martedì 31 gennaio 2012

BELPAESE ADDIO. DOSSIER FAI E WWF: "NEI PROSSIMI 20 ANNI A RISCHIO 75 ETTARI AL GIORNO"

Nella Road Map ‘Anti-cemento’: limiti alla edificazione nei piani paesaggistici e moratoria delle nuove costruzioni, lotta all’abusivismo, l’uso della leva fiscale, fasce di rispetto per tutelare le coste e i fiumi.

Un’Italia erosa dalle lobby del cemento e del mattone che fagocitano per sempre, al ritmo di 75 ettari al giorno, tesori naturalistici e paesaggistici, terreni agricoli  e spazi di aggregazione sociale che non saranno più restituiti all’ambiente e alla collettività: è la fotografia di un processo irreversibile e in crescita, quello della perdita di territorio, che FAI e WWF tracciano nel Dossier sul consumo del suolo “Terra Rubata – Viaggio nell’Italia che scompare” .
Secondo il Dossier, nei prossimi 20 anni la superficie occupata dalle aree urbane crescerà di circa 600mila ettari, pari ad una conversione urbana di 75 ettari al giorno,  raffigurabile come un quadrato di 6400 kmq.


La stima, emerge da un’indagine condotta su 11 regioni italiane, corrispondenti al 44% della superficie totale, secondo cui l’area urbana in Italia negli ultimi 50 anni si è moltiplicata, secondo i dati ufficiali, di 3,5 volte ed è aumentata, dagli anni ’50 ai primi anni del 2000, di quasi 600mila ettari - oltre 33 ettari al giorno e 366,65 mq a persona con valori medi oltre il 300% e picchi di incremento fino al 1100% in alcune regioni - equivalenti all’intera regione del Friuli Venezia Giulia, come risulta da un progetto di ricerca promosso dall’Università degli Studi dell’Aquila in collaborazione con il WWF Italia, l’Università Bocconi, l’Osservatorio per la Biodiversità, il Paesaggio Rurale e il Progetto sostenibile della Regione Umbria.

E in 50 anni (1951 – 2011) persino quei comuni che si sono svuotati a causa dell’emigrazione sono cresciuti di oltre 800 mq per ogni abitante perso. Resta la piaga dell’abusivismo edilizio, che dal 1948 ad oggi ha ferito il territorio con 4,5 milioni di abusi edilizi, 75mila l’anno e 207 al giorno, e in favore negli ultimi 16 anni ci sono stati 3 condoni (1985, 1994 e 2003). 

Poi ci sono le cave che nel solo 2006 hanno mutilato il territorio e scavando 375 milioni di tonnellate di inerti e 320 milioni di tonnellate di argilla, calcare, gessi e pietre ornamentali. I progetti delle grandi infrastrutture, invece, mettono a rischio 84 aree protette, 192 Siti di Interesse Comunitario e 64 International Bird Area. Si registra poi in agricoltura dal 2000 al 2010 una diminuzione della Superficie Aziendale Totale (SAT) dell’8% e della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) del 2,3%, mentre il numero delle aziende agricole e zootecniche diminuisce nello stesso periodo del 32,2% in meno di aziende agricole e zootecniche. Il risultato è un territorio meno presidiato e più fragile: in Italia circa il 70% dei Comuni è interessato da frane che, tra il 1950 e il 2009, hanno provocato 6439 vittime tra morti, feriti e dispersi. Allarmante anche il rischio desertificazione: il 4,3% del territorio italiano è considerato “sensibile a fenomeni di desertificazione” e il 12,7% come “vulnerabile”.

Tra le proposte di FAI e WWF contenute nella road map per fermare il consumo del suolo, ci sono: severi limiti all’urbanizzazione nella nuova generazione di piani paesistici e, in attesa della loro definitiva redazione, la richiesta di una moratoria delle nuove edificazioni su scala comunale; il censimento degli effetti dell’abusivismo edilizio su scala comunale per contrastare più efficacemente il fenomeno; dare priorità al riuso dei suoli anche utilizzando la leva fiscale per penalizzare l’uso di nuove risorse territoriali; procedere ai Cambi di Destinazione d’Uso solo se coerenti con le scelte in materia di ambiente, paesaggio, trasporti e viabilità. E ancora: rafforzare la tutela delle nostre coste estendendo da 300 a 1000 metri dalla linea di battigia il margine di salvaguardia; difendere i fiumi non solo attraverso il rispetto delle fasce fluviali ma con interventi di abbattimento e delocalizzazione degli immobili situati nelle aree a rischio idrogeologico; farsi carico degli interventi di bonifica dei siti inquinati, escludendo che i costi di bonifica vengano compensati attraverso il riuso delle aree a fini edificatori. 


UNA COLATA DI CEMENTO LUNGA MEZZO SECOLO: MAPPA DELLA ‘TERRA RUBATA’.


Tra le 11 regioni finora monitorate (Umbria, Molise, Puglia, Abruzzo, Sardegna, Marche, Valle d’Aosta, Lazio, Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia), l’erosione del suolo dell’ultimo mezzo secolo è avanzata ad un ritmo spaventoso, passando da un incremento minimo di circa il 100%, in Umbria, Liguria, Valle d’Aosta e Friuli, fino a oltre il 400%, in Molise, Puglia e Abruzzo, e più del 500% per l’Emilia Romagna. Per la Puglia in particolare la copertura urbanizzata attuale è quasi sei volte quella misurata negli anni del dopoguerra. Caso esasperato è quello della Sardegna che ha fatto registrare un incremento di suolo urbanizzato in poco meno di 60 anni pari a più di 11 volte (1154%) quello degli anni ‘50. Il territorio perso giorno per giorno. Se il Molise ha trasformato i propri suoli al ritmo costante di oltre mezzo ettaro al giorno, il Friuli e l’Abruzzo sfiorano i due ettari, mentre supera i tre ettari giornalieri la Sardegna. I valori più elevati si raggiungono però in Puglia, con una conversione quotidiano superiore ai 5 ettari tra il 1949 e il 2002 con un massimo in Emilia Romagna di quasi 9 ettari giornalieri tra il 1954 e il 2008.

