La Grecia è in rivolta, la Spagna idem, l'Inghilterra brucia, Israele trema. E la bella Italia? Fa la pennica sotto l'ombrellone e si lascia salassare senza muovere un dito! Solo uno sparuto gruppetto di "comunisti" di Marco Ferrando, quasi commovente e del tutto inoffensivo nella sua inconsistenza, lancia qualche gridolino sotto il Parlamento.
Mentre dentro al Palazzo 'loro', gli onorevoli che hanno rinunciato alle ferie per mettere a punto l'ennesimo salasso da praticare ai soliti italiani, si preparano per il pranzo. Ma non escono, non vanno al ristorante, preferiscono pranzare 'dentro'... e non per eccesso di zelo e attacamento al dovere - 'loro' sono attaccati solo alla 'poltrona' - nè tantomeno per sfuggire a quei quattro comunistelli che si agitano li sotto, rimangono 'dentro' perchè alla buvette del Senato si mangia bene e si spende poco... camerieri in livrea, servizio impeccabile e soprattutto prezzi stracciati! Imbattibili gli antipasti: carpaccio di filetto con salsa al limone a 2,76. Un primo piatto costa, di media, 1,60: puoi scegliere tra pasta al sugo, riso all’inglese o, spaghetti e alici. Solo il risotto con rombo e fiori di zucca costa un pò di più (3,34), ma lo chef lo consiglia. Poi c’è il secondo: bistecca di manzo o petto di pollo a due euro e 68 centesimi, per la paillard di vitella ne servono 3,55, lombata di vitella o filetto di bue si arriva a 5,23. Il dolce (scelta a carrello) va via con 1,74, il caffè si beve in un amen (42 centesimi). Se si considera che una bevanda analcolica costa solo 0,67 e il servizio (pane e coperto) 0,52, il momento del conto è musica, per i suoi avventori. Mensa dei poveri? Caritas diocesana? Trattoria popolare di un bassofondo urbano? No, buvette del Senato!
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