martedì 18 settembre 2012

La creazione del “democratico perfetto”: arrivano i corsi di “morale laica”!


di Enrico Galoppini

Che la “democrazia”, esito inevitabile degli “immortali principi dell’89” (Liberté, Égalité, Fraternité), vada configurandosi come una parodia, un’inversione a 180 gradi della civiltà tradizionale (di cui l’”Ancién Régime” abbattuto con la Rivoluzione Francese era solo una pallida sopravvivenza), lo dimostra anche una serie di provvedimenti di carattere “culturale” e “pedagogico” adottati dalle cosiddette “autorità”.

Gente che nel migliore dei casi naviga a vista, subendo le suggestioni della sua epoca, ma che nel peggiore è cosciente di dove va a parare nei rispettivi ambiti, contribuendo col proprio apporto ad un perverso progetto che mira a realizzare un “uomo nuovo” di tipo “laico”, cioè completamente sconnesso dalla sua Fonte, dall’Origine, senza più “speranza” e completamente immerso in “questo mondo”.

La Francia, che della summenzionata triade è stata il primo sanguinoso laboratorio, va fiera della sua “laicità”, che considera come una questione di “identità nazionale” e che convenzionalmente viene intesa come un’organizzazione del “vivere insieme” politico e sociale che prescinde da qualsiasi “verità” di tipo religioso, in un trionfo del relativismo che dopo averlo illuso per un po’ con le sirene di una “tolleranza” spacciata per il colmo della magnanimità conduce l’uomo nelle secche del nichilismo e della disperazione.


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