CRESCONO LE CITTA’, ANCHE SE GLI ABITANTI DIMINUISCONO: IL BOOM DAL SECONDO DOPOGUERRA.

Nonostante in Italia dal 1991 al 2001 secondo i dati dell’Agenzia Ambientale Europea è stata registrata una stabilità demografica, nello stesso periodo le città sono cresciute di 8.500 ettari all’anno. Anzi, paradossalmente, le città hanno continuato ad espandersi persino in quei comuni che tra il 1951 e il 2011 si sono svuotati a causa dell’emigrazione fino a crescere di oltre 800 m2 per ogni abitante perso.

Intorno al secondo dopoguerra, infatti, le regioni studiate avevano tassi molto contenuti della densità di urbanizzazione: Sardegna, Molise, Abruzzo, Marche e Valle d’Aosta erano al di sotto del 7‰, le altre regioni erano posizionate su tassi compresi tra l’1 e il 2% e solamente il Friuli presentava un massimo del 4%. Dal dopoguerra in poi parte l’escalation del mattone: il Friuli e l’Emilia Romagna sfiorano il 10%, Umbria, Abruzzo, Molise e Sardegna si collocano intorno al 3%, mentre Puglia, Liguria e Lazio si attestano intorno al 6 -7%. La maglia nera del consumo di suolo pro-capite va alla Sardegna: da meno di 49 m2 per ogni abitante, negli anni ’50, passa dopo il 2000 a 10 volte di più, contro le due volte circa del Friuli, le circa cinque volte di Molise, Puglia, Emilia Romagna e Abruzzo, mentre i livelli più bassi si riscontrano in Umbria e Valle d’Aosta con fattori di incremento inferiori a 2.


URBANIZZAZIONE “A MACCHIA DI LEOPARDO”: QUANDO IL CONSUMO DIVENTA SPRECO DEL SUOLO.
Le lobby del cemento non solo hanno costruito più case di quelle che possono essere effettivamente abitate ma hanno dato vita ad un’espansione urbana sclerotica, senza alcuna pianificazione, caratterizzata da nuclei di abitazioni sparpagliati rispetto al centro cittadino, per collegare i quali sono state necessarie apposite infrastrutture (strade, servizi
ecc.) che hanno portato ad un consumo del suolo sempre maggiore. Se, ad esempio, si prende in esame il rapporto tra superfici coperte da edifici e quelle destinate ad usi accessori si rileva che questo negli insediamenti storici si attestava tra il 70% e il 90%, mentre negli insediamenti urbani moderni è sceso a valori inferiori anche al 20%, con enormi quote di territorio destinate, ad esempio, a parcheggi.

GLI EFFETTI DEL CONSUMO DEL SUOLO: il consumo del suolo ha conseguenze che vanno bel al di là dell’impatto visivo: non solo infatti deturpa il paesaggio - cancellandone la memoria collettiva - ma ha ricadute significative su biodiversità, clima, assetto idrogeologico, energia, economia.

L’IMPERO DEL MATTONE: UN BUSINESS CHE TOCCA IL 17% DELLA POPOLAZIONE.

Nel Dossier viene calcolato che siano tra gli 8 e i 10 milioni gli italiani collegati direttamente o indirettamente all’attività edilizia. Nel solo 2004 sono stati dati permessi per costruire 54.000 fabbricati, per un volume di oltre 115 milioni di m3: il 20% in più rispetto al 2003. A questo si aggiunge il business delle cave - spesso intercettate dalle ecomafie come discariche o per estrazioni abusive di materiali - agevolato dall’assenza di un attento monitoraggio sia tecnico che giuridico. Nel solo 2006 sono stati cavati 375 milioni di tonnellate di inerti e 320 milioni di tonnellate di argilla, calcare, gessi e pietre ornamentali: una quantità pari a 250 mila m3, un solido di 250 metri di altezza per 1 km di lunghezza.

LA DERIVA ILLEGALE DELLA CEMENTIFICAZIONE: DALL’ABUSIVISMO EDILIZIO ALLA STAGIONE DEI CONDONI.

Oltre agli interessi economici delle lobby - protetti e favoriti da un’assenza di pianificazione urbanistica, varianti e deroghe concesse ad hoc da amministrazioni complici - il suolo italiano deve fare i conti, soprattutto a partire dagli anni ’70, con la piaga dell’abusivismo edilizio, che negli ultimi 16 anni è stato sanato e ‘incentivato’ da ben 3 condoni: nel 1985, 1994 e 2003. Secondo i dati ufficiali riportati nel Dossier, dal 1948 ad oggi si registrano 4,6 milioni di abusi edilizi: 75.000 l’anno e 207 al giorno. Nello stesso periodo sono stati costruiti 450mila edifici abusivi (7.433 l’anno e 20 al giorno) per un totale di 1 milione e 700mila alloggi abusivi abitati da circa 6 milioni di abitanti. In termini di volumetrie, tra grandi e piccoli abusi, sono state edificati illegalmente 800 milioni di m3. C’è poi da ricordare che due terzi degli abusi edilizi si concentrano in 5 regioni (Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia), 4 delle quali con forte presenza della criminalità organizzata dove si concentra il 49% degli abusi edilizi che con il Lazio arriva al 63%.

