sabato 4 agosto 2012

FAMIGLIE CON I CONTI SEMPRE PIU’ IN ROSSO



  • Al 31 dicembre 2011 l’indebitamento medio delle famiglie italiane ha raggiunto i 20.107 euro;
  •  le più esposte con le banche italiane sono le famiglie residenti nella provincia di Roma, con un dato medio pari a 29.435 euro, seguono quelle di Milano, con 28.680 euro, di Lodi, con 28.560 euro, Monza-Brianza, con 27.891 euro e di Prato, con 26.930 euro;
  • Nell'ultimo anno l’aumento medio dei debiti delle famiglie italiane è cresciuto di 911 euro. Dall'inizio della crisi (gennaio 2009), l’incremento è stato del +33,4%, pari, in termini assoluti, a 5.039 euro;
  •  Se rapportiamo il peso dell’indebitamento delle famiglie italiane sul reddito disponibile sono sempre le più ricche province del Nord a guidare la graduatoria: Lodi (79,3%); Como (67,7%) e Varese (64,6%).
In estrema sintesi sono questi i risultati emersi da una elaborazione condotta dalla CGIA di Mestre che, come ogni anno,  ha cercato di capire qual è lo stato di salute economico delle famiglie italiane.  Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici  italiane si è inteso quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di auto/ moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.

Al di là della mappatura a livello territoriale – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – la maggiore incidenza del debito sul reddito la rileviamo nelle famiglie economicamente più deboli: è chiaro che con il progressivo aumento della disoccupazione questa situazione è destinata a peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni,  non è a escludere  che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura si diffonda a macchia d’olio.”

Più in generale, come vanno  interpretare i risultati a livello territoriale emersi dalla elaborazione della CGIA ?

Premesso che le province più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati – conclude Bortolussi – è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni  bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare relativamente".

Ritornando ai risultati emersi dall’elaborazione della CGIA, le famiglie residenti nelle realtà provinciali meno sofferenti con le banche e gli istituti finanziari italiani sono quelle di Vibo Valentia (9.429 euro), Enna (8.823 euro) e di Ogliastra (8.174 euro).

Con l’avvento della crisi sono state le province sarde a subire le variazioni di indebitamento più importanti: Olbia-Tempio (+159,6%), Carbonia-Iglesias (+147.9%) e Medio Campidano (+120.1%). 

Nessun commento:

Posta un commento