A
seguito dell’aumento dell’Iva e degli effetti riconducibili alle principali
misure fiscali introdotte dalla legge di Stabilità, nel 2014 i pensionati subiranno
un aggravio fiscale oscillante tra i 74 e i 144 euro: mentre le famiglie con
redditi medio alti subiranno un maggior prelievo tra i 70 e i 357 euro. Per le
famiglie con redditi bassi, invece, i vantaggi arriveranno a toccare i 141
euro.
I
conti sono stati realizzati dall'Ufficio studi della CGIA che ha analizzato gli
effetti economici delle principali misure fiscali che graveranno l’anno
prossimo sulle famiglie italiane.
Le
tipologie famigliari prese in esame sono cinque: un pensionato single; un
giovane lavoratore dipendente single; una coppia bireddito con un figlio; una
famiglia monoreddito composta da tre persone e una famiglia monoreddito
composta da quattro persone.
In
queste simulazioni la CGIA ha tenuto conto dell’introduzione della Tasi (la
nuova tassa sugli immobili) e dell’aumento delle detrazioni Irpef che
interesseranno solo i lavoratori dipendenti. Entrambe le misure scatteranno a
partire dal 2014. Inoltre, è stato stimato anche l’ effetto economico che l’aumento
dell’Iva produrrà l’anno prossimo sui bilanci delle famiglie italiane.
“In
attesa di poter analizzare il testo ufficiale della legge di Stabilità –
esordisce il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – ci siamo avvalsi delle
indiscrezioni apparse in questi giorni sulla stampa specializzata. Se le note
in circolazione saranno confermate, coloro che non possono godere delle
detrazioni Irpef da lavoro dipendente, come i pensionati o i lavoratori
dipendenti con un reddito superiore ai 55.000 euro, subiranno, rispetto al
2013, un aumento del prelievo fiscale. Infatti, dovranno farsi carico sia dell’aggravio
Iva sia della reintroduzione della nuova tassa sulle abitazioni principali che
quest’anno non hanno pagato. Le famiglie con redditi attorno ai 20-22.000 euro
circa, invece, godranno di un saldo positivo: la dimensione del taglio
dell’Irpef, infatti, sarà maggiore dell’aumento dell’Iva e dell’importo da
versare con la Tasi”.
Visto che
i Sindaci potranno applicare la Tasi con un’aliquota oscillante tra lo zero e
il 2,5 per mille, abbiamo ipotizzato due opzioni: aliquota all’1 per mille e
aliquota al 2,5 per mille. A nostro avviso, la prima ipotesi dovrebbe essere
quella più plausibile. Si tratta ovviamente di simulazioni basate su ipotesi di
tassazione che, per quanto riguarda le detrazioni Irpef e la Tasi, non sono
ancora state definite ufficialmente: pertanto, questi risultati vanno valutati
con prudenza.
Fonte: http://www.cgiamestre.com
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