giovedì 1 ottobre 2009

Divide et impera, la forza del Dott. Berlusconi

Le innumerevoli divisioni sociali che caratterizzano l’Italia dei nostri giorni sono il frutto di una ben definita strategia politica. Si pensi al ridicolo di situazioni paradossali come i manifestanti contrari alle riforme del Ministro Brunetta che si scontrano con le forze dell’Ordine in verità infuriate contro lo stesso Ministro. È qualcosa di tragicomico ma in verità è ancor peggio è il frutto di una strategia ben precisa.

Ogni giorno sostenitori di destra si scagliano verbalmente contro sostenitori di sinistra e viceversa; ma per cosa? E che senso hanno questi scontri ideologici? La risposta è immediata, dividono l’opinione pubblica e quindi i cittadini su questioni ideologiche spesso fuori dal tempo, offuscando le questioni veramente rilevanti che non hanno nulla a che fare con l’ideologia.

Lo scudo fiscale non è uno strumento né di destra né di sinistra è uno strumento dell’oligarchia imperante contro il quale tutti i cittadini onesti che pagano le tasse, che incidono per circa il 47% del lordo, dovrebbero indignarsi. Come si può attribuire ad una fazione politica una norma che tutela i truffatori, li mette al riparo dalla giustizia e consente loro di passarla liscia recuperando ingenti capitali dai paradisi fiscali pagando solo il 5% ? E non si asserisca furbescamente che anche all’estero si fa la stessa cosa perché le modalità sono molto diverse e la percentuale da pagare arriva anche al 40% dei capitali da recuperare.

E di che fazione è il Lodo Alfano (il termine Lodo è improprio) che assomiglia più ad un diritto feudale che non a una legge di uno Stato di Diritto ?

La risposta è di nessuna fazione, aveva ragione Corrado Guzzanti, che con la preveggenza del genio, ci avvertiva sul fatto che Berlusconi non è né di destra né di sinistra, comanda e basta. E si badi in questo Berlusconi è un maestro a cui l’opposizione non riesce a tener testa. Egli utilizza la strategia del Senato Romano Divide et Impera, che ha consentito a Roma di conquistare il Mondo conosciuto appunto dividendo gli avversari ed impedendo loro di fare fronte comune contro Roma. Decine di popoli, milioni di individui, incapaci di fronteggiare Roma perché divisi, divisi ad arte da Roma stessa.

L’opposizione prenda spunto da questa verità e divenga coesa se vuole far qualcosa per questo Paese e soprattutto impari a governare se non vuole che anche in caso di una futura vittoria il Governo non si frammenti dopo pochi mesi, sgretolato dai particolarismi.
Di Francesco Rossolini
http://www.agoravox.it/

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