CQHdD8vbdcAPXvguo3XRCsmTXA-OIRKg0dCuvXfPidOFZzAdi5qfcPrWheXjnQE5a6byc8r34JpTGNSqgwEGvwJz2DD-6x_xz6pZL7Pt0GDukHYYDBnLdTTQBsWUGiKfHV-amAUzv34/s1600/macchine-invendute-014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7CQHdD8vbdcAPXvguo3XRCsmTXA-OIRKg0dCuvXfPidOFZzAdi5qfcPrWheXjnQE5a6byc8r34JpTGNSqgwEGvwJz2DD-6x_xz6pZL7Pt0GDukHYYDBnLdTTQBsWUGiKfHV-amAUzv34/s1600/macchine-invendute-014.jpg" height="362" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto
ancora, tutte carine e sbrilluccicose, rosse, bianche, nere, argento,
viola, blu, insomma auto nuove fiammanti di tutti i colori
dell’arcobaleno. Fanno un bel mosaico. Magari è questa la fine che
faranno: arte urbana surreale dell’era della produzione
meccanizzata. </span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT4sNWzopo1DN5teGBigTHqVb6zqaibQZbdxajD6mkw5njIvIzLUivANLJAH87fuourTCrJk7xmO9W1kQxcIN7_41t7_yivqAC-5Q9zHAjBH0wcYs_WnS4dXdFPot0Ysj5s19FokAQNXI/s1600/macchine-invendute-015.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT4sNWzopo1DN5teGBigTHqVb6zqaibQZbdxajD6mkw5njIvIzLUivANLJAH87fuourTCrJk7xmO9W1kQxcIN7_41t7_yivqAC-5Q9zHAjBH0wcYs_WnS4dXdFPot0Ysj5s19FokAQNXI/s1600/macchine-invendute-015.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’economia
avverte chiaramente che queste auto rimarranno invendute. Ma per
quanto durerà questo ciclo? Dove verranno parcheggiate se a momenti
non abbiamo più spazio neppure in strada per guidarle?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto,
ancora il porto di Valencia, in una suggestiva composizione di
colori.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiF0O9IzE53_3fjhI19tt_y8Wy19dBvF_4T4HGq66QFob5xGEZgLcZnDB2d6nrPCsozEPb-O16mLXjSdJAvpT0LV7O67CqJGfWqgIvksiXSp5t6jKXr8-geDRljh1ZteD3_TtTlUPmsyQ/s1600/macchine-invendute-016.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiF0O9IzE53_3fjhI19tt_y8Wy19dBvF_4T4HGq66QFob5xGEZgLcZnDB2d6nrPCsozEPb-O16mLXjSdJAvpT0LV7O67CqJGfWqgIvksiXSp5t6jKXr8-geDRljh1ZteD3_TtTlUPmsyQ/s1600/macchine-invendute-016.jpg" height="246" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I
tempi in cui una famiglia avrebbe potuto acquistare una nuova auto
ogni paio di anni, adesso sono andati.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il
risultato sono immagini come quelle proposte.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGPjvunQZ2AB36HqbTkanE9lcoO_s6IdwCzDw8OTMfmRpH51-eMsxnIwjBI5oZ428HdcbEWXylBzH9-hyxdj3ZowGiJubdvXldSMk1HscMn9HaQBDVfOWrhfV-KqIurVl9Qw-gOpJ370/s1600/macchine-invendute-017.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGPjvunQZ2AB36HqbTkanE9lcoO_s6IdwCzDw8OTMfmRpH51-eMsxnIwjBI5oZ428HdcbEWXylBzH9-hyxdj3ZowGiJubdvXldSMk1HscMn9HaQBDVfOWrhfV-KqIurVl9Qw-gOpJ370/s1600/macchine-invendute-017.jpg" height="242" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Potremmo
dire che queste macchine sono lasciate ad arrugginire. E più passano
i giorni trascorsi in delle rimesse meno saranno le chance che
verranno acquistate. Dopo mesi e mesi sotto qualsiasi condizioni
climatica queste auto andranno in detrimento.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nell’immagine
sotto le automobili coprono l’intero orizzonte. Che svenderle sia
l’unica soluzione radicale? Chissà se presto non inizino a
regalarle con le confezioni dei cereali.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU2hKBsyvDaywmiR9xQbX2CYb19L2yBzruE0PXLrlaRkfKHdn0SttbVKeuciunsu3nPU3pj9RhWFIzGpm4JErsRUsQdmeB4IK59VYrNtXLSAZYLSv6nclHjN3uvGVKYd5zICZ_1YHy3fY/s1600/macchine-invendute-018.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU2hKBsyvDaywmiR9xQbX2CYb19L2yBzruE0PXLrlaRkfKHdn0SttbVKeuciunsu3nPU3pj9RhWFIzGpm4JErsRUsQdmeB4IK59VYrNtXLSAZYLSv6nclHjN3uvGVKYd5zICZ_1YHy3fY/s1600/macchine-invendute-018.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando
un’automobile è lasciata inattiva, l’olio presente nelle parti
interne del motore si deposita lentamente sul fondo della coppa
dell’olio, iniziando un processo corrosivo che potrebbe danneggiare
il motore stesso.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="yui_3_5_0_1_1404399260495_21038"></a><a href="https://www.blogger.com/null" name="yui_3_5_0_1_1404399260495_21039"></a><a href="https://www.blogger.com/null" name="yui_3_5_0_1_1404399260495_21040"></a>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La corrosione a freddo, per esempio,
avviene quando la condensazione fa estendere i cilindri e si inizia a
formare la ruggine al loro interno. Il motore a quel punto
s’ingolferà e avrà bisogna di assistenza meccanica per ripartire.
Anche i pneumatici inizieranno a perdere aria e la batteria si sarà
scaricata. La lista potrebbe continuare ancora.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWFrS2WtiRhoStkFKOPMzCZmpujni4LZMWg9pWqz7gV9PNxEtGNot5QazvotoD_kGf7OFzmgF6s8wUpe844NYvrB3K7g6IIulAH_JtGLKnFVfwK_iN-U0Jcl-Kz50ZesyGgHj7wh5tuMw/s1600/macchine-invendute-019.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWFrS2WtiRhoStkFKOPMzCZmpujni4LZMWg9pWqz7gV9PNxEtGNot5QazvotoD_kGf7OFzmgF6s8wUpe844NYvrB3K7g6IIulAH_JtGLKnFVfwK_iN-U0Jcl-Kz50ZesyGgHj7wh5tuMw/s1600/macchine-invendute-019.jpg" height="200" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="yui_3_5_0_1_1404399260495_210391"></a><a href="https://www.blogger.com/null" name="yui_3_5_0_1_1404399260495_210401"></a>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Maggiore è il tempo trascorso in
rimessa peggiori saranno le conseguenze. Ma allora qual è la
soluzione al problema?</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le
case automobilistiche continuano a produrre nuovi modelli con le
ultime tecnologie a bordo. Accade quindi che il consumatore finale
preferisca comprare l’ultimo modello e non quello dell’anno
precedente. Per i vecchi modelli a questo punto le alternative
restano poche: essere smantellate e rottamate, riciclando le sue
parti meccaniche.</span></div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alcuni
marchi hanno già spostato la produzione in Cina, General Motors e
Cadillac né sono un esempio tra i tanti. Le macchine qui prodotte
vengono poi caricate in containers e scaricati nei porti di tutto il
mondo. Gli USA, per favorire la produzione interna, ne ha limitato
l’importazione. La conseguenza immediata è che centinaia di
migliaia di automobili americane nuove di fabbrica si trovano ora
parcheggiate in China. Nessuno in Cina può permettersi di
acquistarle e bisognerà attendere che l’economia mondiale migliori
perché queste automobili vengano vendute… e potrebbe richiedere
diverse generazioni.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:<b><a href="http://frontediliberazionedaibanchieri.it/"><span style="color: blue;">http://frontediliberazionedaibanchieri.it</span></a></b></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-13018353975477480102014-07-03T15:54:00.001+02:002014-07-03T15:54:29.644+02:00Salvo D’Acquisto, il cuore grande di un Carabiniere<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
“<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>Affrontava
così da solo, impavido, la morte imponendosi al rispetto dei suoi
stessi carnefici</b>”</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDcaLlbyD-JSiE3laXY71oVbx1XlaeGXFJ_qOvgDwprmI1PFrLnArgWxb5snSLCVamA-0Yme9GunnNMQc-vDo4XRindVZhYyDRPFdtIqHHkzjkxDskluoMjIwigK8BHv1Ie2JfifqIM90/s1600/7a0f52bb-315b-4b8c-b094-9f80292f5d2f001Medium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDcaLlbyD-JSiE3laXY71oVbx1XlaeGXFJ_qOvgDwprmI1PFrLnArgWxb5snSLCVamA-0Yme9GunnNMQc-vDo4XRindVZhYyDRPFdtIqHHkzjkxDskluoMjIwigK8BHv1Ie2JfifqIM90/s1600/7a0f52bb-315b-4b8c-b094-9f80292f5d2f001Medium.jpg" height="292" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando
una scarica di fucileria lo investe ha solo 23 anni: è l’eroe che
la Patria ancora piange </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"<i>Esempio
luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita …
non esitava a dichiararsi unico responsabile d'un presunto attentato
contro le forze armate tedesche. Affrontava così da solo, impavido,
la morte imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e
scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella
storia gloriosa dell'Arma</i>".</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con
queste parole al brigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto viene
conferita la Medaglia d’Oro al Valore Militare.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È
il 23 settembre 1943, D’Acquisto deve ancora compiere 23 anni
quando una scarica di piombo lo investe e ne spezza la gioventù.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Salvo
D’Acquisto era nato il 15 ottobre 1920 a Napoli. Aveva due sorelle
e due fratelli, una vita normale, spesa tra lo studio e la famiglia.
