LA
DISATROSA GESTIONE ECONOMICA LETTA-SACCOMANNI, PORTA L’AUMENTO DEL DEBITO A
CRESCERE DI 63 MILIARDI IN 7 MESI, CON ONERE DI 152 EURO AL MESE 1.068 EURO A
RESIDENTE SULLE SPALLE DI OGNI ITALIANO GRAVA UN DEBITO PRO-CAPITE DI
35.302 EURO,BEN 95.000 A FAMIGLIA
La
disastrosa gestione economica del Governo Letta Saccomanni, che a novembre è
riuscita a sfondare i 2.104 miliardi il record del debito pubblico, porta un
aggravio totale di 63 miliardi di euro da aprile 2013, quando il debito era di
2.041 miliardi, al ritmo di 9 miliardi di euro al mese, facendo peggio di
Monti, in carica da metà novembre 2011, che a conclusione del suo
mandato a fine aprile 2013, aveva generato aumento di 128,904 miliardi in
17 mesi, al ritmo di 7,5 miliardi di aumento medio mensile, il peggior
risultato rispetto a tutti i governi che l’hanno preceduto dal 1996.
Monti
aveva infatti incrementato il debito di 128,904 miliardi di euro, producendo un
carico per i cittadini italiani (59,6 milioni) pari a 34.250 euro ed un
aumento pro-capite di +2.163 euro.
Il
governo Letta-Saccomanni, partito a fine aprile con un debito di 2.041,293
miliardi di euro, vede salire, a fine novembre l’importo a 2.104 miliardi
di euro, con un aumento in 7 mesi di 63 miliardi, e un maggior carico pro
capite per i cittadini di 1.068 euro in 7 mesi al ritmo di 9 miliardi al mese,
portando il debito a carico di ciascun cittadino italiano a 35.302 euro, con un
onere aggiuntivo occulto oltre a tasse, tariffe, pedaggi e bollette di 152 euro
al mese.
Il
Governo Letta Saccomanni, invece di regalare 28 miliardi di euro alle banche
tra oneri fiscali sulle perdite e rivalutazione delle quote di Bankitalia, come
premio ai banchieri strozzini che revocano i fidi gettando nella disperazione
imprese e famiglie per acquistare 403 miliardi di titoli di Stato, avrebbe il
dovere di recidere questi rapporti incestuosi, chiedendo agli Istituti di
Credito di fare il proprio mestiere di offrire liquidità al mercato, non di
speculare sugli spread per pagare le laute prebende a banchieri artefici della
crisi, sempre più inadeguati ed incapaci a svolgere la funzione creditizia.
Elio
Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)
Fonte: http://www.adusbef.it
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