Su Facebook il volantino lo trovi QUI. Condividilo
Ultimatum al Governo: ecco i dettagli delle operazioni del 9 e 10 gennaio.
Ultimatum al Parlamento entro il 9 gennaio, poi grosse operazioni. I presidi e i coordinamenti locali sono liberi di scegliere se protestare dinanzi alle regioni il giorno dell'ultimatum, mentre per il 10 gennaio sono previste ufficialmente sit-in/cortei sul territorio nazionale, presso le sedi delle prefetture di tutte le province. Grande manifestazione il 18 gennaio.
Ultimatum al Parlamento entro il 9 gennaio, poi grosse operazioni. I presidi e i coordinamenti locali sono liberi di scegliere se protestare dinanzi alle regioni il giorno dell'ultimatum, mentre per il 10 gennaio sono previste ufficialmente sit-in/cortei sul territorio nazionale, presso le sedi delle prefetture di tutte le province. Grande manifestazione il 18 gennaio.
ROMA 30 DICEMBRE - Danilo Calvani ha annunciato due giorni fa l'ultimatum al governo deciso con la maggioranza dei voti durante l'assemblea nazionale del Coordinamento 9 dicembre, tenutasi presso la sua azienda agricola. All'assemblea hanno preso parte 107 coordinatori, provenienti da tutto il territorio nazionale.
Se il Governo non si dimette il 9 gennaio, il 10 ci saranno mobilitazioni di protesta dinanzi alle prefetture in tutta Italia. Il giorno dell'ultimatum i coordinamenti potranno scegliere autonomamente se manifestare dinanzi alle regioni, mentre è stata decisa ufficialmente una grande mobilitazione nazionale per il 18 gennaio.
L'ultimatum per le dimissioni indica che siamo sull'orlo del baratro ed è una necessità che si è fatta più forte dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che delegittima di fatto il governo e i trattati internazionali varati fino ad oggi. Il governo è consapevole e avrebbe dovuto già elaborare da tempo una legge elettorale nel rispetto dei principi Costituzionali.
Il portavoce del Coordinamento 9 dicembre dichiara: «I cittadini liberi che alzano la bandiera del tricolore pretendono democrazia. Il porcellum, oggi bocciato dalla Consulta, ha però consentito che fosse universalmente accettato un "golpe bianco" che ha fatto entrare in Parlamento molti "abusivi". Dopo la sentenza, tutti dovrebbero dimettersi e tornare alle elezioni: ma la nuova legge elettorale l'hanno fatta? No, per niente. Forse la faranno a fine gennaio e, nel frattempo, c'è chi preme per un rimpasto, chi invece vuole contare di più e così, col solito tira e molla delle poltrone, l'Italia resta senza una valida amministrazione. Si sono nominati da soli e noi abbiamo sopportato già abbastanza. Adesso non ne possiamo più, abbiamo la nausea pur avendo le pance vuote. La legge non l'hanno ancora varata, quindi prima o poi presenteranno una nuova legge truffa e la Corte Costituzionale dovrà esprimersi nuovamente. E' una strategia per perdere tempo?».
E sul "rimpasto di governo" caldeggiato dal segretario del PD, Danilo Calvani risponde: «Sembra una ricetta da fare per capodanno e invece è solo una scusa per evitare una crisi governativa che già esiste. Per cortesia, ma lo volete capire che non c'è niente da impastare? I parlamentari dovranno dimettersi! Se solo aveste badato alle ingerenze del popolo, noi non avremmo tutta questa insofferenza!
Invece siamo oberati dalle tasse, dalla crisi che sta ghigliottinando ogni settore della produzione e c'è chi può mangiare solo una volta al giorno pur di poter arrivare a fine mese! C'è chi si indebita per andare alle manifestazioni o per pagare i presidi al Comune, la povertà ci ha tolto anche il diritto di protesta! E' per questo che noi pretendiamo le dimissioni di tutti i parlamentari. Dimissioni in massa entro il 9 gennaio! Se vi è rimasta la coscienza andate a casa!»
Ufficio stampa Coordinamento 9 dicembre
danilocalvani.ufficiostampa@gmail.com
373/5257984
373/5257984
Tratto da: http://www.nocensura.com
Nessun commento:
Posta un commento