lunedì 26 ottobre 2009

Quante Eluana Englaro nel Bel Paese?

La famiglia e lo sfortunato ragazzo convinti di vivere in un paese evoluto, vanno tranquilli a scuola materna, pensano: è un posto sicuro come in casa protetto da mamma e papà. Anche quella mattina del 1993, questo ragazzo venne accompagnato a scuola ma siccome il Bel Paese per colpa della politica affaristica, e inefficiente, è ancora un paese in via di sviluppo e dunque, anche la scuola è un pericolo e quella maledetta mattina del 1993 il ragazzo, fu uno dei bambini coinvolti nell’esplosione di una scuola materna circa diciassette anni fa. In quel tragico incidente persero la vita anche due bambini.

Politici fermatevi un momento, provate a respingere i concetti di egoismo e di avidità che vi pervade e concentrarvi concretamente per il bene del paese e dei suoi abitanti, per fare gli interessi della collettività. Non aspettate la prossima legislatura ma iniziate subito.

La vicenda di Eluana Englaro ha alimentato in Italia un ampio dibattito, mediatico prima, politico-istituzionale poi, sui temi legati alle questioni di fine vita.

Una parte dell’opinione pubblica, prevalentemente cattolica, si è dichiarata contraria all’interruzione della nutrizione artificiale, considerata equivalente all’eutanasia. Un’altra parte dell’ opinione pubblica, prevalentemente laica, ma anche in ambienti vicini ad altre professioni religiose, si è dichiarata favorevole al rispetto della ricostruita volontà della diretta interessata pur in assenza di un formale testamento biologico.

La classe politica come al solito ha prodotto solo chiacchiere e per cercare di risolvere il problema propone una legge contraddittoria che si è persa nei labirinti delle Camere.

Ma di Eluana Englaro in Italia ce ne sono ancora e la classe politica oltre che a produrre parole, parole, soltanto che parole, risponde alle esigenze dei bisognosi, dei più deboli e sfortunati con i tagli alla Sanità.

I media che reclamano giustamente la libertà di stampa, dopo il drammatico caso di Eluana Englaro, come la classe politica hanno abbassato il sipario: la spettacolarizzazione del dramma è finito, italiani tornate alla quotidianità. Purtroppo però, la stessa condizione di Eluana, anche più drammatica, la vive un ragazzo diciannovenne di Cicciano, cittadina vesuviana.

I famigliari del ragazzo, convinti di vivere in un paese evoluto, accompagnano sereni il loro piccolo pensando: è un posto sicuro, si sentirà protetto come in casa. Anche quella mattina del 1993, il bambino venne accompagnato a scuola ma siccome il Bel Paese, per colpa della politica affaristica e inefficiente, è ancora un paese in via di sviluppo, anche la scuola può trasformarsi in un luogo molto pericoloso. Quella maledetta mattina del 1993, il ragazzo fu uno dei bambini coinvolti nell’esplosione di una scuola materna, incidente in cui persero la vita anche due bambini.

Il ragazzo, dopo alcuni mesi trascorsi in rianimazione, oggi versa in uno stato vegetativo, il giovane per poter respirare necessita di macchinari sofisticati. La famiglia del giovane, di profonde convinzioni cristiane, ha predisposto nella camera del ragazzo una stanza ospedaliera, si è dotata di tutti i macchinari necessari per i bisogni del ragazzo e siccome siamo in un paese in via di sviluppo e l’energia elettrica, nonostante il suo elevato costo, è soggetta a distacco improvviso, i genitori si sono premuniti anche di generatori per far funzionare sempre i macchinari.

Il caso di Eluana Englaro ha sollevato polemiche anche a Cercola. Infatti, un parente del ragazzo è rimasto profondamente contrariato dall’atteggiamento assunto da alcuni politici locali. Si chiede, come possono questi signori che si autoproclamano uomini delle Istituzioni, schierarsi apertamente per il diritto alla vita. Gli risulta estremamente demagogica ed irrispettosa la loro posizione, visto che per anni la loro famiglia ha chiesto la dovuta attenzione per le esigenze del nipote e i politici hanno sempre fatto finta di non sentire.

Sembra che l’assistenza domiciliare, prevista dalla legge, per i malati in quelle condizioni venga continuamente diminuita, con gravi ripercussioni per la famiglia e il ragazzo.

Gli amministratori comunali hanno spiegato ai famigliari che tutto ciò accade perché ci sono i tagli al bilancio dell’istituto e francamente una famiglia che si sente dare una risposta così terribile da parte dei politici, dimostra che la sensibilità della casta politica in questo paese è diventata una merce rarissima.

Tra le altre cose, questa sfortunata famiglia, sempre grazie alla classe politica inefficiente e alle strutture sanitarie gestite sempre dagli amici degli amici, ha dovuto patire il continuo cambio del personale preposto per l’assistenza con tutte le conseguenze negative che è costretto a subire il giovane.

Come purtroppo sappiamo, la classe politica, quando non è illuminata dalle luci della ribalta, appare diversa e poco disposta a recitare la parte del garante dei diritti fondamentali dell’uomo e in questo caso del malato. Dunque all’interno delle mura domestiche chi vive un dramma può chiedere aiuto e urlare di dolore ma rimane inascoltato dalle Istituzioni

Fonte: qualevita nr.133

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