Sul sito web dedicato a lui si legge che “i professori lo
definiscono riservato, prudente e di poche parole, i compagni lo
ricordano altruista, sincero e difensore dei più deboli”.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando
viene chiamato alla leva, sceglie di arruolarsi nell’Arma dei
carabinieri. Così come aveva scelto suo nonno materno, il
Maresciallo Biagio Marignetti, e tre suoi zii. Il giovanissimo Salvo
viene assegnato alla Legione Allievi Carabinieri di Roma e il 15
gennaio 1940 è promosso carabiniere e destinato alla Legione
Territoriale di Roma. Con lo scoppio della guerra viene inviato in
Africa: nel suo cuore non c’è odio, neppure verso il “nemico”,
anzi scrive alla sua famiglia che spera che in futuro “i rapporti
internazionali possano essere dominati e guidati da spirito di
collaborazione tra i popoli e dalla giustizia sociale”. Nonostante
questo, Salvo non manca di fare il suo dovere di soldato e nel
febbraio del 1941 viene ferito ad una gamba. Torna in Italia nel
settembre del ’42, ed è ammesso al Corso Sottufficiali presso la
Scuola centrale di Firenze. A dicembre viene promosso vice brigadiere
e inviato a Torrimpietra, vicino Roma.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">È
la sua ultima destinazione. Settembre 1943: un reparto di SS si
insedia in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza a Torre
di Palidoro, la sera del 22, molto probabilmente per un incidente,
una bomba esplode uccidendo un soldato tedesco e ferendone due. La
rappresaglia dei tedeschi è automatica e rapida. Il mattino
successivo un drappello si presenta a Torrimpietra: vogliono parlare
con il Comandante, Alfonso Monteforte, che però è assente. I
tedeschi parlano con Salvo D’Acquisto, cercano i responsabili di
quello che loro ritengono un attentato, il brigadiere prova a far
capire loro che potrebbe essersi trattato di un incidente ma non
viene ascoltato. Gli intimano di seguirli. Non riescono a trovare
altri carabinieri, così caricano ventidue civili e tutti vengono
condotti a Torre di Palidoro.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le
ore che seguono sono terrificanti. Bene le descrive Rodolfo Putignani
nel suo volume “Caccia ai vinti”: “Nel breve tragitto (da
Torrimpietra a Torre di Palidoro, ndr) la paura degli ostaggi diventa
terrore. Tutti conoscono D’Acquisto e ora egli, benché
apparentemente calmo, mostra sul volto e nel disordine della divisa,
la prova delle percosse e dei vari maltrattamenti. Come animali da
macello diretti al mattatoio, gli ostaggi vengono fatti scendere
dall’autocarro. Alcuni di questi vedono per la prima volta le case
di Torre di Palidoro, dove secondo i Tedeschi avrebbero ordito
l’attentato”.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In
realtà i tedeschi, molto probabilmente, sanno bene che quei ventidue
civili sono innocenti, ma la legge della rappresaglia è una sola, e
non prevede una valutazione di responsabilità oggettive. “E mentre
questi – continua Putignani – dichiarano la loro innocenza,
domandando con le mani giunte la grazia della vita, che vedono di
minuto in minuto terribilmente compromessa, i tedeschi con un urlo
impongono il silenzio”.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">D’Acquisto
tenta di parlare con i tedeschi, di convincerli che ciò che è
avvenuto è stato solo un incidente, che gli ostaggi sono innocenti,
ma è tutto inutile. A ciascun ostaggio viene consegnata una vanga:
devono scavare la fossa dove saranno seppelliti dopo la loro
fucilazione.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il
brigadiere si avvicina all’interprete, parla brevemente con lui,
l’uomo va a riferire al comando tedesco le parole del giovane
carabiniere. Un militare germanico si avvicina agli ostaggi e
comunica che sono rimessi in libertà per ordine superiore. I civili
si guardano increduli, avevano smesso persino di sperare. Neppure il
tempo di rendersi conto di quanto è avvenuto che una scarica di
piombo spezza l’aria. Il giovane brigadiere Salvo D’Acquisto cade
sotto i fucili tedeschi: ha pagato lui per tutti, sui suoi 23 anni
innocenti è gravata la salvezza della vita di ventidue
persone.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">di
<b>Emma Moriconi</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte:
<a href="http://www.ilgiornaleditalia.org/"><span style="color: #2323dc;"><b>www.ilgiornaleditalia.org</b></span></a></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-15392432734005569042014-06-25T19:08:00.004+02:002014-06-25T19:08:59.315+02:00MESOTELIOMA, I CARCIOFI LA NUOVA ARMA CONTRO IL TUMORE. ITALIA E CANADA GUIDANO IL PRIMO STUDIO CLINICO AL MONDO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJWZ3tY1VEwU_vRU06CLKZV02yhhhNRUjihbruhZ-nY0WxbUjNZ9pDx2sszGYXx63fzEXkZz8AtL5WODaUK7YtWB2p58BsAqLNkFHg8yV8YqCLgIRSfLMhTMPLZM6pg7g3evSJAn9qsn4/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJWZ3tY1VEwU_vRU06CLKZV02yhhhNRUjihbruhZ-nY0WxbUjNZ9pDx2sszGYXx63fzEXkZz8AtL5WODaUK7YtWB2p58BsAqLNkFHg8yV8YqCLgIRSfLMhTMPLZM6pg7g3evSJAn9qsn4/s1600/images.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><b>Il
dott. Blandino: “L’Istituto Regina Elena di Roma e la McMaster University
dell’Ontario sono partiti con la sperimentazione su un estratto del vegetale,
realizzato nel nostro Paese. I risultati, attesi tra 12 mesi, potrebbero
rivoluzionare la lotta a questo cancro”. Ogni anno oltre 2mila casi</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Al
via la sperimentazione sull’estratto di carciofo contro il mesotelioma,
terribile tumore causato dall’amianto. Il capofila del nuovo studio clinico è
l’Istituto Regina Elena che, insieme alla canadese McMaster University,
analizzerà le proprietà del vegetale per un anno su persone con forti fattori
di rischio, come le placche polmonari da asbesto. Un progetto “made in Italy”
quindi, perché il composto è stato messo completamente a punto da un’azienda
del nostro Paese. “Ogni anno questa forma di cancro colpisce oltre 2mila
persone in Italia, ma la sua incidenza è in continua crescita: è atteso un
picco entro il 2020 – commenta il dott. Giovanni Blandino, Responsabile del
Laboratorio di Oncogenomica Traslazionale del Regina Elena –. Nel nostro studio
sperimentiamo, primi al mondo, la chemioprevenzione con una sostanza naturale e
dal costo contenuto – aggiunge anche la dott.ssa Sabrina Strano, ricercatrice
dell’Area di Medicina Molecolare –. Se le nostre intuizioni venissero
confermate, apriremmo la strada a una rivoluzione”. Il mesotelioma è
direttamente collegato all’esposizione da amianto, materiale bandito
dall’Italia da vent’anni ma ancora diffusissimo: nell’ambiente ne restano circa
5 quintali per cittadino, 32 milioni di tonnellate. Un tema sempre più attuale
quindi, soprattutto perché il processo contro i dirigenti dell’Eternit è ancora
in corso: dopo la storica condanna d’appello del 2013 si è ora in attesa della
Cassazione. Inoltre, per il mesotelioma non esistono terapie davvero efficaci.
Il trial clinico viene presentato oggi a Roma, durante l’International Workshop
on metabolism, diet and chronic disease, un appuntamento per fare il punto
sulle evidenze scientifiche riguardanti stili di vita e neoplasie. “La
chemioprevenzione è un’idea nata negli USA e in Italia ha trovato terreno
fertile – ribadisce la prof.ssa Paola Muti, della McMaster University di
Hamilton in Canada –. Si può attuare tutti i giorni anche tramite
l’alimentazione. Ma non solo, un impiego differente di alcuni farmaci può
rivelarsi fondamentale. Nel 2011 una collaborazione tra “Regina Elena” e
Istituto dei Tumori di Milano ha dato il via allo studio TEVERE, il più
importante lavoro al mondo per valutare come giocare d’anticipo sul cancro al
seno. Stiamo analizzando gli effetti preventivi della metformina, una molecola
comunemente utilizzata per il diabete, su 16mila donne sane. Questi due trial
sono l’ulteriore conferma del valore dei link internazionali, portatori di
innovazione”. La scienza medica riconosce ormai da tempo il ruolo protettivo
offerto da frutta e verdura contro diverse patologie, compresi i tumori.
“L’estratto di carciofo, messo a punto dai nostri laboratori, è riuscito a
superare i rigidissimi standard di controllo nordamericani – sottolinea
Valentino Mercati, Fondatore del Gruppo Aboca –. Crediamo tanto in questo
progetto, una testimonianza dell’eccellenza italiana, anche perché il concetto
di prevenzione per noi è prioritario. Le tecnologie moderne ci consentono
sempre più di definire e caratterizzare complessi molecolari derivabili da
sostanze naturali, sotto l’aspetto chimico fisico e predirne l’attività
biologica sul campo umano. Fra i settori applicativi più importanti di questo
filone di ricerca ci sono le malattie complesse, come quelle degenerative e
oncologiche”. “Il Workshop di oggi ribadisce l’importanza di uno stile di vita
corretto – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute
–. La sostenibilità del Servizio sanitario verrà garantita solo se riusciremo a
sensibilizzare in maniera efficace i cittadini su questi aspetti, altrimenti
assisteremo al costante incremento delle malattie croniche”.<br />
<br />
<b>Nel 2013 in Italia si sono registrati
circa 366mila nuovi casi di tumore</b>, con 173mila decessi (erano 175mila nel
2012). Oggi nel nostro Paese vivono 2 milioni e 800mila persone con una
precedente diagnosi di malattia oncologica: erano quasi 1.500.000 nel 1993 e
2.250.000 nel 2006. Il cancro del colon-retto è il più frequente, con quasi
55.000 nuove diagnosi, seguito da seno (48.000), polmone (38.000) e prostata
(36.000). “Numeri in crescita, che evidenziano sia l’aumento d’incidenza che le
maggiori prospettive di sopravvivenza dei pazienti – conclude il dott. Blandino
–. Di conseguenza, si dovranno reperire sempre più risorse per curare questo esercito
di persone. È fondamentale quindi intervenire prima, fin dalla giovane età,
insegnando ai ragazzi un corretto stile di vita. Le statistiche parlano chiaro:
le neoplasie più diffuse sono quelle che risentono in misura rilevante anche di
un’alimentazione sbagliata, della sedentarietà e del fumo. Partiamo da qui per