LE GRANDI INFRASTRUTTURE, UN RISCHIO PER LE AREE TUTELATE: I NEI DELLA LEGGE OBIETTIVO.

Un altro fattore fortemente impattante sugli ecosistemi e sul paesaggio è rappresentanto dalle grandi opere. L’esempio più eclatante, anche in termini di spreco di soldi pubblici, è il programma delle cosiddette Infrastrutture Strategiche previsto dalla Legge Obiettivo del 2001, che negli ultimi 10 anni (dal 2001 al 2011) ha fatto lievitare il numero di opere previste dalle 115 del 2001, per un costo di 125,8 miliardi di euro, alle 390 del 2011 per un costo di 367 miliardi di euro, di cui il 45% delle opere (pari ad oltre 166 miliardi di euro) è rappresentato da strade e il 38% (circa 142 miliardi di euro) da opere ferroviarie. In 10 anni è stato ultimato solo l’1% delle infrastrutture previste: ovvero 30 opere, per un investimento di 4,4 miliardi di euro. Ammontano al 12% quelle i cui lavori sono in corso, all’11% quelle in gare i affidate e all’11% quelle in progettazione.

Stime prudenziali di WWF e Università dell’Aquila, infatti, rilevano come le opere previste dalle Legge Obiettivo interferiscAno con 84 aree protette, pari al 7% di tutte le aree tutelate; 192 Siti di Interesse Comunitario (SIC), pari al pari all’8% di tutti i SIC italiani; con 64 International Bird Area – IBA, pari al 30% del totale.

L’AGRICOLTURA ‘DIVORATA’ DALLA CITTA’: COSI’ MUORE L’ECONOMIA RURALE.

L’espansione incontrollata delle città verso le campagne ha fatto sì che la ben più redditizia economia del mattone prevalesse su quella agricola. La fame di cemento ha infatti letteralmente divorato i terreni agricoli – e i prodotti tipici provenienti da essi - grazie soprattutto ad Amministrazioni compiacenti nei confronti delle lobby del cemento che non esitano a trasformare i terreni agricoli in zone edificabili, cambiandone la destinazione d’uso attraverso improbabili varianti urbanistiche che ne fanno così lievitare il valore. Oltre a questo intreccio di affari e politica, tra le cause che hanno incentivato i Comuni a ‘svendere’ la propria terra c’è anche  quel meccanismo perverso di agganciare le entrate municipali alle imposte sugli immobili: per cui un tempo con l’ICI – e a partire dal 2014 con l’IMU – la tassa sulla casa sarà ancora considerata dai Comuni come una vera e propria fonte di autofinanziamento. Così progressivamente le terre coltivate hanno ceduto il passo all’affare immobiliare: nel 2010 in Italia si contano 1 milione e 600mila aziende agricole e zootecniche: il 32,2% in meno rispetto al 2000. E, nello stesso periodo, la Superficie Aziendale Totale (SAT) è disunita dell’8% e la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) del 2,3%.

FRANE E DESERTIFICAZIONE: COSI’ IL SUOLO DIVENTA MENO SICURO E PIU’ POVERO DI RISORSE.
Il consumo sfrenato del suolo ha reso il nostro territorio fragile e più povero di risorse: il che per l’uomo vuol dire meno sicurezza e minore possibilità di sostentamento.
In Italia circa il 70% dei Comuni è oggi interessato da movimenti franosi. Il numero di frane, al 2006, è di 470mila, per una superficie di oltre 19 mila Kmq. Tra il 1950 e il 2009 le frane hanno provocato 6.439 vittime, tra morti, feriti e dispersi. Inoltre, c’e’ da ricordare che secondo l’Atlante nazionale delle aree a rischio di desertificazione’del 2007 il 4,3% del territorio italiano ha caratteristiche di “insterilimento del terreno”, il 4,7% è “sensibile a fenomeni di desertificazione” e il 12,7% può essere considerato “vulnerabile alla desertificazione”.

ISTAT: “DISOCCUPAZIONE A DICEMBRE ALL’8,9%” FORNERO: “E’ LA MIA PRIMA PREOCCUPAZIONE”

Tra i giovani (15-24 anni), il tasso di non occupati è pari al 31,0%, in diminuzione di soli 0,2 punti percentuali rispetto a novembre 2011. Continua a crescere il numero dei senza lavoro, mentre in Germania c'è una situazione opposta. Il dato è ai minimi storici (6,7%). 
La disoccupazione ha raggiunto livelli record, con un tasso a dicembre pari all’8,9%. Un dato che è in aumento di 0,1 punti percentuali su novembre e di 0,8 punti su dicembre 2010, secondo i dati Istat. E’ il valore più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Il ministro del WelfareElsa Fornero assicura: “Aumentare l’occupazione è la mia preoccupazione, l’Europa vuole collaborare con noi e noi lavoreremo. I giovani e le donne hanno poca occupazione, lavoriamo in questa direzione”. Il numero dei disoccupati si attesta a 2,243 milioni. Su base annua si registra una crescita del 10,9% (221 mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 31,0%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre. Situazione opposta in Germania , dove il tasso ai minimi storici (al 6,7%). Secondo il Dipartimento del Lavoro, il numero di disoccupati è sceso di 34mila unità a 2,849 milioni.

