Per molti studenti iraniani il 23 settembre, inizio del nuovo anno accademico, è stato semplicemente un altro giorno di carcere. Molti sono, infatti, gli studenti universitari condannati per reati di opinione o sottoposti a misure arbitrarie come l'espulsione dalle università o il divieto di frequentarle.
Tra gli studenti di cui Amnesty International chiede la liberazione immediata e incondizionata, in quanto prigionieri di coscienza, figurano molti esponenti del Comitato centrale dell'Organizzazione per il consolidamento dell'unità, un movimento studentesco che da anni chiede riforme politiche e rispetto dei diritti umani.
Un altro studente prigioniero di coscienza è Majid Tavakkoli, esponente dell'Associazione degli studenti dell'università Amir Kabir di Teheran. Arrestato il 7 dicembre 2009 per aver preso la parola durante una manifestazione studentesca, sta scontando una condanna a otto anni e mezzo di carcere.
Fonte: Amnesty International
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