cambiare lo scenario futuro”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte:<a href="http://www.medinews.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>http://www.medinews.it</b></span></a></span><span style="font-family: Verdana; mso-bidi-font-size: 9.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-30643116175132114852014-06-25T18:49:00.002+02:002014-06-25T18:49:58.945+02:00EVASIONE E FRODE FISCALE: IL GOVERNO PREPARA UN’ALTRA SANATORIA A MISURA DI BANCHIERI ED EVASORI ?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb81mLKRAjZsjtT54Zegh1j72MN0BFUCQlJR_B2UUwI2yDV5STIRzdWoSMdigd6c4hdyoH2cWNS7YiMKZxWiG-kUnkZ8NMEHNAinIaWlWvZRRqNsNZX2UyGixkSYcPlIXeq_7og9geiNQ/s1600/Renzi_faccia_scomposta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb81mLKRAjZsjtT54Zegh1j72MN0BFUCQlJR_B2UUwI2yDV5STIRzdWoSMdigd6c4hdyoH2cWNS7YiMKZxWiG-kUnkZ8NMEHNAinIaWlWvZRRqNsNZX2UyGixkSYcPlIXeq_7og9geiNQ/s1600/Renzi_faccia_scomposta.jpg" height="200" width="175" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Il disegno di legge sul rientro dei
capitali, prevista da un accordo della maggioranza che dovrebbe ricalcare, con
il "ravvedimento speciale", una norma ad hoc che utilizza lo schema
del "ravvedimento operoso", già in vigore nell'ordinamento fiscale e
in base al quale ci si può ravvedere con sanzioni ridotte entro un anno
dall'evasione, per consentire di sanare le posizioni dei contribuenti infedeli
che hanno esportato capitali all'estero, compresi gli evasori fiscali italiani
e le grandi banche sotto processo per frode fiscale, assomiglia troppo all'ennesimo condono.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
<b>Adusbef e Federconsumatori</b>,
sconcertate dall’utilizzo di un veicolo legislativo come un emendabile disegno
di legge dalle larghe maglie, anziché del decreto legge, perché come avrebbe
detto il capo del Governo Matteo Renzi, ‘più il pendolo tende verso un
condono, più capitali rientrano’, ricordano che offrire ulteriori premi agli
evasori fiscali che hanno esportato capitali all’estero, o benefici a grandi
imprese che hanno approfittato delle frodi, sottraendo circa 120 miliardi di
euro l’anno dall’imponibile, addossando in tal modo il peso di una
pressione fiscale pari al 44,3% su una platea di contribuenti onesti, spesso
famiglie a reddito fisso, è analogamente delittuoso agli scudi fiscali
criminali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
<b>Nel settembre 2010, alcune banche</b>,
come Unicredit, Monte dei Paschi, Intesa e Banca Popolare di Milano,
e gruppi stranieri come la britannica Barclays e le tedesche Deutsche
Bank e Dresdner Bank (ora Commerzbank), vennero accusate di aver organizzato
architetture finanziarie fraudolente, per un valore di oltre 3 miliardi di euro
con il sistema ‘Brontos’.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
<b>Per quelle accuse è stato rinviato a
giudizio, insieme ad altre diciannove persone, l'ex amministratore delegato di
Unicredit, Alessandro Profumo (presidente Mps)</b>, imputato di una maxi-frode
fiscale da 245 milioni di euro, realizzata attraverso un'operazione di finanza
strutturata denominata Brontos, il cui processo inizierà il 1° ottobre 2014.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
<b>Adusbef e Federconsumatori</b>, ricordano
i processi per frode fiscale della famiglia Riva, accusati pi aver violato
l'articolo 3 della legge 74/2000, che punisce (da 18 mesi a 6 anni) chi, al
fine di evadere le imposte sui redditi, sulla base di una falsa
rappresentazione nelle scritture contabili obbligatorie e avvalendosi di mezzi
fraudolenti idonei a ostacolarne l'accertamento, indica elementi attivi per un
ammontare inferiore a quello effettivo o elementi passivi fittizi «ponevano in
essere una complessa operazione di finanza strutturata, all'unico scopo di
consentire alla consolidata Ilva spa l'abbattimento del reddito mediante
l'utilizzazione di elementi passivi fittizi per 158.979.433 euro e
conseguentemente per la consolidante Riva Fire spa , una pari riduzione della
base imponibile e un'evasione di imposta Ires pari a 52.463.213 euro», come
riportato nel capo di imputazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
<b>O quelli della famiglia Aleotti</b>,
proprietaria della Menarini Farmaceutici, che aveva ha ridotto all'1% la sua
partecipazione in Mps, la cui originaria operazione finanziaria del marzo
2012, per acquisire il 4% delle azioni, è sotto il vaglio della procura
di Firenze, con l’ipotesi che i 178 milioni spesi per acquistare il 4% di
Banca Mps, provengano da 1,2 miliardi di euro accumulati con la
contestata truffa sui principi attivi dei farmaci, con la corruzione di
pubblici ufficiali e con numerosi reati di frode fiscale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
<b>Infine l’accusa del fisco tedesco nei
confronti di alcune banche e fondi di investimento</b>, tra i quali spicca
HypoVereinsbank (HVB), la controllata tedesca di Unicredit, che “insieme ai
suoi” avrebbe sottratto “circa 200 milioni di euro allo Stato”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte:
<a href="http://www.adusbef.it/"><span style="color: blue;"><b>http://www.adusbef.it</b></span></a><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-42813891931171801772014-06-23T19:10:00.003+02:002014-06-23T19:10:45.117+02:00PARAPENDIO ACROBATICO AD OMEGNA (VERBANIA) E VOLI PER DIVERSAMENTE ABILI A CHIALAMBERTO (TORINO)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0MdEMyuzBJmG4YKrIdkNU3cvHxFh2PYYSjy6XuHoQPHrnXoynqC4_IN-TDKwErqMdK04twvQLG7anVo9Mb2WmyRLc2Mj2NuAtm6jgpH4XnMjiGC3y41sActKoZ-5nxTvGSmyBP5xiWrA/s1600/acroaria-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0MdEMyuzBJmG4YKrIdkNU3cvHxFh2PYYSjy6XuHoQPHrnXoynqC4_IN-TDKwErqMdK04twvQLG7anVo9Mb2WmyRLc2Mj2NuAtm6jgpH4XnMjiGC3y41sActKoZ-5nxTvGSmyBP5xiWrA/s1600/acroaria-1.jpg" height="212" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><b>Dal
2 al 6 luglio circa cinquanta tra i migliori piloti al mondo,provenienti da una
ventina di nazioni, si sfideranno nel cielo del lago d'Orta durante Acroaria, coppa
del mondo di acrobazia in parapendio</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Dalla sponda del lungo lago di Omegna (Verbania) tutti i giorni, a partire dalle
ore 11, il pubblico potrà seguire le evoluzioni spettacolari di questi mezzi
che si reggono in volo senza motore. I decolli avverranno dal Mottarone a circa
1400 metri d'altezza. I partecipanti dovranno eseguire peripezie acrobatiche in
singolo od a coppie, queste ultime dette "syncro", prima di atterrare
su un'enorme zattera galleggiante. Una giuria assegnerà i punteggi per determinare
la classifica finale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Come le scorse edizioni, anche questo appuntamento è organizzato dalla locale
associazione Voglia di Volo. Molte le iniziative di contorno alla manifestazione
a partire da La Testa fra le Nuvole, mercoledì 2 luglio, una giornata di eventi
dedicati ai ragazzi e legati al volo libero in deltaplano e parapendio ed agli
aquiloni, con la collaborazione dell'oratorio Sacro Cuore.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Tutte le sere musica
dal vivo alla Fly Fest presso il tendone dell'area ristoro sul lungo lago,
mentre dalle 18 alle 22 al cinema dell'oratorio saranno proiettati filmati di
volo libero ed avventure legate al cielo. Sempre sul lungo lago saranno esposte
le foto partecipanti al concorso "Il Mondo visto dall'Alto", con
possibilità per il pubblico di votare l'immagine migliore, ed al Salone Santa
Marta gli aquiloni artistici,<br />
una mostra di vere opere d'arte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br /><b>
Nelle valli di Lanzo, a Chialamberto (Torino), il 5 e 6 luglio ritorna</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinnVxIUheYAO4ekWKc0FiwhuqqImw4mWbLULt2z_fJb_UljRMdD902HtBfcctOwK1Giy8pNabB260S6Rx9y4i5iPj4oIO62VPa8jZChw67ueJ8hOgWyzDQq1IYrIPEjZICpoV6IcK7H74/s1600/paravolando-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinnVxIUheYAO4ekWKc0FiwhuqqImw4mWbLULt2z_fJb_UljRMdD902HtBfcctOwK1Giy8pNabB260S6Rx9y4i5iPj4oIO62VPa8jZChw67ueJ8hOgWyzDQq1IYrIPEjZICpoV6IcK7H74/s1600/paravolando-2.jpg" height="200" width="193" /></a></b></div>
<b> Paravolando,
un evento durante il quale diversamente abili e normodotati potranno provare
insieme l'ebbrezza del volo in parapendio</b>. Confidando nelle migliori condizioni
meteo, il ritrovo è fissato in località Cossiglia per le ore 9. Da qui si
provvederà al trasferimento in decollo ed i voli si succederanno lungo l'intera
giornata fino alle ore 17.<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">La
manifestazione, giunta all'ottava edizione, organizzata dalla scuola di parapendio
Peter Pan e dall'associazione Baratonga Flyers, è dedicata a tutti coloro,
piloti e no, che vorranno vivere la gioia del volo ed il piacere di stare
insieme agli amici meno fortunati. La scuola Peter Pan persegue
specificatamente l'obiettivo di far volare ed insegnare a volare alle persone
con disabilità motoria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Oltre
ai voli in biposto, il programma prevede musica, giochi di luce, concerto,
grigliata, proiezione delle partite di calcio dei mondiali e soprattutto due
giornate di grande festa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte:
<a href="http://www.fivl.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>http://www.fivl.it</b></span></a><span style="color: blue;"><o:p></o:p></span></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-51730910764684004422014-06-18T06:20:00.003+02:002014-06-18T06:20:55.361+02:00Il Fondo Monetario Internazionale ha deciso: prelievo forzoso su tutti i conti correnti europei<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><b>Esportare
il “modello Cipro” ad altri Stati membri dell’UE. La Troika, con il Fondo
Monetario Internazionale in testa, ha deciso: prelievo forzoso su tutti i conti
correnti europei. Ecco le motivazioni e i tempi di tale scellerata scelta</b>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk_YJQO7Pne9AVJK3ElJxdyZA314XkoHhhQ5pbGoZdgxoXOyXGqg6f_9nmHuTSbUNKZpFVF1XIw8gbfbPUkGJYsCA0vkkgBHYzzWu-mbRR7CRNm0Fi1-S2eEDtgUZ3Gv7dQot9HXEt2To/s1600/christine_lagarde_fmi_mini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk_YJQO7Pne9AVJK3ElJxdyZA314XkoHhhQ5pbGoZdgxoXOyXGqg6f_9nmHuTSbUNKZpFVF1XIw8gbfbPUkGJYsCA0vkkgBHYzzWu-mbRR7CRNm0Fi1-S2eEDtgUZ3Gv7dQot9HXEt2To/s1600/christine_lagarde_fmi_mini.jpg" height="400" width="347" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">In
tanti ricorderanno ciò che è accaduto a Cipro nel marzo 2013: per evitare che
l’isola precipitasse nel default la Troika –composta da Fondo Monetario
Internazionale, Banca Centrale Europea e Commissione Europea – decise di
applicare un prelievo forzoso del 38% su tutti i depositi oltre i 100mila euro.
