Simbolo dell’eternità, la palma che incornicia da secoli i meravigliosi scorci italiani, rischia di scomparire sotto la minaccia del punteruolo rosso. I ricercatori dell’ENEA stanno realizzando gli studi per il monitoraggio e la cattura di massa degli adulti di questo devastante insetto.
Un organismo piccolo eppure così devastante; un coleottero le cui larve raggiungono circa i 4 cm, è capace di uccidere palme di 10 metri nel giro di pochi mesi. Insieme ad alcuni ricercatori dell’ENEA ne scopriamo il percorso.
Raffaele Sasso (ENEA) "Le larve, una volta raggiunta la maturità, entrano all’interno del tessuto della palma, iniziano a mangiare e utilizzando la fibra della palma stessa, si costruiscono un bozzolo del genere al cui interno si trasformano in pupa per effetto della metamorfosi, per poi diventare adulti".
Simbolo dell’eternità, la palma che incornicia da secoli i meravigliosi scorci italiani, rischia di scomparire sotto la minaccia del punteruolo rosso, un coleottero vorace e robusto originario dell’Asia sud orientale, responsabile della distruzione di buona parte del patrimonio palmicolo nazionale.
Nella Regione Lazio, dopo aver attaccato il litorale pontino, il parassita, diffusosi rapidamente grazie al commercio internazionale di palme malate, ha iniziato ad infestare il patrimonio inestimabile di palme dielle numerose ville e parchi a Sud e a Nord della capitale.
Raffaele Sasso (ENEA) "Ci troviamo a Santa Severa, al Castello, dove abbiamo piazzato diverse trappole per il monitoraggio del punteruolo rosso delle palme che, come ben si può vedere, ha fatto una vera e propria strage".
Sergio Musmeci (ENEA) "La trappola ci serve sia per il monitoraggio che per effettuare studi in laboratorio presso l’ENEA dove verifichiamo la fattibilità della tecnica dell’insetto sterile attraverso studi sulla biologia e sulla fecondità dell’insetto".
Attraverso una carta georeferenziata delle palme e l’uso delle trappole, un gruppo di ricercatori dell’ENEA, guidati da Silvia Arnone e Massimo Cristofaro, in collaborazione con il Comune di Roma, sta realizzando degli studi allo scopo di effettuare il monitoraggio e la cattura di massa degli adulti di punteruolo.
I ricercatori, fautori di una strategia territoriale combinata e tempestiva, stanno anche studiando in laboratorio la biologia dell’insetto per poter poi utilizzare la tecnica del maschio sterile, già sperimentata con successo su altri insetti, che permetterebbe l’eradicazione dell’insetto dannoso nell’arco di poche generazioni.
Sergio Musmeci (ENEA) "In particolare presso i nostri laboratori proveremo ad utilizzare delle dosi crescenti di raggi gamma cercando di ottimizzare il sistema in modo tale da ottenere dei maschi che risultino competitivi con quelli presenti in natura e che al tempo stesso rendano le femmine non feconde quindi non capaci di originare nuove generazioni".
Fonte:ENEA
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