giovedì 13 marzo 2014

E’ CONFERMATO: IL DNA PUÒ TRASFERIRSI DALLE PIANTE OGM AGLI ESSERI UMANI CHE LE MANGIANO

In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Public Library of Science (PLoS), i ricercatori sottolineano che ci sono prove sufficienti che i frammenti di DNA derivati dal cibo trasportano geni completi che possono entrare nel sistema circolatorio umano attraverso un meccanismo sconosciuto. (0) Mi chiedo se gli scienziati di queste aziende biotech abbiano già individuato questo metodo. In uno dei campioni di sangue analizzati la concentrazione relativa di DNA vegetale è risultata superiore al DNA umano. Lo studio è basato sull’analisi di oltre 1000 campioni umani provenienti da quattro studi indipendenti…


Quando si tratta di colture e alimenti geneticamente modificati, non abbiamo davvero alcuna idea su quali saranno gli effetti a lungo termine sul pubblico. La prima vendita commerciale di alimenti geneticamente modificati risale a solo 20 anni fa, nel 1994. Non c’è alcuna possibilità che le nostre autorità sanitarie possono testare tutte le possibili combinazioni su una popolazione abbastanza grande e per un periodo di tempo abbastanza lungo per poter dire con certezza che essi sono innocui. Il genetista David Suzuki ha recentemente espresso la sua preoccupazione, affermando che gli esseri umani sono parte di un “esperimento genetico massiccio” della durata di molti anni, dal momento che migliaia di persone continuano a consumare OGM, e ciò che dice è vero.

I progressi nella scienza del genoma nel corso degli ultimi anni hanno rivelato che gli organismi possono condividere i loro geni. Prima di questo, si pensava che i geni fossero condivisi solo tra gli individui membri di una stessa specie attraverso la riproduzione. I genetisti di solito seguivano l’eredità dei geni in quello che potremmo chiamare un modo “verticale”: si fa accoppiare un maschio con una femmina, si seguono i loro figli e si prosegue lungo la strada da lì. Oggi, gli scienziati riconoscono che i geni sono condivisi non solo tra i singoli membri di una specie, ma anche tra i membri di specie diverse.

“Il nostro sangue è considerato un ambiente ben separato dal mondo esterno e dal tratto digestivo. Secondo il paradigma standard grandi macromolecole consumate con il cibo non possono passare direttamente nel sistema circolatorio. Si pensa che, durante la digestione, le proteine e il DNA siano degradati rispettivamente in piccoli costituenti, aminoacidi e acidi nucleici, quindi assorbiti da un processo attivo complesso e distribuiti in varie parti del corpo attraverso il sistema circolatorio. Da questo studio, basato sull’analisi di oltre 1000 campioni umani provenienti da quattro studi indipendenti, emerge la prova che frammenti di DNA derivati dal cibo, abbastanza grandi da trasportare geni completi, possono evitare il degrado e, attraverso un meccanismo sconosciuto, entrare nel sistema di circolazione umano. In uno dei campioni di sangue la concentrazione relativa di DNA vegetale è superiore al DNA umano. La concentrazione di DNA della pianta mostra una distribuzione sorprendentemente precisa nei campioni di plasma, mentre il campione di controllo non-plasma (sangue cordonale), è risultato privo di DNA vegetale “. (0)
Non è come se un essere umano si accoppiasse con una mela, una banana o una pianta di carota e scambiasse geni. Ciò che le aziende biotecnologiche e biotech come la Monsanto hanno fatto è che hanno permesso il trasferimento di geni da uno all’altro senza alcun riguardo per le limitazioni o i vincoli biologici. Il problema è che questo si basa su una pessima scienza. Le condizioni e le ‘regole’ biologiche che si applicano al trasferimento genico verticale, almeno quelle di cui siamo consapevoli, non si applicano necessariamente al trasferimento genico orizzontale. La scienza biotech oggi si basa sull’ipotesi che i principi che regolano l’eredità dei geni siano gli stessi sia quando muoviamo i geni orizzontalmente che quando essi si spostano verticalmente.

Come possono le nostre autorità sanitarie approvarli come sicuri? E’ quasi come se ci avessero detto che erano sicuri, e noi ci abbiamo creduto, senza metterlo in discussione. A quanto pare siamo una razza molto ingenua, ma le cose stanno cambiando e sempre più persone stanno cominciando a mettere in discussione il mondo che li circonda.
Una piccola mutazione in un essere umano può determinare moltissimo, il punto è che quando si sposta un gene, un singolo, minuscolo gene, da un organismo ad un altro si cambia completamente il suo contesto. Non c’è alcuna possibilità di prevedere come andrà a comportarsi e quale sarà il risultato. Noi pensiamo di progettare queste forme di vita, ma è come prendere l’orchestra di Toronto pronta a suonare una sinfonia di Beethoven e poi prendere alcuni batteristi a caso da “qui” e inserirli nella sinfonia di Toronto. Quello che verrà fuori sarà qualcosa di molto, molto diverso. I pubblicisti dicono che c’è una buona intenzione dietro gli OGM ,ma il fatto è che la questione è guidata dal denaro“. David Suzuki
Personalmente credo che le intenzioni vadano oltre il denaro, ma questa è un’altra storia.

