sabato 2 aprile 2011

LAMPEDUSA, DOPO ONDA IMMIGRAZIONE ORA RISCHIO DEREGULATION, CEMENTO E GRANDI OPERE

Legambiente: “Il futuro dell’isola è nello sviluppo sostenibile che rispetta l’ambiente” 

Porti franchi, cancellazione dei tributi, abolizione della burocrazia, casinò, campi da golf e una probabile gigantesca colata di cemento ai danni del territorio. E’ quello che potrebbe capitare ora a Lampedusa, secondo il nuovo ‘miracolo italiano’ annunciato, nel corso della sua spettacolare visita, dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Una serie d’interventi inutili e anzi dannosi secondo Legambiente che per l’isola chiede prospettive assai diverse. 

Come è già accaduto in passato per l’Aquiladichiara il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezzaanche a Lampedusa Berlusconi ha usato la demagogia e il populismo a scapito dei reali interessi dei lampedusani che da anni subiscono le conseguenze di una politica dell’immigrazione improvvisata e trascurata. La gravità dei problemi di Lampedusa – aggiunge il presidente di Legambiente – esige un intervento efficace che garantisca il futuro degli abitanti e lo sviluppo del territorio e non annunci sensazionalistici che promettono un’isola felice e rendono impraticabile qualunque serio confronto sulle scelte di sviluppo da fare”. 

L’associazione sollecita azioni ben diverse da quelle proclamate da Berlusconi a partire da un serio intervento di riqualificazione edilizia. 

Lampedusa non ha bisogno di liberalizzare le attività edilizieprosegue il presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana - ma di dotarsi finalmente di un piano regolatore che non ha mai avuto e di un piano paesaggistico che disciplini l’uso ordinato del territorio e recuperi decenni di degrado, frutto di abbandono ed abusivismo. E poi – ha aggiunto Fontana - bisogna finalmente realizzare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti che faccia partire la raccolta differenziata, mai avviata, e del ciclo delle risorse idriche ed energetiche puntando alla sostenibilità”. 

Secondo Legambiente la vera vocazione turistica di Lampedusa è quella che si fonda sulla promozione del suo inestimabile patrimonio naturale tutelato da una Riserva Naturale Regionale (che registra 100.000 visitatori l’anno), da un’Area Marina Protetta e da un Sito di Importanza Comunitaria che copre oltre l’80% del territorio.

Un turismo insommaconclude Fontana - che nulla ha a che vedere con quello prospettato dal presidente del Consiglio”. 

Tra le proposte di Legambiente anche una la denuncia di un business sommerso direttamente collegato all’emergenza migranti: lo smaltimento di un centinaio di barconi giunti sull’isola carichi di immigrati.

E’ una vera emergenza di cui né il Governo Nazionale né l’Amministrazione Comunale si stanno occupando – spiegano da Legambiente Lampedusa - un affare che ha drenato enormi risorse e che poi ha avuto un tragico epilogo nel 2008 e nel 2010 con due megaincendi dei depositi delle imbarcazioni”.

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