martedì 2 novembre 2010

Intercettazioni: CGIL, governo pensi a crisi no a censure

Il governo produca qualche iniziativa parlamentare per contrastare una crisi, di cui è insopportabile sentir dire ‘prima o poi passerà’, piuttosto che annunciare un nuovo intervento censorio sulle intercettazioni”. E’ quanto afferma il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, in merito alle iniziative annunciate oggi dal premier Berlusconi.

Con un rituale ormai monotono, ma non per questo meno grave, - aggiunge il sindacalista - il Presidente del Consiglio appena finisce nei guai annuncia un intervento censorio sulle intercettazioni e rilancia sulla galera per gli operatori dell’informazione. Naturalmente anche questa volta le intercettazioni saranno ammesse solo per reati che non lo riguardano”.

Per Fammoni “se il governo è ancora in grado dei produrre qualche iniziativa parlamentare lo faccia per contrastare una crisi di cui è insopportabile sentir dire ‘prima o poi passerà’. Basta invece attacchi all’informazione, alla magistratura, leggi ad personam, retroattività sulla giustizia. Se ne facciano una ragione: gli attacchi alla informazione in Italia non passano, già più volte - conclude - l’intervento sull’informazione e le intercettazioni è stato respinto e sarà così anche questa volta da un amplissimo movimento democratico”.

Fonte: CGIL

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