Una scelta che scatenò il panico economico nell’isola, tanto da costringere il
Governo locale a chiudere gli sportelli bancari e inviare l’esercito davanti
agli istituti stessi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Le
scene drammatiche che giungevano da Cipro fecero il giro del mondo. E ora
rischiamo di vedere applicato quel modello anche ad altri paesi dell’area Euro,
con un altissimo rischio di provocare una fuga di capitali dalle banche
europee.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><a href="http://online.wsj.com/news/articles/SB10001424052702304007504579346330639793674" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>Secondo quanto ha scritto il Wall Street Journal</b></span></a>, “per
porre rimedio all’esperimento fallimentare della moneta unica il Fondo
Monetario Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee
impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area
euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli economisti, per riportare il debito
sovrano del blocco ai livelli pre crisi".<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">La
conferma di quel che bolle in pentola, rivelato dal Wsj, arriva direttamente da
un report del Fondo Monetario Internazionale, il <a href="http://www.imf.org/external/pubs/ft/fm/2013/02/pdf/fm1302.pdf" target="_blank">“<span style="color: blue;">Fiscal Monitor – Oct. 13</span>”</a>, dove si parla proprio di
“capital levy”, cioè di prelievo forzoso, in questi termini: “Se si vuole
riportare il debito dell’Area Euro ai livelli pre-crisi del 2007 bisogna
applicare un prelievo forzoso del 10% ai conti correnti di 15 paesi
dell’eurozona.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Del
resto gli squali della Troika ci hanno abituato a questo ed altro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">"Il
concetto è semplice - ribadisce il quotidiano statunitense - piuttosto
che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le
buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"?.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Poco
importa che, così facendo, sarebbero ancora una volta i cittadini a pagare la
crisi del debito, causata da politiche europee fallimentari sia da un punto di
vista economico che monetario. Con il rischio concreto di scatenare violente
rivolte sociali in tutta Europa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Ora
la palla passa nelle mani della Commissione Europea e della Bce, che dovranno
certamente tener conto dei dettami del Fondo Monetario Internazionale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">E
se a capo della Commissione dovesse finire davvero l’attuale Direttore
Operativo del Fmi, Christine Lagarde - <a href="http://www.repubblica.it/esteri/2014/06/03/news/merkel_lagarde_commissione-87983294/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>come suggerito dalla cancelliera tedesca Angela Merkel</b></span></a> –
allora ci sarebbe davvero da preoccuparsi. Staremo a vedere, anche perché le
alternative potrebbero essere anche peggiori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana;">di <b>Andrea Succi</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte: <a href="http://www.infiltrato.it/"><span style="color: blue;"><b>http://www.infiltrato.it</b></span></a><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-55270610003408762812014-06-17T17:09:00.002+02:002014-06-17T17:09:21.920+02:00LA SANITÀ NON È UGUALE PER TUTTI: TEMPI BIBLICI PER LE LISTE D’ATTESA, CURE A PAGAMENTO PER CHI PUÒ<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8ud73q_G5GPL5NTq7XZIuQq9xmx8ZDynu_0-_6ONtBZtUxFOGG6jNsXP29cx76CmssmVf5f0OLv_tc7a8btdxqa5VQbBG8RdYUamvQEfX6ui8CuLWebqP0e8IX3hR6-A6Cfx8fDOTlv8/s1600/download+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8ud73q_G5GPL5NTq7XZIuQq9xmx8ZDynu_0-_6ONtBZtUxFOGG6jNsXP29cx76CmssmVf5f0OLv_tc7a8btdxqa5VQbBG8RdYUamvQEfX6ui8CuLWebqP0e8IX3hR6-A6Cfx8fDOTlv8/s1600/download+(1).jpg" height="200" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><b>Fuga
nel privato per accorciare i tempi: con 70 euro si risparmiano fino a 66
giorni. Per il 38,5% dei cittadini la sanità è peggiorata, migliorata solo per
il 5,5%. E l'estero attrae sempre di più: 1,2 milioni di italiani sono andati a
curarsi oltre confine</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Sono sempre di più gli italiani
che pagano di tasca propria i servizi sanitari che il pubblico non garantisce
più</span></b><span style="font-family: Verdana;">. La spesa sanitaria
privata degli italiani è pari a 26,9 miliardi di euro nel 2013 ed è aumentata
del 3%, in termini reali, rispetto al 2007. Nello stesso arco di tempo la spesa
sanitaria pubblica è rimasta quasi ferma (+0,6%). La logica per cui il
cittadino paga di tasca propria quello che il sistema pubblico non è più in
grado di garantire è arrivata all'estremo. Gli italiani sono costretti a
scegliere le prestazioni sanitarie da fare subito a pagamento e quelle da
rinviare oppure non fare. Così, crolla il ricorso al dentista a pagamento
(oltre un milione di visite in meno tra il 2005 e il 2012), ma nello stesso
periodo aumentano gli italiani che pagano per intero gli esami del sangue
(+74%) e gli accertamenti diagnostici (+19%). Ormai il 41,3% dei cittadini paga
di tasca propria per intero le visite specialistiche. Cresce anche la spesa per
i ticket, sfiorando i 3 miliardi di euro nel 2013: +10% in termini reali nel
periodo 2011-2013.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Dallo specialista? Si visita prima
chi paga</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Per effettuare una
prima visita oculistica in una struttura pubblica il ticket costa 30 euro e c'è
da aspettare mediamente 74 giorni (due mesi e mezzo), mentre nel privato,
pagando in media 98 euro, si aspettano solo 7 giorni. Per una prima visita
cardiologica si pagano 40 euro di ticket e la lista d'attesa è di 51 giorni,
nel privato con 107 euro si aspettano 7 giorni. Una visita ortopedica nel
sistema pubblico costa 31 euro di ticket con 34 giorni di attesa, nel privato
104 euro e occorrono 5 giorni per avere l'appuntamento. Una visita ginecologica
richiede 29 euro di ticket e 27 giorni di attesa, nel privato 100 euro con 5
giorni di attesa. In sintesi, se si vogliono accorciare i tempi di accesso allo
specialista bisogna pagare: con 70 euro in più rispetto a quanto costerebbe il
ticket nel sistema pubblico si risparmiano 66 giorni di attesa per l'oculista,
45 giorni per il cardiologo, 28 per l'ortopedico, 22 per il ginecologo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Accertamenti diagnostici e
riabilitazione</span></b><span style="font-family: Verdana;">: tempi biblici o
fuga nel privato. Per effettuare una colonscopia in una struttura pubblica
il ticket costa 49 euro e si richiede un'attesa media di 84 giorni (2 mesi e 20
giorni), nel privato con 213 euro si aspettano 8 giorni. Per effettuare una
risonanza magnetica del ginocchio il ticket è di 49 euro e l'appuntamento è
dopo 68 giorni, nel privato pagando 149 euro si aspettano 5 giorni. Per
un'ecografia all'addome il ticket ammonta a 53 euro e l'attesa a 65 giorni, nel
privato per un costo di 113 euro si aspettano 6 giorni. Per una mammografia il
ticket è di 43 euro e l'attesa è di 55 giorni, per 90 euro in una struttura
privata l'attesa è di 6 giorni. Riguardo ai trattamenti riabilitativi, la
laserterapia antalgica ha un ticket di 5 euro per un'attesa di 45 giorni,
mentre nel privato per 27 euro si aspettano 4 giorni. Per la riabilitazione
motoria c'è da pagare un ticket di 8 euro con un'attesa di 40 giorni, nel
privato si spendono 42 euro e si aspettano 5 giorni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">A ogni territorio il suo ticket e i
suoi tempi d'attesa</span></b><span style="font-family: Verdana;">. L'ammontare
del ticket da pagare varia fortemente nelle diverse aree geografiche del Paese.
Per le visite specialistiche (oculistica, cardiologica, ortopedica e
ginecologica) oscilla tra un valore medio minimo di 20 euro al Nord-Est e uno
massimo di 45 euro (più del doppio) al Sud. Negli accertamenti diagnostici
spiccano i casi della risonanza magnetica del ginocchio senza contrasto e della
colonscopia, per i quali il ticket varia tra i 36 euro del Nord-Est e i 60 euro
del Nord-Ovest. Una mammografia può avere un ticket minimo di 36 euro al
Nord-Est e uno massimo di 48 euro al Nord-Ovest. E i tempi d'attesa?
Variabilissimi. Per effettuare una visita ortopedica in una struttura pubblica
si va da un minimo di 22 giorni in media al Nord-Est a un massimo di 65 giorni
al Centro. Per una prima visita oculistica si passa dai 50 giorni al Nord-Est
ai 125 giorni del Centro. Per avere un appuntamento per effettuare una visita
ginecologica si oscilla tra 12 giorni al Sud e 68 giorni al Centro. Per la
colonscopia si attendono da un minimo di 33 giorni al Nord-Est a un massimo di
216 giorni al Centro. Per l'ecografia dell'addome i tempi variano dal minimo di
36 giorni al Nord-Est al massimo di 206 giorni al Centro. Per la risonanza
magnetica del ginocchio si attendono 22 giorni al Nord-Est e dieci volte di più
(213 giorni) al Centro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">La sanità peggiora, secondo gli
italiani</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Il 38,5% degli
italiani (erano il 28,5% nel 2011) ritiene che la sanità della propria regione
sia peggiorata negli ultimi due anni. Per il 56% è rimasta uguale e solo il
5,5% ritiene la sanità regionale migliorata. Nelle regioni con Piano di rientro
la percentuale di cittadini che ritengono peggiorata la sanità regionale
schizza al 46,8%, mentre nelle altre regioni è pari al 29,3%. Crolla dal 57,3%
del 2011 al 44,4% del 2014 la quota di italiani che giudicano positivamente la
competenza delle Regioni sulla sanità. Laddove la sanità peggiora di più, è più
forte il rigetto dei cittadini per la soluzione regionalista. Nelle regioni con
Piano di rientro è solo il 38,9% dei cittadini ad avere un giudizio positivo
sul ruolo istituzionale e amministrativo delle Regioni, mentre nelle altre è il
50,3%. Nella visione dei cittadini esiste un nesso diretto tra la
ristrutturazione della sanità imposta dai vincoli economici e l'abbattimento
della qualità dei servizi. È anche per questo che la «Schengen della sanità»
potrebbe attirare sempre di più: sono complessivamente 1,2 milioni gli italiani
che si sono curati all'estero per un grave problema di salute.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte: <a href="http://www.censis.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>Censis</b></span></a></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-79110091016083537742014-06-16T06:08:00.002+02:002014-06-16T06:08:25.302+02:00ANZIANI DA ROTTAMARE? NO, ESSENZIALI PER ECONOMIA E WELFARE «FAI DA TE»<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkBSYTRQr-iqLk3jcSTsFBWE3gSQ3VJFp1SFTZuQOz3oH9Zku2RWw-DG4QTKxi4jpwH7YAuW_cqmL62XHEMGez7B5gRuvvXT1uVpZ30EfIO2MCVQI4WRQ1Qdo2DWF6o6RCXr65jIpWoIk/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkBSYTRQr-iqLk3jcSTsFBWE3gSQ3VJFp1SFTZuQOz3oH9Zku2RWw-DG4QTKxi4jpwH7YAuW_cqmL62XHEMGez7B5gRuvvXT1uVpZ30EfIO2MCVQI4WRQ1Qdo2DWF6o6RCXr65jIpWoIk/s1600/download.jpg" height="111" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Boom della ricchezza familiare degli
anziani: +118% in 20 anni. Pensioni basse integrate dai redditi da patrimonio.