E’ anche abbastanza chiaro che il DNA del cibo può finire e, di fatto, finisce nei tessuti animali e nei prodotti lattiero-caseari che la gente mangia. (4) (5) Ci sono studi che dimostrano che, quando gli esseri umani o gli animali digeriscono gli alimenti geneticamente modificati, i geni creati artificialmente si trasferiscono nell’intestino e alterano il carattere dei batteri benefici nell’intestino. I ricercatori riferiscono che i microbi trovati nell’intestino tenue di persone sottoposte ad ilestomia sono in grado di acquisire e ospitare sequenze di DNA provenienti da piante geneticamente modificate. (1) Le colture geneticamente modificate si sono infiltrate nei mangimi dal 1996, gli animali hanno una dieta completamente OGM. Gli studi hanno collegato i mangimi OGM ad una grave infiammazione allo stomaco e ingrossamento dell’utero nei suini.

E’ anche importante notare che il trasferimento genico tra colture agricole geneticamente modificate e le specie autoctone presenti nei dintorni ha dato origine a specie molto resistenti chiamate supererbacce. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, “il trasferimento di geni e il movimento di geni da piante OGM a colture convenzionali o specie affini possono avere un effetto sulla sicurezza alimentare.” Questo rischio è reale, come è stato dimostrato negli Stati Uniti, quando tracce del tipo di mais approvato solo per l’uso nei mangimi sono state trovate anche nei prodotti di mais per consumo umano”. (3)

La verità è che gli ingegneri genetici che producono gli OGM e li introducono nell’ambiente non hanno mai preso in considerazione la realtà del trasferimento genico. Il risultato di questo è che ora stiamo iniziando a vedere le conseguenze dei geni ingegnerizzati, in particolare come si diffondono e alterano altri organismi in vari ambienti. Il ricercatore Watrud et al (2004) ha fornito le prove che il transgene della resistenza agli erbicidi si è diffuso attraverso il polline fino a 21 km oltre la zona di controllo perimetrale e ha impollinato una pianta selvatica (Agrostis palustris) della famiglia delle graminacee. (2)

Per approfondire l’argomento e conoscere tutti i danni che semi e cibi OGM, Roundup ed altre pericolose sostanze chimiche hanno causato e continuano a causare, all’ambiente ed all’uomo potete scaricare treeBooks gratuiti dai rispettivi links riportati qui sotto:


In questi importanti eBook vengono anche spiegate quali sono le giuste Soluzioni/Progetti che, se attuate, possono risolvere concretamente e definitivamente sia il problema degli OGM che tutti gli altri problemi che ci affliggono, permettendoci così di riacquisire Salute, Gioia, Serenità e Benessere per noi, per i nostri cari e per tutti coloro che lo vogliono.
Per approfondire e conoscere alcuni di questi vitali Progetti/Soluzioni visitate le seguenti pagine cliccando sui rispettivi link qui di seguito: “Progetto COMUNE SANO” e “REGIONI LIBERE DA O.G.M.“.

Traduzione a cura di www.laviadiuscita.net


martedì 11 marzo 2014

Roma, abortisce da sola in bagno: i medici erano tutti obiettori - CRONACA

Lasciata sola ad abortire in bagno. In un ospedale pubblico. Senza un medico disposto ad aiutarla, perché tutti obiettori.
La denuncia è arrivata da Valentina e Fabrizio, i due giovani romani protagonisti della vicenda presentata dall'Associazione Coscioni durante una conferenza stampa.

La coppia romana ha scoperto nel 2010 che la bimba che attendeva era affetta da una grave malattia genetica, di cui la madre era portatrice, per cui non c'è una prognosi di sopravvivenza, e ha deciso quindi di interrompere la gravidanza al quinto mese.