In Europa invece si mantiene stabile in dicembre il tasso di disoccupazione: secondo Eurostat, nell’Eurozona è pari al 10,4% e in Ue27 al 9,9%, (stessi valori del mese precedente). Rispetto al 2010 invece, la disoccupazione è aumentata (era pari al 10% nell’Eurozona e del 9,5% in Ue27). Il dato è la conseguenza di andamenti diversificati nei singoli Stati: si va da un tasso di disoccupazione del 4,1% in Austria al 22,9% della Spagna, con l’Italia all’8,9%, la Francia al 9,9% e la Germania al 5,5%. Quanto alle cifre assolute, i senza lavoro europei sono 23,8 milioni di cui 16,5 nella zona Euro, in crescita di 24 mila rispetto a novembre. Quanto ai giovani, i disoccupati di meno di 25 anni sono il 21,3% nell’Eurozona e al 22,1% in Ue27, pari rispettivamente a 3,290 milioni e a 5,493 milioni di giovani senza lavoro.

Proprio ieri a Bruxelles i membri dell’Ue avevano affrontato questo tema e il premier Mario Montiaveva definito la disoccupazione giovanile una “vera piaga”. Il presidente dell’esecutivo comunitario, Josè Manuel Barroso ha proposto di istituire un team della Commissione, che lavorerà con i governi nazionali e le parti sociali per creare occupazione anche con l’aiuto dei fondi Ue non spesi (l’Italia ha a disposizione 8 miliardi). Sono otto gli stati membri con una disoccupazione molto al di sopra della media Ue (Spagna, Grecia, Slovacchia, Lituania, Italia, Portogallo, Lettonia e Irlanda) per i quali, ha detto ancora il presidente della Commissione, “propongo di creare ‘action team’. In undici settimane, da ora a metà aprile, gli action team devono elaborare piani da includere nelle riforme di ogni Paese”. La proposta di Barroso si inquadra nel pacchetto di iniziative indicate a Bruxelles sul fronte della crescita e dell’occupazione. Un documento nel quale si indica che sarà il Consiglio Europeo di marzo a fissare per ciascun Paesi le “linee guida” per l’attuazione di politiche economiche e occupazionali in grado di accrescere la competitività e creare nuovi posti di lavoro. 

TAGLI COL TRUCCO PER LA CASTA SONO APPLICATI AGLI AUMENTI DEI PARLAMENTARI | Thomas Mackinson | Il Fatto Quotidiano

A fine mese la busta paga degli onorevoli sarà la stessa perché la riduzione riguarda solo l'aumento previsto per il passaggio al sistema contributivo. I risparmi sugli stipendi andranno in un fondo che sarà a disposizione degli stessi deputati.


Tagli col trucco per la Casta Sono applicati agli aumenti dei parlamentari | Thomas Mackinson | Il Fatto Quotidiano

CARLOTTA SAMI È LA NUOVA DIRETTRICE DELLA SEZIONE ITALIANA DI AMNESTY INTERNATIONAL

Carlotta Sami è da domani, mercoledì 1° febbraio, la nuova direttrice della Sezione Italiana di Amnesty International.

Carlotta Sami, 41 anni, nata a Milano, ha una formazione giuridica. Nel 1994 si è laureata in Giurisprudenza all'Università di Genova e nel 1997 ha conseguito un dottorato di ricerca in Teoria generale del diritto all'Università statale di Milano. Dal 1995 lavora nel campo dei diritti umani e della cooperazione allo sviluppo. 
 
Dopo aver insegnato all'Università di Paris X-Nanterre, ha cominciato il proprio lavoro "sul campo" in uno dei luoghi più caldi e controversi in tema di diritti umani: i Territori palestinesi occupati. Per diversi anni ha gestito programmi di emergenza fra Betlemme e Hebron, lavorato per il ministero degli Esteri e per diverse Organizzazioni non governative e tenuto corsi sui diritti umani all'Università di Birzeit. 

Rientrata in Italia, ha rivestito incarichi di sempre maggiore responsabilità. All'interno di Save the Children, ha diretto i programmi d'intervento a favore dei minori in Italia, in Africa, Medio Oriente, ed Europa Orientale. È stata portavoce dell'organizzazione fino al 2008, per poi coordinare una grande iniziativa globale di raccolta fondi e comunicazione per gli interventi di emergenza a favore dei minori colpiti da guerre e disastri naturali in tutto il mondo. 

Oltre all'impegno come manager del Terzo settore, è stata anche parte del Board di Concord, European NGO Confederation for relief and development.

 "Da oggi, con grande impegno e responsabilità, guiderò la squadra di Amnesty International in Italia" - ha dichiarato Carlotta Sami. "Sono orgogliosa di dirigere uno staff eccezionale, per passione e rigore, che, insieme alla rete degli attivisti e delle attiviste presenti su tutto il territorio nazionale, ogni giorno fa sì che Amnesty International sia in Italia un movimento sempre più efficace nella lotta per i diritti umani, nel nostro paese come nel mondo".

"Abbiamo piani ambiziosi, che ci porteranno a coinvolgere un numero sempre maggiore di persone nel nostro movimento, come sostenitori e come attivisti sul campo, nelle città e nelle regioni italiane" - ha proseguito Sami. "In Italia oggi, più che mai, è di fondamentale importanza che si crei una grande mobilitazione della società civile per la tutela dei diritti umani: il nostro paese deve diventare protagonista e stare dalla parte di coloro che in decine di paesi stanno chiedendo libertà e giustizia e, in particolare, dalla parte delle donne, dei migranti e di tutte le minoranze i cui diritti sono violati ogni giorno".

"Siamo felici di aver trovato in Carlotta Sami una professionista che, oltre a una profonda conoscenza dei diritti umani, ci porta competenze di management, esperienza sul campo e un grandissimo entusiasmo per il nostro lavoro" - ha dichiarato Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. 
 