Superattivi nel welfare informale: 9 milioni accudiscono i nipoti, 7 milioni
danno soldi alle famiglie dei figli, 4,7 milioni assistono altri anziani non
autosufficienti. E sono 1,3 milioni gli over 70 che ancora lavorano. L'avanzata
inarrestabile degli ultra-anziani: nell'ultimo decennio gli 80enni sono
aumentati di 1,1 milioni<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Più anziani, più ricchi</span></b><span style="font-family: Verdana;">. La ricchezza familiare netta delle famiglie
anziane è cresciuta del 117,8% negli ultimi vent'anni (tra il 1991 e il 2012),
cioè più del doppio di quella del totale delle famiglie italiane (+56,8%), e
vale in media 273mila euro. Nel 1991 gli anziani detenevano il 19,3% della
ricchezza familiare netta totale in Italia, nel 2002 la percentuale era
diventata il 28,4%, oggi è salita al 34,2%. È quanto emerge da una ricerca
realizzata dal Censis in collaborazione con Fondazione Generali. Negli anni si
è avuto un considerevole spostamento della ricchezza verso le fasce più anziane
della popolazione e ai giovani per ora non resta che aspettare l'eredità. Il
79,6% delle famiglie anziane (rispetto al 71,6% del totale delle famiglie
italiane) possiede almeno un immobile tra abitazione principale, seconda casa,
cantina, box, ecc.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">La parola d'ordine è</span></b><span style="font-family: Verdana;">: integrare la pensione. Risparmi accumulati
nel tempo, redditi da investimenti nel mattone, ma anche redditi da lavoro
consentono agli anziani di arricchire le basse pensioni (l'importo lordo medio
dei redditi pensionistici è di 1.284 euro mensili, ma il 41% è sotto i mille
euro). Per vivere meglio e per aiutare figli e nipoti la parola d'ordine è:
integrare la pensione. Ormai le pensioni costituiscono solo il 64,3% del
reddito familiare degli anziani, il resto è dato da redditi da capitale (27,6%)
e da lavoro dipendente o derivanti dalla libera professione (8,1%).Sono quasi
2,7 milioni le persone con 65 anni e oltre che lavorano, in modo regolare o in
nero: 1,7 milioni lavorano di tanto in tanto, 929mila con continuità. Tra i
lavoratori anziani 1,3 milioni hanno più di 70 anni. Continua a lavorare in
tarda età soprattutto chi ha un alto titolo di studio ed elevate competenze.
Lavorano il 36,6% degli anziani laureati (di cui il 14,2% con continuità), il
28,6% dei diplomati (il 9,3% con continuità), il 25,8% di quelli con la licenza
media (il 7,3% con continuità) e il 14,7% di quelli con la licenza elementare
(il 6,3% con continuità).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Nella crisi, meno male che nonno c'è</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Gli anziani sono primattori del welfare «fai
da te», quello che tiene insieme le nostre comunità e che ha ammortizzato gli
impatti sociali della crisi. 9 milioni di longevi (3,2 milioni regolarmente) si
prendono cura dei nipoti, 7 milioni contribuiscono al sostegno delle famiglie
dei figli (di cui 1,5 milioni regolarmente, attivando un flusso redistributivo
di risorse pari a 5,4 miliardi di euro all'anno), 4,7 milioni (972mila
regolarmente) danno assistenza ad altri anziani bisognosi o non
autosufficienti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">L'invasione degli ultra-anziani</span></b><span style="font-family: Verdana;">. L'anagrafe registra 1,1 milioni di 80enni in
più in dieci anni: come se in un decennio fossero sorte due città grandi come
Torino e Messina popolate solo da persone con almeno 80 anni. In 25 province
l'incremento del numero dei più longevi tra il 2003 e il 2013 è stato superiore
al 50%. Monza e Brianza (+71,7%), Crotone (+66,4%), Latina (65,3%) e Caserta
(+63,3%) guidano la classifica. Oggi gli italiani con almeno 80 anni sono in
totale 3,6 milioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Soddisfatti e con un sogno nel
cassetto</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Oltre 7 milioni di
longevi guidano ancora l'auto, 5,4 milioni frequentano locali d'intrattenimento
dove fanno acquisti, cenano, ballano, ascoltano musica dal vivo, 4,8 milioni
giocano al lotto e al superenalotto, 3,7 milioni svolgono attività fisica in
palestra o in piscina, 2,9 milioni frequentano sale e scuole da ballo, 1,8
milioni fanno regolarmente gite fuori porta che legano il piacere della tavola
alla bellezza del paesaggio. E cresce la tribù dei tecno-anziani: 1,5 milioni
di persone di 65-80 anni navigano abitualmente sul web. I dati raccontano vite
piene, gioiose, fatte di relazioni e impegni. L'84,5% degli anziani valuta
positivamente la propria vita. Il sogno nel cassetto da realizzare nei prossimi
anni? Per il 58,6% fare un viaggio esotico, per il 27,9% imparare una lingua
straniera, per il 18,9% dedicarsi alla pittura, per il 18% pubblicare un
romanzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Gli anziani fragili</span></b><span style="font-family: Verdana;">: i non autosufficienti. Secondo il 53,8%
delle persone con 65 anni e oltre (il 62,4% di quelle con 80 anni e più) si
diventa anziani quando si perde l'autosufficienza, per il 28,7% (il 35,5% degli
ultra-ottantenni) lo si diventa alla morte del coniuge, per il 22,6% (il 14,1%
degli over 80) si diventa anziani al 70° compleanno. È la dipendenza dagli
altri l'evento della vita che può far crollare il mondo di un longevo e della
sua famiglia. I membri di 909mila famiglie italiane si sono dovuti auto-tassare
per assicurare l'assistenza necessaria a un familiare anziano non
autosufficiente: per pagare la badante o per coprire la retta della residenza
protetta. Sono 330mila le famiglie che hanno dovuto utilizzare tutti i risparmi
per pagare l'assistenza, 190mila hanno dovuto vendere l'abitazione con la
formula della nuda proprietà, 152mila si sono dovute indebitare. Nel vuoto del
sistema di supporto pubblico ai non autosufficienti, dovere e volere aiutare un
parente non autosufficiente può trascinare a fondo l'economia di intere
famiglie. In Italia si stimano in almeno 167mila gli anziani con limitazioni
funzionali che avrebbero bisogno di aiuto e non ce l'hanno. E 2,1 milioni di
longevi con limitazioni funzionali non ricevono la necessaria assistenza
sanitaria a domicilio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte:
<a href="http://www.censis.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>Censis </b></span></a><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-15305481069324681842014-06-14T16:30:00.000+02:002014-06-14T16:30:18.289+02:00nocensura.com: TICKET SANITARIO, ESENZIONE: DAL 1 LUGLIO CAMBIA TUTTO E NESSUNO LO SA!<span style="font-size: large;"><a href="http://www.nocensura.com/2014/06/ticket-sanitario-esenzione-dal-1-luglio.html?spref=bl">nocensura.com: Ticket sanitario, esenzione: dal 1 luglio cambia t...</a>: Ticket sanitario 2014, esenzione: dal 1 luglio nuovo sistema, autocertificazione non più valida! Fate girare questa immagine per spar...</span><br />
<span style="background-color: white; color: #2f2b23; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #2f2b23; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;">*** ATTENZIONE: CAMBIA IL SISTEMA PER L'ESENZIONE DEI TICKET: NON LO SA QUASI NESSUNO, E SE GLI INTERESSATI NON PROVVEDONO ENTRO IL 30 GIUGNO A REGOLARIZZARE LA PROPRIA POSIZIONE SI TROVERANNO A PAGARE !!!! FATE GIRARE LA NOTIZIA IN MODO CHE LA NOTIZIA GIUNGA A TUTTI GLI INTERESSATI***</span><br />
<span style="background-color: white; color: #2f2b23; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1lsgf4Cw56RAiQs17rr9i_QV2AJKN071kkNv8MW0y1zAxzD0aseyIQ4heYcJuxnN6AJmDQz5hywgqtnFJY5AeMhrrxLj21OAqTFeMp4ojfOyEgpUbPqZmY5TnpSuQh6ufrrMEFnyx_js/s1600/10442541_527239777382325_9192797090611364188_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1lsgf4Cw56RAiQs17rr9i_QV2AJKN071kkNv8MW0y1zAxzD0aseyIQ4heYcJuxnN6AJmDQz5hywgqtnFJY5AeMhrrxLj21OAqTFeMp4ojfOyEgpUbPqZmY5TnpSuQh6ufrrMEFnyx_js/s1600/10442541_527239777382325_9192797090611364188_n.jpg" height="301" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #2f2b23; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; text-align: justify;"><br /></span>dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-11514955798923629402014-06-12T07:23:00.000+02:002014-06-12T07:23:09.393+02:00I MEGA STIPENDI DEI BUROCRATI BANKITALIA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">I mega stipendi dei burocrati
