sabato 7 novembre 2009

A quando la distruzione di tutte le Chiese d’Italia in nome dell’altrui rispetto?

Con non poca pena ho letto ed ascoltato tutti coloro che si sono affrettati a scagliarsi contro il crocefisso nelle Scuole.
L’errore commesso da tutti i commentatori è stato quello di schiacciare la Storia del Continente Europeo sotto una distorta laicità. La laicità di uno Stato è la capacità dello stesso di garantire pari opportunità a tutti i cittadini a prescindere dal proprio credo. Almeno questo dovrebbe essere assodato e condiviso.

Da questo punto di vista l’Italia per esempio dovrebbe sostituire l’ora di religione con l’ora di Storia delle Religioni, obbligatoria chiaramente poiché non basata su un credo ma sulla Storia. Su ciò ho avuto già modo di esprimermi e ritengo che sia un dovere di uno Stato laico insegnare Storia delle Religioni a tutti gli studenti, categoricamente uniti nella stessa aula, in modo da far comprendere loro il concetto di altro, di diversità e di rispetto reciproco.

Ma il crocefisso è una cosa profondamente diversa, è un simbolo che racchiude non solo un valore religioso, colto dai credenti, ma una valenza Storica e come tale universale, che ha caratterizzato tutta l’Europa ed addirittura tutto il mondo occidentale. Noi siamo ciò che siamo poiché nella Pars Orientis dell’Impero Romano è nato un uomo che ha cambiato radicalmente i rapporti tra gli uomini portandoli ad un livello superiore. Questo è un dato Storico e non un credo.

La nascita di Cristo ha segnato addirittura il nostro calendario, con Cristo ripartiamo dall’anno zero, se non è stato questo un cambiamento Storico Epocale che cosa lo è? Vorrei chiedere ai frettolosi estirpatori di crocefissi se non dovremmo per il rispetto dei Cinesi, ad esempio, adottare un nuovo calendario? Perché mai dovremmo ancora usare la nascita di Cristo come inizio del nostro calendario? Non è questa una consuetudine basata sulla cristianità?

Mi chiedo poi se non dovremmo allora abbattere tutti gli edifici di culto cattolici, che sono simboli cristiani costruiti in luoghi pubblici? Perché una qualsiasi persona di diverso credo o atea dovrebbe essere disturbata nel proprio passeggiare da un Duomo o da una Cattedrale in una piazza? Una piazza è un luogo pubblico adibito alla socializzazione come la Scuola è un luogo pubblico adibito all’istruzione.

L’intero occidente, e non solo in verità, è derivazione diretta della cristianità, in ogni istituzione e consuetudine si possono trovare derivazioni, tradizioni e valori cristiani. Il crocefisso è un segno della nostra civiltà, come tale deve essere visto e rispettato dai non cristiani, toglierlo da una parete, azione apparentemente innocua, equivarrebbe al rinnegare le nostre origini, la nostra storia, in sostanza annullarci. Il crocefisso è una testimonianza Storica universale, un ateo vedendolo non attribuirà a quell’oggetto un valore ultraterreno ma un rimando all’origine della cultura occidentale. Non vedo come questo possa disturbarlo. Non vedo poi come l’Unione Europea la cui bandiera è di chiara inspirazione Cristiana possa rinnegare i propri fondamenti.

Il crocefisso in alto dietro la cattedra rimanda ai valori fondanti della civiltà occidentale, mentre al di sotto la raffigurazione del Presidente Della Repubblica, che dovrebbe essere in ogni aula, rimanda al potere politico dello Stato. Ciò legittima e rafforza il ruolo del docente che ancora al disotto rappresenta i valori della nostra civiltà e l’autorità dello Stato. La pericolosità di una parete bianca, spogliata di ogni valore, è immane.

La stessa Storia dell’Arte è stata segnata in passaggi straordinari dall’evoluzione nella rappresentazione del Cristo, che da impassibile divinità messa in croce è divenuto misericordioso uomo segnato dalla sofferenza.

Il non comprendere ciò equivale al non aver compreso minimamente il senso della nostra Storia.

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