Valentina Sanna, presidente dell'assemblea del Pd sardo, ha aspettato, sperato e sopportato. Poi ha sbottato. Il 18 luglio ha acceso il computer e ha scritto una lettera di dimissioni, nella quale non ha risparmiato niente e nessuno: «Se gli eventi gravissimi che si sono succeduti dal giorno dopo le elezioni meritavano un forte e aperto dissenso verso il partito e questo governo», si legge nella missiva indirizzata al segretario regionale, il senatore Silvio Lai, «quelli di oggi ci consegnano il ritratto di una classe politica alla bancarotta morale e civile».
Non si è tolta un sassolino dalla scarpa, ma un vero e proprio macigno e l'ha lanciato contro il suo partito, reo di avere inflitto a lei, «ai suoi elettori, ai militanti, agli iscritti, un danno morale». Ma soprattutto di averle fatto provare «vergogna».Continua a leggere: Valentina Sanna: «Mi vergogno di questo Pd» - POLITICA
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