giovedì 22 ottobre 2009

Roma. Malata di SLA abbandonata dalle istituzioni.

"Viviamo in una casa popolare di neanche 50 mq, in cinque con mia madre immobile in un letto con la sua bombola di ossigeno vicina al gas della cucina" denuncia la figlia Alessandra, "abbiamo richiesto un nuovo alloggio e un aiuto dai servizi sociali e la risposta è stata di attendere qualche anno... io sono ai limiti del crollo!"

Non è una questione di colore politico, centro-destra e centro-sinistra, hanno un’unica responsabilità, non sono all’altezza di governare il bel paese, anche se con le loro campagne elettorali che non hanno mai una fine, illudono il popolo italiano di appartenere ad un paese all’avanguardia. Nella realtà però, l’Italia è un paese in via di sviluppo e troppo ancora si deve fare per arrivare ad essere un paese all’avanguardia.

I problemi per cui il bel paese è in via di sviluppo, sono sotto gli occhi di tutti: dalla corruzione, al funzionamento della giustizia, ai servizi pubblici, alla scuola che è stata bocciata dall’Ocse. E potremmo continuare all’infinito. Ma parliamo della sanità che non esiste anzi è alla banca rotta. Solo quando tutte queste lacune saranno colmate, l’Italia forse si potrà definire all’avanguardia.
Ma questo divario non si può colmare con questa classe politica che pensa molto alle spartizioni e ai benefici personali più che alle esigenze elementari dei cittadini del bel paese.

I politici del bel paese, davanti alla telecamera, sono tutti caritatevoli e disponibili e fanno finta di interessarsi dei problemi che affliggono gli italiani, ma appena la telecamera si spegne diventano freddi e indifferenti. Fanno qualsiasi proclamo in campagna elettorale e fingono di interessarsi dei problemi degli italiani ma, in realtà, per i politici i problemi degli italiani sono marginali, si preoccupano molto più dei loro interessi, come mandare i figli nelle migliori scuole private, pensare alla loro salute che sicuramente è molto più importante della salute di un Italiano qualunque. I politici, infatti, a nostre spese vanno a curarsi all’estero, mentre la sanità nostrana è funge da gallina dalle uova d’oro, di cui ci si ricorda quando devono collocare i loro fedeli seguaci ai vertici delle Asl o ai vertici delle strutture ospedaliere. I problemi e i drammi di persone gravemente malate e dei loro famigliari l’apprenderanno, forse, dai quotidiani che leggeranno distrattamente mentre vengono scarrozzati per le vie della capitale dalle auto Blu con autista sempre pagati dagli italiani. Allora non resta che chiedere aiuto alle associazioni, infatti, a Roma l’associazione Viva la Vita Onlus denuncia lo stato drammatico di abbandono e di incuria in cui versa una malata di SLA.

Vive in una casa popolare con la figlia Alessandra, il genero e due nipoti minorenni. La casa è talmente piccola che in cucina, l'ambiente più grande, c’è il letto con la bombola di ossigeno vicina ai fornelli del gas. Riesce ancora a parlare ma il suo linguaggio è divenuto incomprensibile e quando anche la parola l'abbandonerà del tutto la sua mente sarà totalmente prigioniera in un corpo immobile.

L'accorato appello della figlia Alessandra: «Sono ai limiti delle forze e prossima al crollo psico-fisico. Oltre alla fisioterapia e ad un accesso al giorno di pochi minuti di un’infermiera non abbiamo nulla.

“È gravissimo che un caso di SLA in fase avanzata non sia seguito da nessun centro ospedaliero qualificato, dichiara Mauro Pichezzi, presidente dell'associazione Viva la Vita Onlus (www.wlavita.org) che riunisce familiari e malati di SLA, ma è ancor più drammatico che la signora sia letteralmente abbandonata a sé stessa.

Il già esiguo Fondo Nazionale per le Politiche Sociali si dimezzerà nel 2011, il Fondo per le non autosufficienze nel 2010 non esisterà più: questa è la risposta del Governo ad un’urgenza che è divenuta una vera e propria emergenza sociale. Se in un contesto come quello italiano - in cui la popolazione invecchia ed i malati cronici critici, come quelli di SLA, vivono più a lungo - non si investe seriamente in politiche socio-assistenziali, lo Stato è reo di abbandono e di morti annunciate”.

“Ci sono tutti gli estremi per configurare un reato di Omissione di Atti d'Ufficio nei confronti di chi sarebbe tenuto alla presa in carico della signora», aggiunge l'avv. Chiara Madia, penalista di Viva la Vita Onlus "e siamo pronti a procedere per le vie legali”.

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