Bankitalia, Visco (496.000 Euro); Rossi (450.000) Panetta E Sannucci
350.000 Euro difesi a spada tratta da Draghi,mentre i giovani fanno la fame.
Governi impotenti per aver assegnato a cleptocrati ed
oligarchi funzioni sovrane nelle democrazie, devono rivedere i Trattati
Ue se vogliono riaffermare primato della politica ! <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIIGIb9UkTT7q1Q9ZyugizOs6YZoHOyU1ADt49aDUi8tRuWWJzj_uFc0rpfF5s5nKyx9cE0r_kXdbZb5zJB40LFdOonp45eEv_WZa_vTXgkmwvP6nsuFXd29B9RVR2HumaGaZ915QkdaA/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIIGIb9UkTT7q1Q9ZyugizOs6YZoHOyU1ADt49aDUi8tRuWWJzj_uFc0rpfF5s5nKyx9cE0r_kXdbZb5zJB40LFdOonp45eEv_WZa_vTXgkmwvP6nsuFXd29B9RVR2HumaGaZ915QkdaA/s1600/images.jpg" height="265" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Se
i governi vogliono davvero difendere la volontà popolare, devono rivedere
i trattati europei che assegnano impropriamente a mostri giuridici come
Bce e Mes, poteri che nelle democrazie appartengono a Stati e Governi sovrani
eletti democraticamente, non certo a tecnocrati ed oligarchi, nominati
per grazia ricevuta ad organismi autoreferenziali, come la Banca Centrale
Europea.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Mentre
i giovani disoccupati al 46% (61% al Sud) fanno la fame, senza speranza per il
futuro costretti a vite precarie trimestrali a 600 euro al mese, il
presidente della Bce Mario Draghi ha posto il veto sul decreto del Governo che
tentava di abbassare i mega-stipendi dei mandarini di Palazzo Koch, con un
"no" netto, al tentativo di ridurre i costosi oneri di funzionamento
della Banca d’Italia, pachiderma inefficiente e costoso, che non suscita
scandali e polemiche sulla stampa allineata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Il
Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che predica l’austerità e tagli a
stipendi e pensioni miserabili, guadagna 41.333 euro al mese, 496.000 euro
l’anno: ben 121.000 euro in più del presidente Bce Mario Draghi, che ne riceve
375.000 euro, 346.000 euro in più di Janet Yellen, la nuova presidente della
Federal Reserve USA, che si ferma a 150 mila euro. Il direttore generale
Salvatore Rossi, guadagna 37.500 euro al mese, 450.000 euro l’anno, i tre
vicedirettori generali Fabio Panetta, Luigi Federico Signorini e Valeria
Sannucci 26.250 euro/mese, 315.000 euro l’anno, mentre un funzionario generale
si porta a casa 130.000 euro l’anno, 10.833 euro al mese, che equivale allo
stipendio annuo di milioni di giovani precari, costretti a sputare sangue per
vedersi rinnovare i contratti trimestrali. I dirigenti di Bankitalia, passata
dalla funzione monetaria alla funzione bibliotecaria per propagandare (come si
legge sul sito ufficiale) collezioni d’arte, mostre e claque organizzata per
gli alti papaveri che vanno in visita per le 58 Filiali, sono 606, i funzionari
1.449, i coadiutori 1.317, gli altri dipendenti 3.697. Il monte stipendi, più
oneri vari, per il personale in servizio è ammontato nel 2012 a 747 milioni di
euro, mentre pensioni ed indennità di fine rapporto, nel 2012 sono costati 323
milioni di euro. In media ognuno dei 7.069 dipendenti di Palazzo Koch sito in
Roma a via Nazionale 91 e delle 58 filiali sparse per l’Italia, è costato alla
collettività 105.672 euro l’anno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Adusbef
auspica che il presidente del Consiglio Renzi, possa portare in occasione del
semestre di presidenza italiano in Europa, un ordine del giorno per rivedere
Trattati intollerabili per governi e popoli sovrani impoveriti dalla crisi
sistemica per diretta responsabilità di banche e banchieri centrali che hanno
intossicato di derivati le economie sane, estendendo le forbici della spending
review anche ai ‘mandarini di Palazzo Koch’ e di una Banca d’Italia, che oltre
ad aver perso la funzione monetaria in cambio della funzione bibliotecaria con stipendi
10 volte maggiori dei lavoratori delle biblioteche, funge da zerbino agli
interessi delle banche e dei banchieri, senza mai prevenire i crack bancari,
affrontando con urgenza sperperi e sprechi scandalosi ed intollerabili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Elio Lannutti</span></b><span style="font-family: Verdana;"> (<b>Adusbef</b>)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte:
<a href="http://www.adusbef.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>Adusbef</b></span></a><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-72242424852569395652014-06-03T19:51:00.000+02:002014-06-03T19:51:03.820+02:00Fallujah, la città dove nascono (morti) i bambini-mostro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFfC7Y1pb4Xb4hUbnemRwNAUtFeiPitFYRzUdbRaS3rhTCmYyHhjlYdTDprBPwJrEw4_zmwoqhQTCSQH1SRn60z9gjSaKIa0Jhk6s5SQ9xV33MYq2XFH74pi5JmV_XqzcyQgbwLS4JKqg/s1600/Una-vittima-dei-bombardamenti-americani-su-Fallujah.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFfC7Y1pb4Xb4hUbnemRwNAUtFeiPitFYRzUdbRaS3rhTCmYyHhjlYdTDprBPwJrEw4_zmwoqhQTCSQH1SRn60z9gjSaKIa0Jhk6s5SQ9xV33MYq2XFH74pi5JmV_XqzcyQgbwLS4JKqg/s1600/Una-vittima-dei-bombardamenti-americani-su-Fallujah.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Le
foto scorrono sullo schermo, in un piano alto del Fallujah General Hospital, il
policlinico della città irachena rasa al suolo dalle bombe al fosforo bianco,
armi di distruzione di massa impiegate dagli Usa nel 2004. Di colpo,
scrive Robert Fisk, l’ufficio amministrativo del direttore ospedaliero, Nadhem
Shokr Al-Hadidi, si trasforma in una camera degli orrori: «Un neonato con una
bocca terribilmente deformata. Un altro con una malformazione del midollo
spinale, con materia midollare che fuoriesce dal corpicino. Un neonato con uno
spaventoso, enorme occhio da ciclope. Un altro neonato, con solo mezza testa,
nato morto come i precedenti, data di nascita 17 giugno 2009». Un’altra foto
passa sullo schermo: il piccolo, nato il 6 luglio 2009, è nato con solo «un
mozzicone del braccio destro, del tutto privo della gamba sinistra e senza
genitali». Orrore quotidiano, fotografie che vanno al di là delle parole: «Come
si può anche solo immaginare di descrivere un bambino nato morto, con una sola
gamba e la testa che misura quattro volte la taglia del suo corpicino?».<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">«Ho
chiesto di poter vedere queste fotografie per assicurarmi che i bambini nati
morti, con le loro deformità, fossero reali», premette il grande giornalista
inglese, inviato dell’“Independent”, preoccupato che qualche lettore possa
pensare a montature a scopo di propaganda anti-Usa. «Ma le fotografie
rappresentano una schiacciante, orribile ricompensa a tali dubbi». Un neonato
ha braccia deformi. Un altro, nato nel 2010, presenta «una massa grigia su un
lato della testa». Un medico spiega che si tratta della “Tetralogia di Fallot”,
un difetto del setto interventricolare. Un altro piccolo, nato il 3 maggio
2010, è «una creatura dall’aspetto di una rana». Per il medico, «è come se
tutti gli organi addominali cercassero di uscire dal corpo». È troppo, aggiunge
Fisk: le fotografie sono eccessivamente crude, incarnano un dolore e una
angoscia che ne rende impossibile la visione, perlomeno ai poveri genitori.
Immagini che, in poche parole, non possono essere pubblicate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Quel
che è veramente vergognoso, aggiunge Fisk, in un servizio ripreso da “Come Don
Chisciotte”, è che queste deformità si ripetano senza alcun tipo di
monitoraggio o controllo. «Un medico di Fallujah, una ostetrica formatasi
in Gran Bretagna, dove ha acquistato a sue spese uno scanner da 79.000
sterline per la rilevazione prenatale delle anomalie congenite destinato alla
sua clinica privata – e che è rientrata a Fallujah solo cinque mesi fa – mi
dice il suo nome e mi domanda perché il ministero della salute a
Baghdad non promuova una approfondita indagine ufficiale sui bambini deformi
di Fallujah». E’ andata dal ministro, che le ha promesso che avrebbe creato un comitato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">«Sono
andata a incontrare il comitato: non hanno fatto nulla, non sono riuscita a
ottenere alcun tipo di risposta».<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">I
medici di Fallujah si mostrano estremamente onesti e prudenti, aggiunge</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBg-UY_sCBcM8mYCKmV3HFy1qDHIq4EjvuuRY2lpowwTHXpc3XxLnRO57cOu4m9c2s20q0dgJfyAcEjES6rxsUGvHVT3pGxCkZnHnn_elyRTynPyKeO6L4nUba6s_7V9DyBT94dKyuia8/s1600/Fosforo-bianco-su-Fallujah.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBg-UY_sCBcM8mYCKmV3HFy1qDHIq4EjvuuRY2lpowwTHXpc3XxLnRO57cOu4m9c2s20q0dgJfyAcEjES6rxsUGvHVT3pGxCkZnHnn_elyRTynPyKeO6L4nUba6s_7V9DyBT94dKyuia8/s1600/Fosforo-bianco-su-Fallujah.jpg" height="93" width="200" /></a></div>
Fisk:
sanno che alcune malformazioni possono essere imputate a problemi genetici
ereditari, dovuti a matrimoni tra parenti. Quello che è assolutamente anomalo,
però, è la recente esplosione del fenomeno: decisamente allarmante, per la
dottoressa Samira Allani, secondo cui la frequenza dei difetti congeniti ha
raggiunto «cifre senza precedenti» a partire dal 2010. «Quando i medici cercano
di ottenere dei finanziamenti per la ricerca, capita che a volte si rivolgano a
organizzazioni che hanno un preciso orientamento politico», spiega Fisk. «Lo
studio della dottoressa Allani, ad esempio, ha ricevuto finanziamenti dalla
“Kuala Lumpur Foundation to Criminalise War”, fondazione malese per mettere al
bando la guerra, un’entità che in maniera appena marginale si oppone
all’uso di armi da guerra statunitensi a Fallujah. Anche questo, temo, è
parte della tragedia di Fallujah».<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjanvH0gOIqCJ0grYdrIz3P6v1Pe6bRJHPV6YWgW5ajY8MmicbJ81BT3WibqD_Yapk_hJ0Omavf8giQhgFLDkzonKWOz5-ogIZM0zDMqMiG7giSCKGTEjXzpfptF-1We04InhX-Dj-Cbzs/s1600/Uno-dei-piccoli-ricoverati-a-Fallujah.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjanvH0gOIqCJ0grYdrIz3P6v1Pe6bRJHPV6YWgW5ajY8MmicbJ81BT3WibqD_Yapk_hJ0Omavf8giQhgFLDkzonKWOz5-ogIZM0zDMqMiG7giSCKGTEjXzpfptF-1We04InhX-Dj-Cbzs/s1600/Uno-dei-piccoli-ricoverati-a-Fallujah.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Per
neutralizzare un’infezione fetale basta una semplice trasfusione di sangue,
dicono i sanitari, ma questo non aiuta a rispondere alle principali domande:
