I
tagli previsti con il programma di spending review varato dal “Commissario
Cottarelli” partiranno già dal 2014. L’obiettivo è tagliare la spesa in misura
equivalente a 2 punti di Pil nel triennio 2014/2016, per un totale di 32
miliardi di euro, tutto questo in aggiunta a quanto già previsto dalla legge di
stabilità che prevede “solo” tagli per 600 milioni di euro nel 2014 e di 1,3
miliardi nel 2015.
Il
progetto messo in campo ieri dal Consiglio dei Ministri insieme a Cottarelli,
sostanzialmente è più pesante di quanto contenuto nel documento che era stato
presentato dallo stesso Cottarelli il 12 novembre, documento che fissava un
obiettivo di risparmio di 3,6 miliardi nel 2015, di 8,3 miliardi nel 2016 e
solo dal 2017 di 11,3 miliardi, quindi inferiore ai 32 miliardi di tagli
indicati ieri dal governo.
I tagli previsti dalla spending review riguarderanno tutti i ministeri e tutti i settori ma saranno degli specifici gruppi di lavoro a decidere le priorità di intervento. Tra dicembre e febbraio 2014 saranno individuati i primi interventi da trasmettere al Governo per le decisioni da attuare probabilmente entro la primavera.
Nel
documento vengono già indicati alcuni possibili strumenti: da una maggiore
mobilità dei dipendenti pubblici a un sistema di incentivi per premiare gli
enti che tagliano. In particolare il dossier Cottarelli prevede che la spending
review affronterà la questione della «mobilità» nel pubblico impiego “compresa
l'esplorazione di canali d'uscita e rivalutazione delle misure del turn-over”.
Nei giorni scorsi erano circolate voci su pesanti tagli alla sanità già dal
2014, nell'ordine di 1-1,5 miliardi, ma nel corso della conferenza stampa
queste cifre non hanno trovato conferma. "I settori e il quantum dei
risparmi sarà deciso dai tavoli di lavoro", ha ripetuto a più riprese
sollecitato dai giornalisti il commissario Cottarelli sul tema della sanità.
Il
“Commissario Cottarelli” è stato per venticinque anni un funzionario e poi
dirigente del Fondo Monetario dove è stato è direttore del dipartimento affari
di bilancio dal 2008 che in questi anni più volte ha redatto e illustrato il
Fiscal Monitor, ovvero il rapporto dove si analizzano i bilanci pubblici delle
principali economie. La sua retribuzione per l’incarico di commissario alla
spending review, è indicata nel “Decreto Fare” varato dal governo Letta.
Cottarelli riceverà 150mila euro per quest’anno, 300mila nel 2014, altrettanti
nel 2015 e 200mila nel 2016, ultimo anno del suo incarico
Leggi
il rapporto del Commissario Cottarelli:
di
Stefano Porcari
Fonte:
http://www.contropiano.org
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