di Enrico Galoppini
Che
la “democrazia”, esito inevitabile degli “immortali principi dell’89” (Liberté,
Égalité, Fraternité), vada configurandosi come una parodia, un’inversione a 180
gradi della civiltà tradizionale (di cui l’”Ancién Régime” abbattuto con la
Rivoluzione Francese era solo una pallida sopravvivenza), lo dimostra anche una
serie di provvedimenti di carattere “culturale” e “pedagogico” adottati dalle
cosiddette “autorità”.
Gente
che nel migliore dei casi naviga a vista, subendo le suggestioni della sua
epoca, ma che nel peggiore è cosciente di dove va a parare nei rispettivi
ambiti, contribuendo col proprio apporto ad un perverso progetto che mira a
realizzare un “uomo nuovo” di tipo “laico”, cioè completamente sconnesso dalla
sua Fonte, dall’Origine, senza più “speranza” e completamente immerso in
“questo mondo”.
La
Francia, che della summenzionata triade è stata il primo sanguinoso
laboratorio, va fiera della sua “laicità”, che considera come una questione di
“identità nazionale” e che convenzionalmente viene intesa come
un’organizzazione del “vivere insieme” politico e sociale che prescinde da
qualsiasi “verità” di tipo religioso, in un trionfo del relativismo che dopo
averlo illuso per un po’ con le sirene di una “tolleranza” spacciata per il
colmo della magnanimità conduce l’uomo nelle secche del nichilismo e della
disperazione.
Continua a leggere La creazione del “democratico perfetto”: arrivano i corsi di “morale laica”!
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