"Amnesty International è nota e apprezzata in tutto il mondo per le sue ricerche, le campagne e le attività educative. Vogliamo diventare ancora più incisivi nel far cessare le violazioni dei diritti umani, coinvolgendo donne e uomini, ragazze e ragazzi di tutt'Italia nelle nostre azioni. Confidiamo che Carlotta Sami sia la persona giusta per aiutarci a rendere più forte il movimento per i diritti umani nel nostro paese" - ha concluso Weise. 

SIRIA, NON CONOSCE TREGUA LA STRAGE DEI RAGAZZI

Un'immagine delle manifestazioni anti-governative
in Siria - ©UN News/2011

Negli ultimi 10 mesi, contrassegnati dalla rivolta popolare contro il governo di Bashir al-Assad, ben 384 tra bambini e ragazzi hanno perso la vita in modo violento in Siria.

A denunciarlo è Rima Salah, vicedirettore dell'UNICEF, nel corso della presentazione del rapporto "Humanitarion Action for Children 2012"interamente dedicato all'intervento del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia nelle emergenze.

«Nella maggior parte dei casi le vittime sono maschi. Altri 380 ragazzi sono stati sottoposti ad arresto, alcuni di età inferiore a 14 anni» ha aggiunto Rima Salah. 

Il conteggio delle uccisioni non accenna a diminuire, purtroppo. Soltanto a inizio dicembre i minori uccisi erano 307, secondo quanto riportava l'Alto Commissario ONU per i diritti umani,Navi Pillay. Nelle settimane successive, il ritmo delle uccisioni tra i minori è stato di oltre due vittime al giorno. 

«Da metà marzo 2011, i casi riportati di bambini feriti, detenuti, sfollati e, in alcuni casi uccisi, sono in aumento» riferisce Salah. «Per noi dell'UNICEF non è possibile verificare i casi segnalati e gli eventi, ma siamo particolarmente turbati dalle recenti immagini di bambini che sono stati arbitrariamente arrestati e hanno subito torture e maltrattamenti durante la loro detenzione, arrivando in alcuni casi alla morte». 

L'UNICEF richiama anche l'attenzione sull'uso di munizioni contro i manifestanti, che ha provocato la morte di almeno 30 minori. 

A fine novembre l'ONU aveva reso pubblico uno scioccante rapporto sulle violenze commesse dai militari siriani anche su bambini in tenera età, definite come veri e propri "crimini contro l'umanità".

Il 19 dicembre l'Assemblea Generale dell'ONU ha adottato la Risoluzione 133/2011, che chiede con forza al regime di Damasco di cooperare con la Commissione internazionale indipendente di inchiesta sulla Siria e di cessare le continue violazioni dei diritti umani nel Paese. 

Sono oltre 5.000 le vittime civili della repressione in corso. 



Fonte: http://www.unicef.it

SCUOLE E CARCERI, TRAGEDIA GRECA

Da Atene,
Margherita Dean
Il vertice di Bruxelles è passato come un soffio, una notte appena è trascorsa dal summit europeo e la quotidianità ellenica reclama, prepotente, il suo spazio tragico.
I direttori delle carceri di Atene ed Eubea, hanno inviato una missiva al Ministero di giustizia e alla magistratura, nella quale informano che gli istituiti da loro diretti sono ormai pieni e, dunque, si vedono costretti a “chiudere”, rifiutandosi di ospitare nuovi arrivi. Il che, ricorda la lettera, non era mai avvenuto dalla nascita dello Stato greco moderno, quasi due secoli or sono.
Il numero di carcerati nelle prigioni greche è di 12.703 persone, mentre la loro capacità è di 9.300. Nelle carceri di Atene, che può ospitare fino a 800 persone, se ne trovano 2.320 e la crisi economica si pone in relazione diretta con il sovraffollamento carcerario: stando ai dati forniti dalla polizia ellenica, si verifica un omicidio ogni due giorni, 265 furti e 19 rapine al giorno. L’aumento dei furti nelle chiese è del 180 per cento.

Intanto, in vista dell’aumento esponenziale di casi di allievi che, in tutta la Grecia, svengono a scuola perché mal nutriti, il Ministero della Pubblica Istruzione sta per lanciare un programma di alimentazione pilota, visto che la stessa vice-ministro, Evi Christifilopoulou, ha ammesso che il problema della sotto-alimentazione degli scolari è, ormai, un fatto ampiamente registrato. Un fatto legato alla crisi economica e all’impossibilità, per un numero crescente di famiglie, di fornire un pasto completo ai figli.
Il programma prevede che, dalla prossima settimana, in 18 scuole di Atene, di cui due situate in pieno centro, siano forniti piccoli pasti, al fine di arginare il fenomeno della sotto-alimentazione. Latte, biscotti, frutta e panini saranno, dunque, distribuiti nelle 18 scuole di Atene e, in seguito, in tutta la Grecia, ove richiesto dai dirigenti scolastici. I soldi, necessari alla realizzazione del programma, derivano dai fondi strutturali europei, mentre il Ministero ha previsto che l’azione di “sostegno alimentare” degli studenti più poveri, continuerà in seno alle famiglie, onde evitare la stigmatizzazione dei bambini e ragazzi. 


