La crisi economica frena ancora gli investimenti delle aziende ed i consumi delle famiglie romane.
Per una possibile inversione di rotta del ciclo economico bisognerà attendere il prossimo anno. A pagare il prezzo maggiore della recessione sono le microimprese della capitale, quelle sotto i 5 dipendenti, che vedono diminuire gli utili e l'occupazione con percentuali più alte rispetto al resto delle Piccole e medie imprese del territorio.
La riduzione degli utili colpisce un terzo delle piccole imprese capitoline, con punte superiori al 40% tra le microimprese. Queste le indicazioni dell'indagine sulle Pmi della provincia realizzata dall'Istituto Tagliacarte per la Cna di Roma.
Molte imprese romane hanno ridotto il loro organico: a giugno il saldo tra aumenti e diminuzioni di personale si attestava a -19,4%. La maggior parte delle imprese sta cercando di difendere i livelli occupazionali senza sfoltire l’organico
Nei prossimi mesi però è lecito attendersi il ricorso alla Cassa Integrazione. Oltre al ristagno dei consumi sul calo dei fatturati incide anche l'aumento della pressione fiscale a livello locale. Ad essere penalizzati saranno gli investimenti da parte degli imprenditori romani: oltre la metà di essi li ha congelati per i prossimi sei mesi. Inoltre, se si verificassero ulteriori incrementi della pressione fiscale a livello locale.
Non stupisce riscontrare, quindi, dalle risposte degli imprenditori romani, che oltre il 30% non sa o non intende formulare una previsione sull’andamento del proprio utile nei prossimi sei mesi.
Fonte: CNAPMI
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