Dalle elaborazione dell’ONF – Osservatorio Nazionale Federconsumatori su dati Assofin e Istat emergono segnali sempre più preoccupanti circa l’indebitamento delle famiglie.
I recenti dati testimoniano, infatti, come già affermato nei giorni scorsi, una contrazione del credito al consumo, in particolare dei prestiti finalizzati (con una caduta di oltre il -9%, dovuta soprattutto al crollo del settore auto) e della cessione del quinto (qui la diminuzione supera il -13%).
Tutto ciò conferma l’andamento rilevato dagli stessi dati ABI relativi al I trimestre 2010, che registrano un evento clamoroso: e cioè, mentre la consistenza dei mutui continua a crescere, attestandosi a 252 miliardi di Euro, per la prima volta, la consistenza del credito al consumo scende a 110 miliardi, rispetto ai precedenti 113 miliardi di fine 2009.
“Già è grave quando le famiglie, per i propri consumi di tutti i giorni, sono costrette a ricorrere all’indebitamento, ma ora che non possono neanche più permettersi di indebitarsi, appare chiaro ed evidente quanto la situazione sia preoccupante e richieda interventi immediati” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Tutto ciò determina ricadute importanti ed estremamente negative sull’andamento dei consumi, e, quindi, sulla produzione industriale e sulla produttività stessa del sistema, compromettendo la competitività del nostro Paese sul piano internazionale.
Alla luce di queste tendenza, non vogliamo più sentir parlare di fuoriuscita dalla crisi, la riteniamo una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti delle famiglie che non sanno come andare avanti.
Per questo si rende sempre più necessario disporre misure urgenti a sostegno della domanda di mercato, e quindi dell’intero sistema economico, operando una detassazione di almeno 1200 Euro annui per le famiglie a reddito fisso, ovvero quelle maggiormente colpite dalla crisi, ed avviando un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe.
Fonte: Federconsumatori
I recenti dati testimoniano, infatti, come già affermato nei giorni scorsi, una contrazione del credito al consumo, in particolare dei prestiti finalizzati (con una caduta di oltre il -9%, dovuta soprattutto al crollo del settore auto) e della cessione del quinto (qui la diminuzione supera il -13%).
Tutto ciò conferma l’andamento rilevato dagli stessi dati ABI relativi al I trimestre 2010, che registrano un evento clamoroso: e cioè, mentre la consistenza dei mutui continua a crescere, attestandosi a 252 miliardi di Euro, per la prima volta, la consistenza del credito al consumo scende a 110 miliardi, rispetto ai precedenti 113 miliardi di fine 2009.
“Già è grave quando le famiglie, per i propri consumi di tutti i giorni, sono costrette a ricorrere all’indebitamento, ma ora che non possono neanche più permettersi di indebitarsi, appare chiaro ed evidente quanto la situazione sia preoccupante e richieda interventi immediati” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Tutto ciò determina ricadute importanti ed estremamente negative sull’andamento dei consumi, e, quindi, sulla produzione industriale e sulla produttività stessa del sistema, compromettendo la competitività del nostro Paese sul piano internazionale.
Alla luce di queste tendenza, non vogliamo più sentir parlare di fuoriuscita dalla crisi, la riteniamo una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti delle famiglie che non sanno come andare avanti.
Per questo si rende sempre più necessario disporre misure urgenti a sostegno della domanda di mercato, e quindi dell’intero sistema economico, operando una detassazione di almeno 1200 Euro annui per le famiglie a reddito fisso, ovvero quelle maggiormente colpite dalla crisi, ed avviando un vero e proprio blocco di prezzi e tariffe.
Fonte: Federconsumatori
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