martedì 17 dicembre 2013

EURO: LA RAPINA DEL SECOLO,CHE HA ARRICCHITO BANCHIERI, EUROCRATI, MANUTENGOLI DEL POTERE, RIDOTTO A MISERIA GRANDI MASSE COL CROLLO CAPACITA’ SPESA

EURO: LA RAPINA DEL SECOLO,CHE HA ARRICCHITO BANCHIERI, EUROCRATI, MANUTENGOLI DEL POTERE, RIDOTTO A MISERIA GRANDI MASSE COL CROLLO DELLA CAPACITA’ DI SPESA. DRAGHI INVECE DI DIFENDERE IL POTERE SMISURATO DEI BANCHERI, AFFERMANDO CHE L’EURO E’ IRREVERSIBILE, PENSI PIUTTOSTO A REVISIONE DEI “TRATTATI CAPESTRO” PER I POPOLI DEL SUD EUROPA.

Mario Draghi da esperto banchiere di Goldman Sachs, lo vada a raccontare al popolo greco massacrato dai “piani di salvataggio” del Fondo Monetario e della Troika, costretti a mangiare cibo scaduto ed a rinunciare alle cure sanitarie minimali; alle decine di migliaia di sfrattati e pignorati iberici; ai portoghesi senza tetto emarginati e relegati oltre la soglia di povertà; al 42 % dei giovani disoccupati italiani ai quali la “cleptocrazia europea a trazione tedesca” ha scippato perfino la speranza del futuro, oppure a quelle masse di invisibili disperati, che nel 2001 appartenevano al ceto medio e 10 anni dopo sono costretti ad affollare le mense della Caritas, solo per sfamarsi con un pasto caldo, che “l’euro è irreversibile ed è effimero pensare ad una sua uscita”.   L’effetto trascinamento del cambio lira-euro entrato in vigore dal 1.1.2002 (1.000 lire= 1 euro), con lo sciagurato tasso di cambio fissato a 1.936,27 lire ad euro (invece di un giusto tasso di 1.300 lire max per 1 euro), ha svuotato le tasche delle famiglie italiane, al ritmo di 1.100 euro l’anno di rincari speculati, per un conto finale superiore a 11.000 euro pro-capite nell’ultimo decennio.   Dall'ingresso nell' euro infatti, avvenuto senza alcun controllo nel gennaio 2002 con il Comitato Euro che assecondava gli aumenti, si è registrata una perdita del potere di acquisto, che anche le statistiche ufficiali sono costrette a riconoscere, pari a 11.054 euro per ogni famiglia (24 milioni), con un vero e proprio trasferimento di ricchezza stimato in 265,3 miliardi di euro, dalle tasche dei consumatori a quelle di coloro che hanno avuto la possibilità di determinare prezzi e tariffe, al riparo dai dovuti controlli delle inutili, forse contigue, autorità di settore.  

Il crollo dei consumi e le sofferenze economiche degli italiani, che ha colpito anche il ceto medio ed i redditi che potevano essere definiti dei “benestanti” nel 2001,è dimostrato inconfutabilmente dallo studio Adusbef sulla capacità di spesa (Cds), pari in Italia a 119 nel 2001,tra le più elevate dei paesi europei superata da Inghilterra (120); Svezia (123); Belgio (124); Austria (126); Danimarca (128); Olanda ed Irlanda (134); Lussemburgo (235); più elevata di Francia; Germania e Finlandia (116). Nel 2012, l’Italia (-16,8%) guida la classifica negativa della capacità di spesa (Cds) ridotta di 20 punti ed attestata a 99; al secondo posto la Grecia (-13,8% la Cds che passa da 87 a 75); al terzo il Regno Unito (-8,3% con la Cds a 110; al quarto il Portogallo – 7,4% che si attesta a 75; al quinto la Francia -6,9% con la Cds a 108; al sesto il Belgio a 119; mentre Austria (131); Germania (122); Svezia (129) e Lussemburgo (272) aumentano la capacità di spesa.   L’euro ha rappresentato la più grande rapina del secolo, che ha impoverito grandi masse di lavoratori e pensionati, artigiani, piccoli imprenditori, partite Iva, per arricchire banchieri, eurocrati, manutengoli del potere economico, pronti ad addossare i costi delle crisi ai più poveri.   

Sempre più masse di disperati, relegati ai margini dalle politiche economiche suicide imposte dagli Eurocrati, con a capo Mario Draghi ed Angela Merkel, non avendo più nulla da perdere se non le loro catene, si stanno giustamente ribellando ai diktat della Troika e della Germania, per contrastare la ghigliottina di Mes e Fiscal Compact e del “modello Cipro”, che ha ingiunto una taglia sui conti correnti e sul risparmio,” per imporre un prelievo forzoso del 10% del risparmio privato nei 15 paesi della zona euro come veicolo per affrontare i problemi di sostenibilità del debito pubblico, ha la finalità di demolire definitivamente un modello sociale costituito sul “valore del risparmio”, sostituendolo con società fondate sul “debito”, per rafforzare il dominio dei banchieri e della finanza di carta, degli algoritmi che strutturano i derivati killer e della troika, innescando un circolo vizioso per alimentare i profitti delle banche sulla pelle di intere generazioni intossicati dalle carte di debito.  

Non è quindi effimero, anche da parte di un’associazione fatta da europeisti convinti com’è Adusbef, pensare di uscire da questo modello di Europa a misura di eurocrati e banchieri, che ha distrutto la ricchezza delle famiglie, per trasferirla ai soliti manutengoli del potere economico, una ristretta cerchia di soggetti che decide dei destini del mondo, anche a costo di essere definiti, dal cerchio magico delle élites che rappresentano solo loro stessi, con l’appellativo di “populisti”, ossia coloro che tutelano il popolo oppresso. Il Presidente della Bce Mario Draghi, invece di affermare che l’euro è “irreversibile” continuando a foraggiare le banche con oltre 1.000 miliardi di euro regalati per taglieggiare le imprese, farebbe meglio a pensare ad una revisione dei Trattati europei “capestro”, che oltre a produrre miseria e rovine economiche, sta alimentando la rivolta degli oppressi e degli onesti in tutta Europa.


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