domenica 14 aprile 2013

CRISI: FAMIGLIE ITALIANE HANNO SUBITO IN 11 ANNI SACCHEGGIO DI 279,5 MILIARDI DI EURO


MENTRE L’EUROPA PERMETTE CHE PAESI MEMBRI DIFENDANO IL SEGRETO BANCARIO ED IL PD MANIFESTA CONTRO LA POVERTA’, LE FAMIGLIE ITALIANE HANNO SUBITO IN 11 ANNI UN SACCHEGGIO DI 279,5 MILIARDI DI EURO (1.1.2002-31.12.2012), PARI A 1.155 EURO L’ANNO, E 12.700 EURO A FAMIGLIA.

Mentre  il Pd manifesta contro la povertà e l’Europa consente ad un paese membro come l’Austria di difendere il segreto bancario, formidabile veicolo di evasione fiscale e riciclaggio di denaro, in Italia la crisi sistemica, resa ancor più grave dall'assenza assoluta di concorrenza e da norme basilari di trasparenza in settori vitali come banche, assicurazioni, elettricità ed energia, ha saccheggiato le tasche delle famiglie italiane al ritmo di 1.155 euro l’anno dal 1 gennaio 2002,con un conto finale in 11 anni di 12.700 euro a carico di ogni nucleo famigliare ed un trasferimento totale di ricchezza pari a 279,5 miliardi di euro.   

L’assoluta mancanza di controlli a partire da 1 gennaio 2002, ha falcidiato il potere di acquisto di lavoratori e pensionati a reddito fisso letteralmente taglieggiati, costretti a subire prezzi e tariffe raddoppiate con il pretesto dell’euro da parte di cartelli bancari ed assicurativi, monopolisti elettrici e del gas ed interi settori della filiera dei prezzi (eccetto le TLC), che in assenza di sanzioni di autorità controllanti a braccetto coi controllati, hanno sottratto dalle tasche dei consumatori e delle famiglie ben 279,5 miliardi di euro al 31.12.2012, trasferiti a favore di quei settori che hanno avuto la possibilità di determinarli.  

Secondo uno studio di Adusbef e Federconsumatori, In 11 anni dal 1 gennaio 2002, anche a causa di un tasso di cambio vessatorio pari a 1.936,27 lire per 1 euro (che ha così determinato l’equazione di 1.00 lire 1 euro per moltissimi prodotti di largo consumo) imposto all’Italia dai paesi più forti d’Europa, ogni famiglia ha dovuto pagare alle rendite ed alla speculazione bancaria, assicurativa del gas e dell’energia, ben 1.155 euro in più l’anno, nel paese delle rendite speculative e dei costi più elevati dei servizi bancari, con 295,66 euro contro una media Europea di 114; di bollette elettriche e del gas più alte del 30%; di tariffe Rc Auto più care dell’80%, dei prezzi dei carburanti più alti di 9 centesimi di euro a litro, dei tassi sui mutui prima casa più esosi di 1,19 punti, che portano un mutuatario italiano a spendere 25.000 euro in più, un quarto del capitale erogato per un mutuo trentennale di 100.000 euro.Se il 65% delle famiglie italiane valuta che il proprio reddito è inferiore al necessario, aumenta la quota di coloro che hanno un reddito insufficiente a coprire i consumi, oltre una famiglia su due 58,7%, valuta come insufficienti le risorse economiche, contro il 35,1% del 2002, cresce il debito pubblico al ritmo di 7,5 miliardi al mese con il Governo Monti,la pressione fiscale arriva al 52%, crescono i disoccupati (specie i giovani al tasso del 38%), la disperazione degli esodati, aumentano le vessazioni di Equitalia ed i suicidi per mancanza assoluta di prospettive nel futuro, crescono fallimenti e pignoramenti e la chiusura delle attività commerciali, con le cancellerie europee e la Troika (BCE,FMI,UE) che dettano ostinate politiche di rigore ai Paesi più deboli per garantire vantaggi competitivi ed afflussi di capitali ai più forti, con la Germania che impone la camicia di forza del fiscal compact, bocciata dal Parlamento tedesco, significa che non esistono prospettive di superare la crisi sistemica generata dai banchieri.  

L’impennata delle tariffe domestiche e delle bollette di gas,luce,acqua, dei servizi bancari e della Rc auto cresciute al ritmo triplo dell’inflazione è il risultato di un impoverimento progressivo delle famiglie e di un disagio sociale per assoluta mancanza di concorrenza e di omesse verifiche da parte di Autorità che dovrebbero svolgere la funzione di controllo, evitando che prezzi e tariffe possano lievitare in maniera ingiustificata, erodendo in tal modo il potere di acquisto ed i risparmi un tempo accumulato da parte di famiglie, che hanno assunto il ruolo di “ammortizzatori sociali”.   “Ci batteremo per mantenere il nostro segreto bancario": lo ha detto il ministro austriaco delle finanze Maria Fekter entrando all'Ecofin che discuterà proprio dell'alleggerimento del segreto bancario e del rafforzamento dello scambio di informazioni tra Stati per combattere l'evasione. Se l’Europa continua a chiudere gli occhi su tali tutele dell’Austria o consente alla City di Londra di porre il veto sull’avidità dei banchieri ed alle regole per contrastare la dittatura finanziaria, a fronte di un dovere comune di lotta all'evasione fiscale, alla trasparenza ed allo scambio automatico di informazioni come strumenti validi per contrastarla, vuol dire che non ha futuro. 

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