Continua: Roma, abortisce da sola in bagno: i medici erano tutti obiettori - CRONACA

martedì 4 marzo 2014

Sfide impossibili: la disoccupazione

Gli economisti bocconiani con master a Chicago e i renzini dai sorrisi smaglianti ci assicurano che sburocratizzando, alleviando le imprese dalle tasse sul lavoro e organizzando corsi di formazione lo sviluppo dispiegherà le sue ali radiose nel cielo della Ripresa della Crescita.
Diamoci una calmata e ragioniamo.
Magari gli intoppi che impediscono l’uscita dalla crisi occupazionale fossero tutti qui.
Magari bastasse qualche pratica in meno e qualche corso in più per saldatori o tornitori.
Nel mercato globale sopravvive chi è competitivo.
Nella competizione ci sono vincenti e perdenti.
Per essere vincenti occorre aumentare la produttività. Si è più produttivi in tre modi: abbassando salari e stipendi; aumentando l’orario di lavoro a parità di salario o stipendio; producendo come o più di prima ma con minore personale dipendente, vale a dire puntando sullo sviluppo tecnologico a scapito dell’occupazione.
Semplice, chiaro, sotto gli occhi di tutti.
I bocconiani masterizzati a Chicago e i renzini non lo possono ammettere perché dovrebbero concludere che impoverimento e disoccupazione sono strutturali, connaturati al sistema e non congiunturali. Dovrebbero riconoscere che Marx, almeno in queste analisi del capitalismo, aveva ragione.
Nel periodo 1945-75, quello del capitalismo dal volto umano, fu possibile aumentare salari e stipendi, diminuire le ore di lavoro, ricollocare prima nell’industria la manodopera espulsa da un’agricoltura meccanizzata, poi nei servizi la manodopera espulsa dall’industria in seguito allo sviluppo tecnologico, grazie a condizioni oggi irripetibili: la ricostruzione dopo le distruzioni belliche, il basso costo delle materie prime, la grande disponibilità di capitali in un clima di fiducia e in mancanza di una sensibilità ambientalista. Anche il welfare si estese. Furono gli anni migliori per la classe lavoratrice di Occidente.
Quelle condizioni sono venute a mancare ed è venuta a mancare l’URSS.
Liberatosi dell’obbligo di vincere la sfida col comunismo novecentesco, il capitalismo ha potuto riprendere la sua logica ferrea, quella del mercato, della competizione che obbliga ad aumentare la produttività a spese dell’occupazione.
I lavoratori espulsi dal processo produttivo sempre più automatizzato non trovano più posto nei servizi perché il debito pubblico, divenuto ovunque colossale, obbliga a tagliare i servizi anziché incrementarli.
Questi sono i fatti, per la cui comprensione non necessitano lauree alla Bocconi né master a Chicago né un posto nella segreteria renziana, perché sono sotto gli occhi di tutti.
Allora ci vuole ben altro che la sburocratizzazione o i corsi di formazione.
Un orario di lavoro ridotto, un salario decente, un alto tasso di occupazione, possono essere consentiti solo da un sistema che si sottragga alla concorrenza internazionale e all’obbligo dell’aumento continuo della produttività del lavoro.
In altre parole, occorrerebbe una politica economica rigidamente protezionistica.
Il protezionismo praticato dall’Italia, a livello nazionale, ci condannerebbe alla fame. Il protezionismo è concepibile solo  a livello europeo: una vasta area di libero scambio ma chiusa verso l’esterno, con regole precise che fissino minimo di stipendio e orario di lavoro in tutta l’Unione.
Per giungere a tanto occorrerebbe una rivoluzione che abbattesse l’attuale UE e costruisse qualcosa di radicalmente diverso. Nulla di tutto ciò si intravede all’orizzonte. Bisogna mettersi in testa che la stagione delle libertà, della forza del sindacato, degli stipendi in crescita e dell’occupazione stabile, è stata qualcosa di eccezionale e di irripetibile. Continuiamo a comportarci secondo le modalità di allora soltanto per forza di inerzia e accrescendo il debito. Il risveglio per gli illusi sarà molto brusco.
 Allora bisogna rassegnarsi ad accettare le linee di tendenza di un sistema in cui una minoranza della popolazione potenzialmente attiva lavorerà, producendo tutti i beni necessari all’intera società e godendo di compensi elevati, mentre alla maggioranza della popolazione, condannata alla disoccupazione, dovrà essere corrisposto un reddito di cittadinanza.
Per trovare le risorse necessarie a garantire il reddito di cittadinanza, bisognerà rivedere il welfare, riducendo ulteriormente le spese pubbliche per asili, scuole, servizi sanitari e per anziani, pensioni.
Occorrerà ragionare secondo altri parametri, entrare in un’altra logica. Per supplire alle lacune di un welfare sempre più misero, bisognerà potenziare il volontariato, lo scambio nell’ottica del dono, la solidarietà di paese, di quartiere, di caseggiato.
Dalla crisi occupazionale si esce pensando in grande.
Non sembra che i renzini ne siano capaci.

di Luciano Fuschini