venerdì 6 agosto 2010

FISCO, CONTRIBUENTI.IT: RIMBORSI FISCALI, ITALIA LUMACA.

Peggiorano i rapporti tra fisco e contribuenti. L’accelerazione sui rimborsi, informazioni personalizzate via mail, digitale terrestre o sms, consulenze fiscali prenotabili con tecnologia VoIP, modelli di dichiarazioni precompilati e inviati direttamente a domicilio, annunciati dall’amministrazione finanziaria appena a febbraio 2008 con la circolare 10/E sono solo un sogno. Le attività di assistenza ai contribuenti dell’Agenzia delle Entrate invece di essere potenziate, anche avvalendosi dei nuovi media delle maggiori possibilità di interazione con i contribuenti legate all’uso sempre più diffuso di Internet e della telefonia mobile, sono state sensibilmente ridotte, per non dire quasi soppresse.” Lo ha detto il presidente di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, intervenendo alla conferenza programmatica dell’associazione conclusasi oggi a Roma, dove ha spiegato che saranno potenziati nel 2011 tutti i servizi presenti presso “Lo Sportello del Contribuente”, per dare attuazione concreta al federalismo fiscale.

Secondo Carlomagno, l’Amministrazione finanziaria ha disatteso il patto di porre centro del piano d’azione l’obiettivo primario di semplificare il rapporto tra fisco e contribuente sfruttando tutte le risorse messe a disposizione dai più moderni strumenti di informazione e telecomunicazione, con l’intento di promuovere la cultura della legalità fiscale e di migliorare la qualità dei servizi offerti dall’amministrazione finanziaria.

Dai dati diffusi oggi da Contribuenti.it emerge che nel primo semestre del 2010 l’ indice di fiducia dei contribuenti italiani è sceso a quota 17,83. Dal sondaggio effettuato dallo Sportello del Contribuente, solo un italiano su sei ha fiducia nel fisco. Su 5011 voti, 893 (pari al 17,83%) sono a favore del fisco, mentre 4118 (pari all’ 82,17%) contro.
Concorre nel peggioramento dei rapporti i tempi di attesa biblici per ottenere i rimborsi fiscali. Per un rimborso irpef si può attendere anche 27 anni se di importo superiore a 5 mila euro contro i 13,8 anni per uno piccolo.

Secondo la classifica stilata da Lo Sportello del Contribuente, all’Italia spetta il ‘primato mondiale’ per la lentezza nei rimborsi fiscali, seguita dalla Turchia (4 anni), dalla Grecia (3,1 anni), dalla Spagna (2,2 anni), dalla Francia (1,7 anni), dall’Inghilterra i (1,3), dalla Germania (1 anno). I Paesi piu’ rapidi nel rimborso sono l’Austria (0,4 anni), gli Usa (0,2 anni) e il Giappone (0,1).

Per esigenze di cassa non si può sempre far leva sui rimborsi fiscali – conclude Carlomagno, presidente di Contribuenti.it - I fondi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale debbono essere utilizzati per ripianare i debiti che l’amministrazione ha nei confronti dei contribuenti italiani”.

Fonte: Contribuenti. it

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