FILMA I CAMORRISTI CHE GLI CHIEDONO IL PIZZO (VIDEO)


Nell'ordinanza a sua firma il Gip di Napoli Antonella Terzi lo definisce “un eroe”. Per mesi Filippo Nocerino, imprenditore edile di Ercolano, ha filmato attraverso una telecamerina nascosta nell’orologio i camorristi che pretendevano una tangente sulle sue attività. E ha denunciato i soprusi subiti, per la seconda volta in pochi anni. Già qualche anno fa, Nocerino fece arrestare e condannare un boss. Grazie al coraggio di questo costruttore, qualche settimana fa si è compiuta l’operazione ‘Vento’, condotta dal pm della Dda Vincenzo D’Onofrio e dai carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e della Tenenza di Cercola. Ben 28 arresti e un sequestro di beni per un valore di circa 5 milioni di euro, che hanno colpito cinque clan camorristici del napoletano. Allegati agli atti dell’inchiesta, anche il file video di cui il nostro sito vi mostra in esclusiva un brano. Le immagini sono confuse, ma l’audio è chiaro. E’ il 20 ottobre 2011. Nella zona di piazza Carlo III a Napoli, l’imprenditore si è aggiudicato la ristrutturazione della facciata di un’ala dell’ex Albergo dei Poveri. E’ un appalto pubblico di circa 450mila euro. Il clan pretende una tangente di 22mila euro. Gli intermediari della camorra, come si ascolta nitidamente, sul punto sono implacabili. Dicono di ‘avere il capitolato’, dunque sanno l’importo dell’appalto e non ammettono sconti, vogliono la cifra che hanno ‘chiuso’, un pizzo da 22mila euro. L’imprenditore si oppone, dice “non è possibile, comme se fa?”. E i camorristi: “Non ce ne fotte niente”  di Vincenzo Iurillo. 

lunedì 30 gennaio 2012

LA CASTA SI TAGLIA LO STIPENDIO DI 700 EURO NETTI

L'ufficio di presidenza della Camera ha deciso di "ridurre il trattamento economico dei 630 deputati di 1.300 euro lordi". Provvedimento "immediatamente operativo", ma il rimborso forfettario per i portaborse è decurtato solo del 50%. Stretta per tutti i manager pubblici.

Stipendi ridimensionati per i parlamentari, ma non solo. La stretta prevista dal governo Monti riguarda tutti i manager della Pubblica amministrazione: “Il trattamento economico complessivo del primo Presidente della Corte di Cassazione diventa il parametro di riferimento per tutti i manager delle pubbliche amministrazioni”. Lo ha stabilito il governo, trasmettendo al presidente del Senato, Renato Schifani, e a quello della Camera, Gianfranco Fini, lo schema di provvedimento sul limite massimo retributivo dei dipendenti pubblici. E proprio da Montecitorio arriva la prima risposta: l’ufficio di presidenza della Camera ha deciso di “ridurre il trattamento economico dei deputati (tutti e 630) di 1.300 euro lordi“. Il provvedimento è immediatamente operativo, come ha confermato il vicepresidente della Camera, Rocco Buttiglione. I deputati avranno quindi un taglio dello stipendio di circa “700 euro netti”. Taglio di un ulteriore 10% per i parlamentari che ricoprono anche incarichi istituzionali. E poi arriva l’obbligo di rendicontare le spese dei portaborse: stop al rimborso a forfait, ma solo per il 50% dei costi. Nessuna giustificazione necessaria per il restante 50% delle spese.

MANAGER – Il trattamento economico complessivo del primo presidente della Corte di Cassazione diventa il parametro di riferimento per tutti i manager delle pubbliche amministrazioni. In nessun caso l’ammontare complessivo delle somme loro erogate da pubbliche amministrazioni potrà superare questo limite. Per i dipendenti collocati fuori ruolo o in aspettativa retribuita in altre pubbliche amministrazioni, la retribuzione per l’incarico non potrà superare il 25% del loro trattamento economico fondamentale. Resta valido il tetto massimo indicato in precedenza. Nelle intenzioni del governo “il contenimento dei costi della burocrazia contribuirà a rafforzare il credito di fiducia che i Paesi dell’Eurozona e gli investitori internazionali decideranno di accordare all’Italia nei mesi a venire”. Una tappa fondamentale sarà anche l’esito del Consiglio europeo di Bruxelles. Per questo motivo Monti ha inviato una bozza del provvedimento, in tempi considerevolmente inferiori a quelli indicati dal decreto-legge approvato dal Parlamento lo scorso dicembre. Ora lo schema di decreto del Presidente del Consiglio sarà sottoposto al parere delle commissioni di Senato e Camera competenti. La Ragioneria generale dello Stato indicherà le modalità di versamento al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato, delle risorse rese disponibili dall’applicazione dei limiti retributivi stabiliti dalla norma. Le risorse risparmiate non andranno quindi a coprire altre spese.

DEPUTATI – Sarà di 1.300 euro lordi il taglio alle indennità dei parlamentari. A questi tagli si aggiunge una riduzione del 10% per le indennità dei deputati titolari di incarichi istituzionali, come il Presidente della Camera, i vicepresidenti, i deputati questori, i segretario di Presidenza, i presidenti e membri degli uffici di presidenza degli organi parlamentari. L’Ufficio di presidenza della Camera ha confermato la linea già decisa per i cosiddetti ‘portaborse’: ovvero, le spese sostenute per i rimborsi non saranno più interamente a forfait, ma solo per il 50%. D’ora in avanti, quindi, i deputati dovranno rendicontare quanto spendono per i collaboratori per il 50%, mentre per il restante 50% rimarrà il sistema forfettario. In sostanza, diventa operativo il taglio del rimborso forfettario di 3.690 euro spettante ai deputati per le spese inerenti al cosiddetto ‘rapporto eletto-elettori’. Buttiglione ha però sottolineato che al momento si tratta di “un regime transitorio, è una soluzione provvisoria, contiamo presto di fare una legge sullo statuto del collaboratore parlamentare”.

