Come molti italiani hanno già avuto
modo di constatare personalmente, dal 1 gennaio sono scattati gli aumenti dei
pedaggi autostradali.
L’incremento, in media, è pari al 4% ma in alcuni casi ha
raggiunto punte dell’8,28% (Strada dei Parchi) , del 12,9% (autostrada
Venezia-Trieste) e del 15% (autostrada Torino-Aosta). Gli aumenti, quindi,
risultano di gran lunga superiori al tasso di inflazione e – considerando che
in Italia il trasporto dei prodotti avviene prevalentemente su gomma - avranno
pesanti ripercussioni su tutti prezzi, andando a sommarsi alla ormai
insostenibile pressione fiscale.
Tale aumento delle tariffe
autostradali è inaccettabile e ingiustificabile ed è patetico l’atteggiamento
del Governo, che si sta vantando di aver contenuto l’ammontare degli aumenti.
Inoltre l’incremento dei pedaggi è
stato messo in atto proprio in questi giorni di festa, in cui la mobilità sulle
autostrade è particolarmente elevata: ci rifiutiamo di credere che si tratti di
una coincidenza e ci sembra piuttosto che si voglia applicare una sorta di
“tassa sulle vacanze” dei cittadini, mettendo gli interessi dei gestori della
rete autostradale davanti a quelli del Paese.
“Riteniamo
che gli aumenti siano immotivati e inammissibili, pertanto chiediamo che siano
rese note al più presto le giustificazioni che li hanno consentiti e
soprattutto quali siano gli investimenti realizzati che li motiverebbero” –
dichiara Rosario Trefiletti e Elio
Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Federconsumatori intende
acquisire i decreti dei Ministeri dei Trasporti e dell’Economia che hanno
autorizzato gli ultimi incrementi tariffari e tutta la relativa documentazione
per verificare la possibilità di adottare azioni a tutela degli utenti.
Chiediamo alle istituzioni locali di assumere una decisa iniziativa nei
confronti del Governo per modificare radicalmente gli automatismi attuali ed
introdurre garanzie di trasparenza e di controllo nel rapporto con le società
concessionarie.
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