
I profughi verranno ospitati da lunedì prossimo, e fino al 30 settembre, presso tre centri di accoglienza del Comune di Roma. Tale soluzione è stata prospettata dall’Assessore alle politiche sociali, Sveva Belviso, durante un incontro con i rappresentanti dei profughi afgani, della Rete di tutela dei rifugiati afgani, del Centro Astalli e di MEDU avvenuto ieri presso il V Dipartimento. L’incontro e le misure straordinarie di ieri arrivano dopo che, negli ultimi due mesi, la già precaria situazione umanitaria del campo profughi spontaneo dell’Ostiense si era deteriorata a livelli estremi di invivibilità a causa del caldo, del sovraffollamento,della chiusura dell’unica fontanella di acqua potabile e delle minacce di sgombero.

Nell’esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto MEDU e la Rete auspicano che all’intervento emergenziale seguano strategie strutturali e sostenibili nel tempo per garantire accoglienza e integrazione ai profughi afgani, senza le quali la problematica si riproporrà nei medesimi termini e con le stesse gravi violazioni dei diritti fondamentali della persona tra alcuni mesi. Questa purtroppo è l’esperienza degli ultimi anni (si vedano le immagini in basso)!
In questo senso MEDU e la Rete hanno avanzato da tempo una serie di proposte concrete alle istituzioni tra cui quella della creazione presso la Stazione Ostiense di un punto di primo orientamento e di assistenza per i profughi afgani e l’avvio di un tavolo interistituzionale che metta in campo risorse e strategie di accoglienza condivise, e in cui a fianco del Comune di Roma e delle altre istituzioni competenti (Ministero dell’Interno,
Regione, Provincia, Municipio) vengano coinvolte la comunità afgana, le associazioni e le istanze della società civile. A questo proposito, durante l’incontro di ieri, è stato raggiunto un accordo per la convocazione, agli inizi di settembre, di un tavolo di concertazione tra l’Assessorato alle politiche sociali, la comunità dei rifugiati afgani e le associazioni.
Nell’attesa che vengano compiuti tutti i passi necessari per garantire un’accoglienza dignitosa e non effimera a chi fugge dalla violenza e dalla guerra, MEDU e la Rete proseguiranno le loro attività di assistenza e di solidarietà con i profughi afgani.
Fonte:Medici per i Diritti Umani
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