perché l’incremento degli aborti, dei bambini nati morti, delle
nascite premature? Il dottor Chris Busby, proveniente dall’università
dell’Ulster, ha esaminato circa 5.000 persone a Fallujah, molte delle quali
colpite da tumori. «Alcune forti esposizioni ad agenti mutageni sono sicuramente
avvenute nel 2004, quando avvennero i bombardamenti», ha dichiarato. Il suo
report, redatto in collaborazione con Malak Hamdan ed Entesar Ariabi, afferma
che la mortalità infantile a Falluja è pari ad 80 soggetti su ogni 1.000 nati,
rispetto ai 19 in Egitto, 17 in Giordania e solo 9,7 in Kuwait. Un altro dei
medici di Fallujah dice a Robert Fisk che l’unico contributo ricevuto dal Regno
Unito proviene dal dottor Kypros Nicolaides, primario in medicina fetale presso
il King’s College Hospital, che attraverso un ente di beneficenza come la
Foetal Medicine Foundation ha formato uno dei medici di Fallujah.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">«L’aspetto
da incriminare maggiormente – dichiara a Fisk il medico britannico</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiYpq2TSTuJgkziN2pW6-uDUsU-zyfsQQFZ_ZgC17ul8Scj5r7KXOQ1AfFvRIAe_B30Yu5VcfkJFF-VKWiV6VHoktVSKfSEvaCSF-FaPqrIBo5e7hgC0sbg_QhmydcJR11KSoCMlZyK0Y/s1600/Robert-Fisk.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiYpq2TSTuJgkziN2pW6-uDUsU-zyfsQQFZ_ZgC17ul8Scj5r7KXOQ1AfFvRIAe_B30Yu5VcfkJFF-VKWiV6VHoktVSKfSEvaCSF-FaPqrIBo5e7hgC0sbg_QhmydcJR11KSoCMlZyK0Y/s1600/Robert-Fisk.jpg" /></a></div>
– è che,
durante la guerra, né il governo inglese né quello americano son stati
capaci di recarsi da Woolworths, il centro commerciale, ad acquistare dei
computer con cui poter documentare le morti in Iraq. Esiste una pubblicazione
“Lancet” in cui si stima che il numero dei morti durante la guerra si
aggiri intorno ai 600.000. Eppure le potenze occupanti, Usa e Gran
Bretagna, non hanno avuto la decenza di dotarsi di un computer del valore di
anche solo 500 sterline, in modo da dire “questo corpo è ci è stato portato
oggi e questo era il suo nome”». Ora, aggiunge il dottore, «sapete che esiste
un paese arabo che ha un numero di malformazioni o tumori maggiore di quello
dell’Europa intera». Il medico si dice «sicuro» che queste deformazioni
siano in relazione con l’uso di armi da parte dei soldati americani. Ma ora
l’Iraq è senza un vero governo, proprio quando servirebbe un accurato
studio epidemiologico. «Chiudere gli occhi è molto facile per chiunque – tranne
che per qualche professore pazzoide e sensibile come me che, da Londra, cerca
di fare qualcosa».<o:p></o:p><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Fonte: <a href="http://www.libreidee.org/2014/06/fallujah-la-citta-dove-nascono-morti-i-bambini-mostro/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>libreidee.org</b></span></a><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-5386273503192648482014-06-03T12:25:00.002+02:002014-06-03T12:25:33.617+02:00MANIFESTAZIONI DI DELTAPLANO E PARAPENDIO IN VAL COMINO (FROSINONE) E BOLZANO<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><b>Per
i prossimi 7 ed 8 giugno il Volo Libero Val Comino ha organizzato il terzo
raduno di deltaplani e parapendio che per tradizione passa sotto il nome di
"Ciao Caro".</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ-86Z20_y3KTiuTxTQCTGml8ploJv-mKgYkmzq7NrZrnMWbvbju1I6oaN3gwjW8oHT4TceAcApu4YmIuyiu3T5KhrTtSn1tpk3x1lGkB5SaDiYb0quWsaZFhyphenhyphenryIRAL0vhkIextW7dFc/s1600/para-vola-vlb.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ-86Z20_y3KTiuTxTQCTGml8ploJv-mKgYkmzq7NrZrnMWbvbju1I6oaN3gwjW8oHT4TceAcApu4YmIuyiu3T5KhrTtSn1tpk3x1lGkB5SaDiYb0quWsaZFhyphenhyphenryIRAL0vhkIextW7dFc/s1600/para-vola-vlb.jpg" height="200" width="131" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Teatro della manifestazione la splendida cornice dei monti della Val Comino,sul
versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo. Per entrambe le giornate centro
dell'organizzazione sarà l'atterraggio in località Campo Guerrano nel comune di
San Donato V.C. (Frosinone), dove i piloti si ritroveranno verso le ore 9,mentre
in piazza Coletti avverranno le procedure di registrazione mezz'ora dopo. Il
decollo di questi mezzi privi di motore, che volano sfruttando le correnti
ascensionali provocate dall'irraggiamento solare del suolo, avverrà dalla
località Tre Ponti a quota 1150 a partire da mezzogiorno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Da qui i piloti, condizioni meteo permettendo, potranno sorvolare la catena delle
Mainarde ed il monte Meta, alto 2240 metri e distante circa venti chilometri
dal decollo. Alla sera nella piazza centrale del paese è prevista<br />
una cena offerta dagli abitanti di San Donato e l'esibizione di un gruppo<br />
folcloristico musicale, il sabato, sostituito la domenica sera dalla consegna
dei riconoscimenti ai partecipanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Lo spirito delle due giornate, dedicate alla memoria del pilota Angelo Antonio
D'Aguanno, sarà quello dell'amicizia e del volo libero inteso, non solo come
volo senza motore, ma anche libero da vincoli competitivi, non potendo
classificare come tali le prove d'abilità previste in atterraggio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Lo scorso anno si contarono settanta intervenuti, numero che gli organizzatori
si apprestano ad eguagliare, se non battere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Per il trentesimo anno ad Alpe di Siusi in Val Gardena, nella parte occidentale
delle Dolomiti, il Deltaclub Schlern di Terlano (Bolzano) organizza per il 21 e
22 giugno la festa della giornata più lunga dell'anno che, condizioni meteo
permettendo, si spera sarà favorevole alla pratica del volo libero in
deltaplano e parapendio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
La manifestazione è pensata come raduno di piloti con contorno di musica live e
d.j. Chi vuole può atterrare presso il rifugio Spitz Bühl a quota 1980 metri,
oppure raggiungerlo in seggiovia. Qui gran parte dei piloti trascorreranno la
notte tra sabato e domenica in attesa dell'alba ed ammirare il fantastico
panorama dello Scillar, di Punta Santnere, godere dell'ampia veduta sulla conca
di Bolzano, prima di riprendere il volo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><br />
Diversamente sarà possibile partecipare alla festa in atterraggio, soggiornare
negli alberghi vicini e partecipare a nuovi voli la domenica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte:
<a href="http://www.fivl.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>http://www.fivl.it</b></span></a><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-48944021594076246142014-05-29T18:42:00.000+02:002014-05-29T18:42:18.193+02:00ACQUA: TARIFFE PIÙ BASSE D’EUROPA E RECORD DI ACQUA MINERALE, ACQUEDOTTI COLABRODO E DEPURATORI CARENTI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieiu4NlXO1-I7tQp4NJbHdDbOfzj6yK_DpEGx1YMAz_G2n6J5kLhf1TLaoYzch9ZSs5pyKsV28EPJjVe4G81_7zZxMxKuEBEaiuzJecat7I7NXgDyet2i02jocSfhGOhZXt-Ae1faEqkw/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieiu4NlXO1-I7tQp4NJbHdDbOfzj6yK_DpEGx1YMAz_G2n6J5kLhf1TLaoYzch9ZSs5pyKsV28EPJjVe4G81_7zZxMxKuEBEaiuzJecat7I7NXgDyet2i02jocSfhGOhZXt-Ae1faEqkw/s1600/images.jpg" height="149" width="200" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><b>Le
perdite di rete sono pari al 32%. Siamo secondi al mondo per consumo di acqua
in bottiglia (234 euro all'anno per famiglia). E gli investimenti? 30 euro per
abitante contro i 100 euro del Regno Unito</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Le tariffe più basse d'Europa: 85
centesimi al giorno per famiglia. Le tariffe italiane per il servizio idrico
sono le più basse d'Europa</span></b><span style="font-family: Verdana;">. In
media una famiglia di tre persone con un consumo annuo di 180 metri cubi spende
307 euro all'anno, 25,6 euro al mese: quanto il costo di una tazzina di caffè
al bar al giorno (85 centesimi). Si tratta dello 0,9% della spesa media mensile
di una famiglia. Per lo stesso servizio in Spagna si spendono 330 euro
all'anno, in Francia 700 euro, in Austria, Germania e Regno Unito 770 euro. Dei
307 euro italiani, solo 143 euro riguardano il servizio di acquedotto. Il resto
serve per pagare fognature e depurazione. Quindi, per avere acqua potabile in
casa, una famiglia italiana spende circa 40 centesimi al giorno. Tutto questo
non ha impedito, tuttavia, la sedimentazione nel tempo di tassi di morosità
molto più elevati di quelli di energia elettrica e gas: 3,8 miliardi di euro di
crediti scaduti, di cui 1,1 miliardi da oltre 24 mesi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Ma si spendono 234 euro all'anno per
l'acqua minerale</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Allo stesso
tempo siamo il Paese europeo con il più elevato consumo pro-capite di acqua in
bottiglia, e addirittura il secondo al mondo. Il 61,8% delle famiglie italiane
acquista acqua minerale e il consumo medio è pari a 192 litri all'anno per
persona. In media ogni famiglia italiana spende 234 euro all'anno per l'acqua
in bottiglia. Del resto, il 31,2% della popolazione non si fida dell'acqua che
esce dal rubinetto della propria abitazione: una percentuale che sale
nettamente al Sud (si arriva al 60,4% in Sicilia), ma che aumenta ovunque nel
caso di allarmi connessi alla potabilità (si pensi ai casi di acqua contenente
arsenico).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Infrastrutture carenti: si spreca il
31,9% dell'acqua</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Siamo un
Paese ricco di acqua, ma ne sprechiamo quantità enormi. Le nostre
infrastrutture idriche sono carenti, obsolete e inadeguate. Le perdite di rete
sono pari al 31,9% e ciò costringe ad aumentare il prelievo di acqua alla fonte
impoverendo la risorsa ed esponendo alcuni territori a cronici disservizi:
l'8,9% della popolazione italiana denuncia interruzioni di erogazione, con
punte del 29,2% in Calabria. Anche in questo caso il confronto con i partner
europei è impietoso: in Germania le perdite di rete sono pari al 6,5%, in
Inghilterra e Galles al 15,5%, in Francia al 20,9%.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">I rischi per la salute e l'ambiente</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Il 20% delle acque reflue viene smaltito
senza essere depurato, finendo per inquinare mari, fiumi e laghi del Belpaese.