E probabili novità in vista anche al Senato. Il Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama è convocato per domani, martedì 31 gennaio alle ore 15, per le decisioni sul trattamento previdenziale e le competenze dei Senatori. All’ordine del giorno anche la ratifica del decreto firmato dal Presidente del Senato, Renato Schifani, giovedi’ 22 dicembre 2011, con il quale era stato disposto il recepimento immediato per i dipendenti di Palazzo Madama, a partire dal 1° gennaio 2012, dei punti essenziali della riforma pensionistica prevista dal decreto-legge sulla manovra economica. In particolare, il provvedimento introduce il metodo contributivo pro rata per tutti i dipendenti e rende effettivo il prelievo di solidarietà’ del 15% sulle pensioni per la parte eccedente i 200 mila euro annui lordi, gia’ applicato sulle pensioni pagate a gennaio. 

DECRETO SEMPLIFICAZIONI: TAGLIATE 330 LEGGI INUTILI E CERTIFICATI LAMPO

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto semplificazioni con qualche novità rispetto alle bozze circolate ed escludendo la contestata norma sul valore della laurea nei concorsi pubblici.
Il provvedimento applica il taglio di 330 leggi inutili, determina risparmi per 1,3 miliardi per le imprese sugli appalti, consente rinnovi più facili per il permesso di soggiorno.
Ecco in sintesi alcune misure contenute nelle bozze circolate e nel comunicato del Consiglio dei ministri.

- TORNA SOCIAL CARD, DOTE 50 MLN: Torna la social card. Avrà una dotazione di 50 milioni.

- BONUS ASSUNZIONI SUD, PROROGA 1 ANNO: La misura viene prorogata al 2013.

- FARO INPS SU SPESA SOCIALE: La spesa per l’assistenza sociale verrà monitorata dall’Inps che invierà segnalazioni in caso di discordanza dei dati tra le prestazioni e l’Insee.

- GRAVIDANZA ANTICIPATA: Si semplifica la procedura per l’astensione anticipata dal lavoro in caso di gravidanze più complesse.

- PANE NO-STOP: Salta l’obbligo di chiusura domenicale per i panificatori.

- CARTA IDENTITÀ: La scadenza, per le nuove, è fissata al giorno del compleanno.

- CIRCOLAZIONE TIR: Viene eliminata la norma che prevedeva il divieto di circolazione nell’ eventuale o eventuali giorni precedenti o successivi ai giorni festivi.

- TITOLI STUDIO: Equiparazione dei titoli di studio per i concorsi pubblici.

- BOLLINO BLU: Il controllo sui gas di scarico dell’auto si farà solo con la revisione, non ogni anno.

- SPORTELLO TURISTA: Si promuove l’istituzione, con le locali camere di commercio di sportelli del turista.

- NUOVO CALENDARIO AGENDA DIGITALE: Entro due mesi saranno rivisti i tempi dell’Agenda digitale.

- RETI TERRITORIALI SCUOLE: Arrivano per le scuole le ‘retì territoriali. E l’iscrizione all’Università si farà solo via web così come le valutazioni per gli studenti.

- ‘PAREGGIÒ PER ONERI AMMINISTRATIVI: La pubblica amministrazione dovrà ‘pareggiarè gli oneri amministrativi: cioè il saldo tra oneri aggiunti e oneri eliminati dovrà essere pari a zero a fine anno.

- CONTRO LUNGAGGINI COMMISSARIO: Arriva un commissario ad hoc al quale il privato potrà rivolgersi in caso di lungaggini dell’amministrazione.

- CERTIFICATO UNICO PER DIVERSAMENTE ABILI: Un’unica certificazione per attestare lo status di diversamente abile ed aver diritto a tutte le agevolazioni.

- CAMBIO DI RESIDENZA: Si accorciano i tempi per il cambio di residenza.

- SOLO WEB PER COMUNICAZIONI: Le comunicazioni e le trasmissioni tra comuni di atti e di documenti saranno effettuate ‘esclusivamente in modalità telematicà.

- IMPRESE, PARTE SPERIMENTAZIONE: Si prevede un periodo di un anno per attivare percorsi sperimentali di semplificazione amministrativa per gli impianti produttivi e le iniziative ed attività delle imprese sul territorio, in ambiti delimitati e a partecipazione volontaria.

- CONTROLLI A IMPRESE SU WEB: Le amministrazioni dovranno pubblicare sul proprio sito e su www.impresainungiorno.gov.it la lista dei controlli a cui sono assoggettate le imprese.

- BALLI E TESTO UNICO PUBBLICA SICUREZZA: Le autorizzazioni di polizia dureranno 3 anni. Le feste da ballo pubbliche non dovranno chiedere autorizzazioni al questore.

- BANCA DATI CONTRATTI PUBBLICI: È istituita, presso l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici la ‘Banca dati nazionale dei contratti pubblicì.

- APPALTI ‘SOLIDALÌ: Arriva la responsabilità solidale negli appalti tra datore di lavoro, appaltatore ed eventuali subappaltatori.

- DICHIARAZIONI PMI: Arriva la dichiarazione unica ambientale per le piccole e medie imprese.

- PER RICERCA ‘CAPOFILA: Le aziende coinvolte in un progetto di ricerca potranno individuare un ‘capofilà, una sorta di regista che rappresenta le imprese nei rapporti con la p.a.

- CESSIONE TERRENI SARÀ ANNUALE: La vendita dei terreni agricoli pubblici non sarà ‘una tantum’, ma annuale. 

FONDIARIA-SAI: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHIEDONO LE IMMEDIATE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE CONSOB GIUSEPPE VEGAS

FONDIARIA-SAI: ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHIEDONO LE IMMEDIATE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE CONSOB GIUSEPPE VEGAS, CHE PRENDENDO ORDINI DA MEDIOBANCA, DIMOSTRA LA PIU’ TOTALE SUDDITANZA AGLI INTERESSI DEI BANCHIERI A DANNO DIRITTI RISPARMIATORI.

