Ecco le tre invenzioni premiate al concorso InvFactor per giovani ricercatori, promosso dal CNR, in collaborazione con il Ministero della Gioventù e la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
Chi lo dice che la scienza è noiosa? A vedere questi ragazzi e le loro invenzioni non si direbbe proprio! Sono tutti poco meno che ventenni, frequentano ancora la scuola e conoscono bene i grandi problemi del mondo, come l’inquinamento e la necessità di utilizzare fonti di energia diverse dal petrolio. Ed è proprio la scuola il laboratorio dove questi ricercatori in erba studiano, inventano e creano. Ci troviamo al Planetario di Roma, per la Notte dei Ricercatori organizzata dal CNR. Qui sono in mostra le tre invenzioni vincitrice del concorso per giovani inventori, “InvFactor: anche tu genio!”.
Dal reparto prototipi “Senza Benza” dell’Istituto professionale Ferrari di Maranello esce fuori Fuel Buster, un prototipo di veicolo ibrido che ricorda molto da vicino la Rossa della Formula 1. Questa autovettura dalle forme aerodinamiche utilizza diverse fonti di energia, non inquina, ha un’ampia autonomia e può raggiungere i 45 km/h.
Etan Sibani (Istituto A. Ferrari di Maranello) “Può funzionare con un pannello solare, con una batteria al litio oppure con una cella a idrogeno”.
Dall’Istituto tecnico ‘Riva’ giunge, invece, una proposta contro la mobilità soffocante delle città, ovvero una bicicletta solare con pedalata assistita, dotata di pannelli solari e di batterie al litio. Si può ricaricare dalla presa di casa ad un costo stimato di 11 centesimi, oppure, tempo permettendo, con il sole.
Sergio Cattaneo (Istituto G. Riva di Saronno) “Questa bicicletta è in grado di arrivare a 40 km/h con un’autonomia di 40 minuti, quindi è pensata per un lavoratore”.
La tecnologia come strumento di progresso sociale. E’ questo il caso di ‘Softline’, un collare regolabile, tecnologicamente avanzato, inventato dai ragazzi dell’Istituto tecnico ‘Galilei’ di Bolzano, dopo un incontro speciale.
Riccardo Laini (Istituto G. Galilei di Bolzano) “E’ un particolare poggiatesta realizzato per una persona disabile, i genitori di questo ragazzo hanno chiesto aiuto alla scuola per realizzare un prodotto in grado di sostenere la testa del loro figlio”.
Fonte:ENEA
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