martedì 19 novembre 2013

Ungheria in pieno boom economico dopo aver cacciato la TROIKA

15 nov 2013 - Budapest – Il segretario di stato ungherese Peter Szijjártó ha annunciato, a  margine della sua visita in Cina, appena conclusa, l’imminente apertura di una Trade House ungherese a Pechino. L’istituto statale, hanno spiegato le due parti, servirà ad ampliare l’export ungherese verso la Cina, già cresciuto del 16% su base annua in base ai dati di agosto 2013. Il segretario di stato ha firmato accordi di cooperazione sulla sanità e sul commercio, scrive l’agenzia di stampa MTI e ha incontrato il vice direttore per la commissione sulla Sanità Nazionale e la Famiglia Ma Xiaowei per firmare il piano di azione 2014-2016 che consentirà ai due Paesi di fissare uno schema di condizioni per la cooperazione sanitaria, farmaceutica e nella ricerca. Accordi anche per favorire l’esportazione di prodotti alimentari ungheresi in Cina e viceversa di quelli agricoli cinesi in Ungheria.

E intanto, continua a diminuire il numero dei disoccupati in Ungheria. Lo ha comunicato l’Ufficio statistico nazionale (Ksh) di Budapest, che in una nota ha specificato che nel terzo trimestre 2013 il “numero dei disoccupati è stato di 434 mila, 24 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2012?.

Il tasso di disoccupazione nel Paese è così sceso al 9,8%, -0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il 54,3% dei senza lavoro magiari, continua il comunicato, sono disoccupati da un anno o più, in media da 19,1 mesi. Sempre nel periodo luglio-settembre di quest’anno, il numero degli occupati nell’economia nazionale è stato di 3.990.000, +54.000 rispetto al 2012. (Ansa)

DA NOI INVECE

La commissione europea boccia l'Italia, lacrime e sangue anche nel 2014
16 nov. (Adnkronos) - Per la Commissione europea "c'e' il rischio" che la Legge di Stabilità per il 2014 "non consentirà all'Italia di rispettare" l'obiettivo per la riduzione del debito" nel prossimo anno. E' quanto afferma la Commissione Ue nei suoi commenti sulla bozza della Legge di Stabilità per il 2014.

La Commissione ritiene inoltre che la bozza di Legge di Stabilità "dimostra progressi limitati per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni fiscali emanate dal Consiglio nell'ambito del semestre europeo".

"Per l'Italia c'e' un rischio che, con i piani correnti, la regola della riduzione del debito non sarà rispettata nel 2014". E' quanto indicato nella comunicazione della Commissione sulla valutazione delle leggi di stabilità dei paesi dell'Eurozona.

La bozza di Legge di Stabilità analizzata da Bruxelles mette l'Italia a rischio di "non rispetto delle regole su deficit contenute nel Patto di stabilità": questa l'opinione della Commissione che mette l'Italia nel gruppo dei Paesi a più alto rischio di sforamento dei parametri.
L'Italia "non può sfruttare la clausola di investimento nel 2014 in quanto, sulla base delle previsioni economiche di autunno della Commissione, non realizzerebbe l'aggiustamento strutturale minimo necessario per portare il rapporto debito-Pil su un percorso di riduzione sufficiente". E' quanto ha concluso la Commissione europea nei suoi commenti sulla bozza della Legge di Stabilità per il 2014.

La Commissione chiede inoltre di "accelerare i progressi per attuare le raccomandazioni fiscali nell'ambito del semestre europeo". Secondo le regole del Two-Pack, la Commissione può chiedere un piano riveduto se ha individuato inosservanze particolarmente gravi negli obblighi della politica di bilancio previsti dal Patto di stabilità e crescita. Ma, si spiega dalla Commissione, "non e' stato il caso in questo round". Cioè, per ora.
Il Nord

Ancora aiuti alle banche dallo Stato (Guerriero del Risveglio)

Invece di permettere alle Pmi di poter prendere una boccata di ossigeno con nuovi incentivi si e’ preferito ancora una volta soccorrere le banche con un’anticipazione delle detrazioni fiscali. Grazie alla nuova Legge di stabilità infatti vi sarà l’introduzione delle detrazioni fiscali su Ires e Irap che ridurrà il loro carico fiscale,che secondo le stime di Mediobanca Securites, ammonterà ad oltre un miliardo di euro solo nel prossimo biennio, a questo si aggiungeranno altri incentivi che sono in procinto di essere devoluti grazie al nuovo piano casa. Purtroppo come sempre la manna dal cielo arriva solo ai soliti noti. A rimetterci come sempre sono i cittadini, che oltre a pagare le tasse si trovano non a salvare le imprese o i posti di lavoro dei propri figli o le pensioni, ma quelle stesse banche che nulla fanno per aiutarci ad uscire dalla crisi e che a fatica erogano mutui a chi ne ha bisogno. Chi parla di segnali di graduale miglioramento forse non si rende conto della spirale tra crescita economica, crisi del debito sovrano e condizioni complessive del sistema bancario che sembra giocare ogni giorno con i nostri soldi. Chi non può fallire in Italia? Le banche.


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