lunedì 4 ottobre 2010

Farmaci. Movimento Consumatori: bene Antitrust su iter veloce per generici. i cittadini risparmierebbero fino al 55%.

Per il 2012 saranno oltre 250 le molecole farmaceutiche che avranno perso il brevetto. Di fatto saranno quindi generici tutti i medicinali che oggi coprono larga parte del mercato, con un notevole impatto di spesa in termini di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale che si aggira intorno agli 800 milioni di euro.

L'Antitrust scrive all'Agenzia Italiana del Farmaco sulle procedure per la concessione delle autorizzazioni di immissione in commercio dei medicinali generici per chiedere se sia possibile velocizzare l'iter.

Già la Commissione europea – afferma Rossella Miracapillo, responsabile dell’Osservatorio Farmaci & Salute del Movimento Consumatori – aveva avviato un’indagine per comprendere il perché sul mercato fosse giunto un numero minore di nuovi farmaci e le ragioni per cui, in alcuni casi, i generici entrano in commercio in ritardo. Da tale relazione è emerso che le imprese branded avrebbero attuato pratiche finalizzate a ritardare o a ostacolare l'entrata sul mercato di prodotti medicinali concorrenti.
Per il 2012 saranno oltre 250 le molecole farmaceutiche che avranno perso il brevetto. Di fatto saranno quindi generici tutti i medicinali che oggi coprono larga parte del mercato, con un notevole impatto di spesa in termini di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale che si aggira intorno agli 800 milioni di euro.
L’immissione in commercio del generico, costringe il branded di origine ad abbassare il suo prezzo. Una media europea di riduzione del 20%, che in Italia si aggira intorno al 40 - 55%.
I cittadini sono quelli che in questa storia ci rimettono sempre – dice la Miracapillo - perché 4 mesi di ritardo nell’immissione in commercio di un generico significano una mole di nostre tasse andate in fumo; niente risorse per alcune patologie anche rare; niente ricerca in antibiotici, e il rischio delle superinfezioni resistenti è ormai dietro la porta. L’antibiotico o la malattia rara, non sono appetibili. Il loro uso è limitato nel tempo e non hanno troppo mercato.
Allora meglio difendere le posizioni di rendita. E’ più comodo per le aziende e più remunerativo. Ma non è etico”.

Fonte: Movimento Consumatori

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