venerdì 26 novembre 2010

LA BEI GIOCA CON LA FINANZA E DANNEGGIA LO SVILUPPO DEI PAESI DEL SUD DEL MONDO

La Banca europea per gli investimenti, la banca pubblica dell’Unione europea, non di rado utilizza per le sue attività fondi di private equity e intermediari finanziari, esponendosi al rischio di casi di corruzione ed evasione fiscale.

La Banca europea per gli investimenti, la banca pubblica dell’Unione europea, non di rado utilizza per le sue attività fondi di private equity e intermediari finanziari, esponendosi al rischio di casi di corruzione ed evasione fiscale. A rivelarlo il rapporto “Hit and Run Development”, appena reso pubblico da Counterbalance, la rete di Ong europee che monitorano l’istituzione e di cui fa parte anche l’italiana CRBM. Nel suo studio, che esamina in particolare la situazione nel continente africano, Counterbalance conclude che l’uso di questi strumenti legati ai suoi prestiti da parte della BEI va contro ogni logica di sviluppo nei Paesi del Sud del mondo.

Più nel dettaglio, il 37 per cento dell’ammontare complessivo delle operazioni al di fuori dell’UE avviene con l’aiuto di questi espedienti finanziari, mentre la pre-approvazione di insiemi di progetti e non singolarmente rende ancora più difficile controllare come siano impiegati e a chi vadano a finire i soldi stanziati dalla Banca.

Sebbene la BEI insista a dire che si rivolge a intermediari affidabili e sui quali ripone la massima fiducia, nel rapporto ci sono chiare prove di numerosi casi in cui i fondi dei contribuenti europei sono stati utilizzati in maniera fraudolenta al fine di riciclare denaro e di favorire l’arricchimento personale e l’evasione fiscale.

Una parte del miliardo e 100 milioni di euro che sono messi a disposizione ogni anno per finanziamenti ai Paesi africani e a quelli dei Caraibi è sparito in banche africane (in particolare una in Nigeria il cui direttore è al momento sotto inchiesta per truffa) e transita regolarmente per intermediari con sede nei paradisi fiscali, quali le Mauritius e Lussemburgo. Come se non bastasse, l’istituzione non fa nulla per garantire la trasparenza delle sue attività, né quella dei suoi intermediari, nonostante il crescente interesse dell’opinione pubblica riguardo a dove vanno a finire i soldi a disposizione dell’Unione europea.

La linea di condotta della Banca europea per gli investimenti si allontana sempre più dei canali tradizionali di finanziamento dello sviluppo, rivolgendosi a entità quali i private equity che invece come unico obiettivo vogliono massimizzare i loro profitti” ha dichiarato Antonio Tricarico, coordinatore della CRBM e tra gli estensori del rapporto di Counterbalance. “Finanziare con soldi pubblici istituti finanziari altamente speculativi mina alla base ogni sforzo di regolamentazione dei mercati finanziari, nonché è l'ennesima forma di salvataggio delle banche che hanno creato la grave crisi che viviamo. Un andazzo semplicemente vergognoso. Ci auguriamo che il Parlamento europeo ed i governi dell'Ue intervengano subito in merito, dal momento che si trovano nel processo di scrittura del nuovo mandato della Bei” ha concluso Tricarico.

Per scaricare il testo del rapporto clicca: QUI
Il rapporto sul Guardian, clicca: QUI

Fonte: CRBM

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