Proprio per la mancata depurazione delle acque reflue abbiamo già avuto due
condanne in sede europea. Una quota consistente di popolazione (il 15%, con
punte del 22% nel Mezzogiorno) non è allacciata ad alcuna rete fognaria e il
30% non è collegato a un impianto di depurazione. Anche nei Comuni capoluogo il
10% della popolazione non è servito da depuratore. Rischiamo di pagare multe
salate per il mancato adeguamento degli scarichi dei nostri agglomerati urbani,
ma soprattutto sono a rischio la salute dei cittadini, l'ambiente e l'economia
turistica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Un sistema di gestione frammentato</span></b><span style="font-family: Verdana;">. A vent'anni dalla riforma che ha introdotto
il Servizio idrico integrato (legge Galli del 1994), la gestione dell'acqua
rimane caratterizzata da contraddizioni e paradossi che solo oggi, con
l'affidamento del compito di regolazione all'Autorità per l'energia elettrica e
il gas, possono entrare nell'agenda delle priorità del Paese e si possono
cominciare ad affrontare. Il servizio idrico in Italia fa capo a una platea
eterogenea di soggetti gestori. Sono più di 300, con una grande variabilità di
dimensioni e natura giuridica. Si va dal gestore di un solo Comune di 500
abitanti all'Acquedotto Pugliese (100% di proprietà della Regione) che serve 4
milioni di abitanti. L'11% dei Comuni se ne occupa direttamente «in economia» e
non tramite un gestore vero e proprio. Un ulteriore 19% degli enti locali ha
una gestione «salvaguardata» risalente a prima della legge Galli. Mancano big
player industriali capaci di andare anche sui mercati esteri, come fanno le
grandi aziende francesi. Da noi la presenza dell'impresa privata nella gestione
dei servizi idrici, assoluta protagonista nel Regno Unito e maggioritaria in
Francia e Spagna, è confinata a un ruolo marginale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Investimenti: solo il 30% di quanto
spende il Regno Unito</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Per
recuperare il terreno perduto, rimettendo a posto acquedotti colabrodo e
realizzando reti fognarie e impianti di depurazione delle acque reflue
adeguati, servono investimenti rilevanti. Anche da questo punto di vista il
confronto con l'Europa è preoccupante. In Italia si investe ogni anno
l'equivalente di 30 euro per abitante, in Germania 80 euro, in Francia 90 euro,
nel Regno Unito 100 euro. Si stima che, per riportare il livello delle
infrastrutture idriche italiane in linea con gli standard europei, bisognerebbe
investire 65 miliardi di euro in trent'anni: una cifra ingente, equivalente ad
esempio a oltre 7 volte il costo della tratta internazionale della linea
ferroviaria Torino-Lione tra Francia e Italia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana;">Fonte: <a href="http://www.censis.it/" target="_blank"><span style="color: blue;"><b>CENSIS</b></span></a><o:p></o:p></span></div>
dinohttp://www.blogger.com/profile/13623176310422302310noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-656678700297812195.post-47436841603827995092014-05-21T12:51:00.000+02:002014-05-21T12:51:08.940+02:00I DISABILI, I PIÙ DISEGUALI NELLA CRESCITA DELLE DISEGUAGLIANZE SOCIALI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;"><b>Le
persone disabili saranno 4,8 milioni nel 2020. Dopo la scuola, destinate
all'invisibilità. Ha un lavoro solo il 31,4% delle persone Down con più di 24
anni, appena il 10% degli autistici over 20. E in Italia la spesa pubblica (437
euro pro-capite all'anno) è molto inferiore a quella media europea (535 euro)</b><o:p></o:p></span></div>
<div style="line-height: 12.75pt; margin-top: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<strong><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEmd5_MPjx5mpuTknGlZT0Kx2obY3qR-M35az1K1MObwSyT1tEIOYUXgue9sOcsLmAQTc0GoMHfTJ-GH4TqShJR_fNdMTfiPq8v4Eito0RrXAzmx6nMOcecqG8DCTPPmMHCYkjcLNLDC4/s1600/download+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEmd5_MPjx5mpuTknGlZT0Kx2obY3qR-M35az1K1MObwSyT1tEIOYUXgue9sOcsLmAQTc0GoMHfTJ-GH4TqShJR_fNdMTfiPq8v4Eito0RrXAzmx6nMOcecqG8DCTPPmMHCYkjcLNLDC4/s1600/download+%25281%2529.jpg" height="234" width="400" /></a></strong></div>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Aumentano di numero, ma sotto
traccia, senza un'immagine e un'identità precisa</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Il Censis stima, facendo riferimento alla
percezione soggettiva, una percentuale di persone con disabilità pari al 6,7%
della popolazione totale, cioè complessivamente 4,1 milioni di persone. Nel
2020 arriveranno a 4,8 milioni (il 7,9% della popolazione) e raggiungeranno i
6,7 milioni nel 2040 (il 10,7%). Eppure l'universo delle disabilità non riesce
a uscire dal cono d'ombra in cui si trova, non solo nelle statistiche pubbliche
(i dati ufficiali dell'Istat sono fermi al 2005), ma anche nell'immaginario collettivo
e nel linguaggio comune. Un italiano su 4 afferma che non gli è mai capitato di
avere a che fare con persone disabili. E la disabilità è percepita da 2
italiani su 3 essenzialmente come limitazione dei movimenti, mentre in realtà
la disabilità intellettiva è più diffusa in età evolutiva e rappresenta
l'aspetto più misconosciuto, al limite della rimozione.<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Anche i disabili crescono</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Quando poi avanzano nell'età, le persone con
disabilità intellettiva sono ancora più invisibili. Oggi in Italia le persone
con sindrome di Down sono circa 48.000, di cui solo il 21% ha fino a 14 anni.
La fascia d'età più ampia è quella da 15 a 44 anni, pari al 66%, e il 13% ha
più di 44 anni. L'aspettativa di vita alla nascita è di 61,6 anni per i maschi
e di 57,8 anni per le femmine. Le persone affette da disturbi dello spettro
autistico si stimano pari all'1% della popolazione, circa 500.000.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">I disabili minori, ovvero
l'inclusione incompiuta</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Il
modello di risposta alla disabilità del nostro welfare si basa in modo informale
sulla famiglia, che non solo diventa il soggetto centrale della cura, ma spesso
viene anche coinvolta nello stesso percorso di marginalità e isolamento che
tende ad accentuarsi quando le persone disabili crescono. Fino alla minore età,
le famiglie possono contare su uno dei pochi, se non l'unico, punto di forza
della risposta istituzionale alla disabilità, cioè l'inclusione scolastica, che
pur con tutti i suoi limiti e difficoltà rappresenta un'importante occasione di
inclusione sociale. Il numero di alunni disabili nella scuola statale è
cresciuto dai 202.314 dell'anno scolastico 2012/2013 ai 209.814 del 2013/2014
(+3,7%). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana;">Contemporaneamente
è aumentato il numero dei docenti di sostegno: dai 101.301 del 2012/2013 ai
110.216 del 2013/2014 (+8,8%). Secondo un'indagine del Censis, i bambini Down
in età prescolare che frequentano il nido o la scuola dell'infanzia sono
l'82,1%, tra i 7 e i 14 anni l'inclusione scolastica raggiunge il 97,4%, ma già
tra i 15 e i 24 anni la percentuale scende a poco meno della metà, anche se
l'11,2% prosegue il percorso formativo a livello professionale. Tra i ragazzi
affetti da disturbi dello spettro autistico, fino a 19 anni è il 93,4% a
frequentare la scuola, ma il dato scende al 67,1% tra i 14 e i 20 anni, e
arriva al 6,7% tra chi ha più di 20 anni.<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Dopo la scuola: tutti a casa</span></b><span style="font-family: Verdana;">. Il destino dei ragazzi ormai grandi che
escono dal sistema scolastico è sintetizzabile con una parola: dissolvenza.
Oltre l'età scolastica, gli adulti Down e autistici scompaiono nelle loro case,
con ridottissime opportunità di inserimento sociale e di esercizio del loro
diritto alle pari opportunità. Nel mondo del lavoro l'inclusione è pressoché
inesistente. Ha un lavoro solo il 31,4% delle persone Down over 24 anni. E la
maggioranza di quelli che lavorano (oltre il 60%) non è comunque inquadrata con
contratti di lavoro standard. Nella maggior parte dei casi lavorano in
cooperative sociali, spesso senza un vero e proprio contratto. In oltre il 70%
dei casi non ricevono nessun compenso o ne percepiscono uno minimo, comunque
inferiore alla normale retribuzione per il lavoro che svolgono. Ancora più
grave è la situazione per le persone autistiche: a lavorare è solo il 10% degli
over 20.<o:p></o:p></span></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">La delega alla famiglia: dalle
istituzioni soprattutto soldi, ma meno che nel resto d'Europa (e meno del 6% in
servizi)</span></b><span style="font-family: Verdana;">. I disabili adulti
rimangono in carico alla responsabilità delle loro famiglie, con sostegni
istituzionali limitati, focalizzati quasi esclusivamente sul supporto
economico. Anche in questo caso, però, dal confronto con gli altri Paesi
europei emerge che la spesa per le prestazioni di protezione sociale per la
disabilità, cash e in natura, è pari a 437 euro pro-capite all'anno, superiore
solo al dato della Spagna (404 euro) e molto inferiore alla media europea di
535 euro (il 18,3% in meno). Colpisce quanto poco sviluppata sia la spesa per i
servizi in natura, che rappresenta solo il 5,8% del totale, cioè 25 euro
pro-capite annui, meno di un quinto della media europea e inferiore anche al
dato della Spagna. Le opportunità di accesso ai servizi si riducono per i
disabili adulti. Tra le persone Down di 25 anni e oltre, il 32,9% frequenta un
centro diurno, ma il 24,3% non fa nulla, sta a casa. Tra le persone con autismo
dai 21 anni in su, il 50% frequenta un centro diurno, ma il 21,7% non svolge
nessuna attività. Tra le ore dedicate all'assistenza diretta e quelle di
semplice sorveglianza, i genitori delle persone autistiche e delle persone Down
spendono complessivamente 17 ore al giorno. La valorizzazione economica di
questo tempo (equiparando le ore di assistenza a quelle retribuite con il
minimo tabellare di un assistente sanitario e quelle di sorveglianza al
compenso di un collaboratore domestico) arriva a una cifra annua davvero
consistente: circa 44.000 euro per famiglia nel caso delle persone Down e circa
51.000 euro per le persone affette da disturbi dello spettro autistico. La
portata dell'impegno familiare nella gestione assistenziale delle disabilità
emerge con crudezza da questi dati, soprattutto se si pensa al valore contenuto
del Fondo per la non autosufficienza da poco rifinanziato, che ammonta per il
2014 a soli 340 milioni di euro ripartititi tra le Regioni per sviluppare i
servizi integrati socio-assistenziali e sanitari e la domiciliarità.<o:p></o:p></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Verdana;">Il «dopo di noi»</span></b><span style="font-family: Verdana;">: quale futuro senza le famiglie? Nel tempo
aumenta il senso di abbandono delle famiglie e cresce la quota di quelle che
lamentano di non poter contare sull'aiuto di nessuno pensando alla prospettiva
di vita futura dei propri figli disabili. Mentre tra i genitori di bambini e
ragazzi Down fino a 15 anni la quota di genitori che pensa a un «dopo di noi»
in cui il proprio figlio avrà una vita autonoma o semi-autonoma varia tra il
30% e il 40%, tra i genitori degli adulti la percentuale si riduce al 12%. La
quota di genitori di bambini e adolescenti autistici che prospettano una
situazione futura di autonomia anche parziale per i loro figli (23%) si riduce
ancora più drasticamente (5%) tra le famiglie che hanno un figlio autistico di
21 anni e più.<o:p></o:p></span></div>
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<span style="font-family: Verdana;">Fonte: <a href="http://www.censis.it/" target="_blank"><b><span style="color: blue;">CENSIS</span></b></a><o:p></o:p></span></div>
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