giovedì 18 aprile 2013

CRISI: ASSENZA GOVERNO COSTATA FINORA AI CONTRIBUENTI 232 MILIONI DI EURO, BEN 4.462.000 EURO AL GIORNO, SOLO COME COSTI VIVI DI FUNZIONAMENTO CAMERE


I costi di Camera (1.062,3 milioni di euro) e Senato (566,947 milioni di euro) per il 2013, secondo i bilanci interni approvati e tratti dai rispettivi siti, ammontano complessivamente a 1.628 milioni di euro, con una spesa quotidiana di 4.462.000 euro al giorno.   

Sono i cosiddetti “costi” della democrazia per il funzionamento del parlamento, che ha il compito di esercitare la funzione legislativa; la funzione di controllo sul governo (che non è stato ancora costituito); le funzioni di indirizzo politico.   

Non essendosi ancora costituito un governo, sia per i risultati scaturiti da una brutta legge elettorale i quali non hanno offerto una maggioranza omogenea, che per l’ingorgo istituzionale derivante dalle elezioni del presidente della Repubblica, non si sono formate le commissioni permanenti (che potevano benissimo formarsi), né è iniziata la funzione legislativa intesa come preparazione, esame ed approvazioni di leggi e di manovre economiche necessarie, per portare l’Italia oltre la recessione.   

In attesa dell’elezione del Presidente della Repubblica, iniziata oggi, sono stati finora pari a 232 milioni di euro i costi ufficiali di 52 giorni di assenza di Governo e di un parlamento con poteri sufficienti, per affrontare i gravi problemi del paese, sprofondato in una crisi drammatica, con centinaia di suicidi, l’aumento di fallimenti e pignoramenti, la disoccupazione giovanile arrivata al 39%, l’economia strozzata dall'avidità dei banchieri e dagli alti tassi di interessi superiori ad almeno 1 punto rispetto alla media Ue, il dramma degli esodati, la pressione fiscale al 52%.   

Senza una riforma della legge elettorale in grado di garantire la governabilità, sono sempre i più deboli a pagare i costi della crisi e l’assenza di un governo stabile, che possa assicurare l’uscita dalla più grave crisi economica gettando milioni di famiglie nella povertà e migliaia di giovani ad espatriare per trovare la speranza di un futuro.

Fonte: http://www.adusbef.it

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