giovedì 21 novembre 2013

IL NUOVO REDDITOMETRO ARRIVA A DICEMBRE?

A breve il Garante della privacy dovrebbe sbloccare il provvedimento che tiene imbrigliato il nuovo redditometro, dopo mesi durante i quali l’Autorità per la privacy ha verificato i nodi sulla tutela dei dati personali.

Affidabilità e qualità delle informazioni sono queste le due principali caratteristiche sulle quali si è concentrato il Garante per dare il via libera allo strumento del Fisco che permetterà di stanare i contribuenti poco onesti. Ma non solo, sotto osservazione sono rimaste anche le modalità con cui sono stati costruiti gli identikit, così come l’utilizzo delle spese medie Istat.

Per quanto riguarda l’utilizzo delle spese medie, senza considerare la tipologia di reddito prodotto, il singolo contribuente viene inserito in modelli standard di famiglia. Si incorre però il pericolo di mettere insieme soggetti troppo eterogenei tra loro. Eppure, il nuovo strumento è stato connotato come in grado di verificare soggetti a rischio evasione, nel caso di scostamenti evidenti tra quanto dichiarato e il tenore di vita ricostruito attraverso le spese fatte (la soglia di tolleranza prevista è del 20%, abbassata rispetto a quella del 25% presente nel vecchio strumento, basato sui coefficienti del ’92). Un meccanismo in cui il soggetto sotto osservazione può, attraverso un doppio contraddittorio, dimostrare il motivo delle mancate dichiarazioni. Le medie Istat entrano poi in gioco soltanto in una seconda fase, soltanto se il Fisco non sembra convinto delle spiegazioni fornite dal contribuente.

Con lo sblocco del nuovo redditometro, rientra anche in gioco l’Agenzia delle Entrate, rimasta in attesa dell’istruttoria del Garante della Privacy. Possibile che l’Authority richiede all’ente di adottare nuovi accorgimenti come forma di tutela del contribuente. L’Agenzia, così come aveva dichiarato Befera, punta ad avviare lo strumento entro la fine dell’anno. Il rischio? Rispetto ai 35mila controlli previsti per il 2013, possibile che, dato il poco tempo a disposizione, non si raggiunga l’obiettivo fissato. Si ricorda comunque come i termini per le verifiche, per quanto riguarda il primo periodo d’imposta (2009, quindi dichiarazioni dei redditi presentate nel 2010), scadano soltanto al termine del 2014.


Nessun commento:

Posta un commento