sabato 12 settembre 2009

140 milioni di donne nel mondo sono vittime di violenza

Mara Rosaria Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, nel documento di apertura della conferenza internazionale sulla violenza contro le donne, tenutosi a Roma il 9 e 10 settembre u.s., ha illustrato i dati, drammatici, della violenza contro le donne. La ministra ha concluso il suo intervento, elencando, con un certo orgoglio, tutte le qualità della Donna, che la rendono diversa dall’uomo: speriamo che il Ministro della Repubblica, insieme alle altre donne del parlamento di qualsiasi schieramento politico, riesca, almeno, a debellare il maschilismo ancora imperante, purtroppo, all’interno del Parlamento.

Oggi la donna, in ogni parte del mondo, è la creatura che subisce più violenze, soprusi e umiliazioni. Nonostante nei paesi “Ricchi e civili” la donna abbia raggiunto la parità e l’uguaglianza, continua ancora ad essere umiliata e trattata come oggetto del desiderio.
Nel mondo sono più di 140milioni le donne vittime di ogni sorta di violenza e questo numero, purtroppo, è sempre in crescita. Anche in Europa, nonostante l’emancipazione femminile, il numero delle donne vittime di violenza non accenna a diminuire.

La violenza contro le donne è un problema che riguarda, nella stessa misura, tutte le donne, di ogni parte del mondo, senza alcuna differenza tra paesi ricchi, emancipati, e paesi poveri. Non solo. I dati riportano che le violenze si consumano, nella stragrande maggioranza dei casi, nel posto che dovrebbe essere considerato più sicuro: le mura domestiche. Ogni anno, nell’omertà e indifferenza totale di parenti o vicini di casa, 50mila donne vengono uccise o, per la disperazione, si suicidano, a causa delle violenze sessuali, delle molestie, delle violenze psicologiche, degli stupri esercitate da parte dei mariti o parenti. La nuova violenza si chiama stalking.

Le donne sono vittime dei crimini più abietti come: la riduzione in schiavitù e l’avviamento alla prostituzione; le mutilazioni genitali femminili; i matrimoni forzati di spose bambine (oltre 60 milioni nel mondo, tra gli 8 e i 14 anni); l’impiego delle bambine soldato.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su 5 nel mondo è stata vittima di abusi fisici nel corso della sua vita.

L’intervento d’apertura della conferenza del Presidente della Repubblica è nel segno dell’era dei diritti e la riaffermazione che "la violenza nei confronti delle donne e delle bambine rappresenta un’inaccettabile forma di violazione e privazione dei diritti umani", si è riferito alle violenze contro le donne come fatti raccapriccianti, spesso dovuti all'”ignoranza e dalla perdita di quei valori ideali e morali sui quali invece si fonda la Costituzione italiana”. Il Capo dello stato ha ricordato come, nonostante ci siano sistemi giuridici altamente sensibili ai diritti fondamentali delle donne, nel nostro paese “continuano, in particolare negli ultimi tempi, a verificarsi casi di violenza di gruppo contro le donne di ogni etnia, giovanissime e meno giovani” ha proseguito il Presidente, “Qualunque parte del mondo e qualunque paese rappresentiamo in questa sala, dobbiamo sentirci egualmente responsabili dell'incompiutezza dei progressi faticosamente realizzati per l'affermazione della libertà, della dignità, e della parità di diritti delle donne. E dobbiamo sentirci egualmente impegnati a perseguire conquiste più comprensive, garantite e generalizzate”. Video Intervento del Presidente Napolitano.

Al termine dei lavori della Conferenza Internazionale sulla Violenza contro le Donne. La Presidenza Italiana del G8 ha presentato il Documento conclusivo.

La speranza delle persone sensibili può essere: mai più violenza sulle Donne
Dino Brancia

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