“Il presidente ed i membri della Commissione non possono esercitare, a pena di decadenza dall'ufficio, alcuna attività professionale, neppure di consulenza, né essere amministratori, ovvero soci a responsabilità illimitata, di società commerciali, sindaci, revisori o dipendenti di imprese commerciali o di enti pubblici o privati, né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura, né essere imprenditori commerciali- recita l’art.5 della legge 216/74 istitutiva della Consob.
La Consob ha sempre caratterizzato la sua azione a tutela di alcuni gruppi economico-finanziari, senza mai prevenire il fenomeno del cosiddetto risparmio tradito, spesso tramando nell’ombra con incontri riservati per concertare decisioni che producevano danni ai piccoli azionisti e risparmiatori, mai però l’azione della commissione è arrivata ad un punto di manifesta sfida alle regole di equidistanza ed imparzialità come quella esercitata dal Presidente pro-tempore Giuseppe Vegas, che invece di essere arbitro del mercato, ha assunto il ruolo di fiancheggiatore di banche, banchieri ed assicuratori, in aperta violazione del diritto e dei diritti dei piccoli azionisti.

Già in passato Vegas ha concertato con banche, Abi ed altri soggetti vigilati, le migliori strategie per ledere i diritti acquisiti e le tutele minimali dei risparmiatori, addirittura proponendo di abrogare il prospetto informativo sulle obbligazioni bancarie, inventando addirittura i cosiddetti “bond da banco” per far piazzare agli sportelli prodotti bancari tossici o semi tossici, che nessun risparmiatore intende liberamente comperare, allettando così i migliori consigli per gli acquisti.

«Non mi risulta che ci sia stato un intervento del collegio sulla vicenda Unipol-Fonsai - afferma il commissario Consob Michele Pezzinga su un quotidiano - il quesito ad oggi non è ancora pervenuto e a quel che mi risulta neanche gli uffici hanno poteri o mandati per studiare soluzioni alternative all´operazione in mancanza di una richiesta specifica.
Il presidente della Consob Giuseppe Vegas, almeno in un´occasione (ma c´è chi dice in più di una), venerdì scorso, ha incontrato Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca e i vertici delle società interessate per fornire indicazioni su come strutturare l´operazione. Indicazioni che sono state recepite e che sono poi sfociate in uno slittamento dell´agenda dei lavori e quindi in un cambiamento della struttura dell´intervento di Unipol in Premafin. «Se c´è stato un intervento, come riferiscono i giornali - aggiunge Pezzinga - è stato per iniziativa esclusiva del presidente e mi pare un´iniziativa del tutto irrituale e non so quanto legittima in una fase in cui eravamo in attesa del quesito. Non mi pare opportuno, e non so quanto giovi all´immagine della Consob, indossare i panni che normalmente vestono i consulenti di gruppi privati suggerendo una riformulazione dell´operazione che al momento nessuno sa se possa incontrare il via libera del collegio». 

Senza voler entrare nel merito dell’operazione Unipol-Fonsai, poiché Vegas avrebbe preso iniziative non consone al ruolo di presidente imparziale della Consob, Adusbef e Federconsumatori- che si riservano ulteriori azioni giudiziarie- chiedono le immediate dimissioni di un arbitro che invece di regolare il mercato, gioca una partita sporca e truccata prestando la sua consulenza ad un attore importante portatore di interessi confliggenti con i diritti dei piccoli azionisti come Mediobanca, per offrire le migliori soluzioni di raggirare i diritti dei risparmiatori, spesso truffati con il concorso del controllore Consob. 



domenica 29 gennaio 2012

NAPOLI: SCOPERTO UN TRAFFICO ILLECITO DI ANIMALI

Gestivano un traffico di animali di specie protetta, soprattutto uccelli, che catturavano illegalmente su ordinazione.

Gli agenti del commissariato di polizia di Afragola (Napoli) hanno fermato due persone e due sono state denunciate. I poliziotti hanno inoltre sequestrato 900 esemplari di uccelli, 9 cuccioli di cane di varie razze e 15 tartarughe testudo hermanni.

Uno dei fermati è considerato la "primula rossa" del bracconaggio in Campania, anche se agli arresti domiciliari da tempo, continuava a gestire un traffico illecito di esemplari di avifauna protetta ricevendo ordini e clienti direttamente all'interno della sua abitazione.

Le indagini sono partite da alcune segnalazioni giunte alla Le.I.D.A.A. (Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente), le quali riferivano che dietro all'apparente normalità di un'uccelleria di corso Meridionale ad Afragola, si nascondeva in realtà un traffico di uccelli di specie protetta, tutti catturati illegalmente in natura.

Dopo mesi di sopralluoghi e pedinamenti gli agenti hanno perquisito il luogo trovando all'interno moltissimi altri esemplari di uccelli di specie protetta, in gran parte cardellini. Inoltre, il negozio è risultato essere completamente abusivo.

Il venditore è stato denunciato, quindi, per violazione alla normativa sul commercio degli animali vivi, il negozio, la merce e gli animali sequestrati. All'interno c'erano anche tre cuccioli di cane detenuti in condizioni non idonee e di età troppo piccola per essere commercializzati.

In casa del detenuto domiciliare sono stati trovati 15 esemplari di tartaruga testudo hermanni, una specie di tartarughe di terra particolarmente protetta dalla convenzione di Washington, e poi, in un magazzino seminterrato nascosto, numerosi cuccioli di cane di varie razze: sottoposti a un controllo da parte di un veterinario, molti di essi sono risultati di età inferiore rispetto a quella dichiarata nei relativi passaporti e quindi sono stati sequestrati.