sabato 27 novembre 2010

ABRUZZO: NEL 2009 “CRESCITA ZERO” E MONTAGNA SPOPOLATA

Saldo naturale della popolazione al minimo, la montagna si spopola e cresce solo la zona costiera. Lo rivela un'analisi condotta dal Centro studi della Cna abbruzzese.

La popolazione abruzzese cresce meno di quella nazionale, soprattutto a causa di un decremento del saldo naturale. Tutto, mentre l’andamento a due velocità tra costa ed entroterra tende a diventare strutturale e la città di Montesilvano entra per la prima volta a far parte del club ristretto dei comune ‘over 50mila’. E’ quanto rivela un’analisi condotta dal centro studi della Cna abruzzese, coordinato da Aldo Ronci, sull’andamento nel 2009 del bilancio demografico regionale: "Mentre a livello nazionale il rapporto tra nati e morti è attestato a quota -0,04% - spiega il curatore dell’indagine - in Abruzzo cresce fino a -0,24%. Ciò si deve soprattutto al più basso saldo naturale tra i cittadini italiani (+0,32% contro una media di +0,49%), che non compensa l’andamento tra gli extracomunitari". 

L’altra caratteristica di rilievo della popolazione abruzzese, “fotografata” nel 2009, è stata la conferma della crescita a due diverse velocità: alta nelle province più marcatamente costiere come Teramo (+0,57%) e Pescara (+0,62%), sostanzialmente nulla a Chieti (+0,09%) e L’Aquila (+0,04%). «Se si analizza l’andamento nei comuni montani e i comuni costieri, per i primi la crescita è stata negativa (-686 abitanti) per i secondi positiva (+4.909 abitanti). E per i comuni montani il decremento sarebbe stato più alto se non si fosse tenuto conto della crescita della Marsica (+542)» analizza Ronci. «La nostra – prosegue – è una regione dal territorio occupato per il 73% da comuni montani, nei quali risiede appena il 35% della popolazione, ma in costante caduta demografica. Mentre il 27% è occupato da comuni costieri nei quali risiede il 65% della popolazione, che al contrario continua a crescere. Del resto, basta guardare l’andamento dal 2001 al 2009 nelle due aree: con il Teramano e il Pescarese cresciuti dell’8,71% e dell’8,44%, Aquilano e Chietino solo del 3,92 e 2,68%».

Nei comuni con più di 20mila abitanti – spiega ancora lo studio - gli incrementi più significativi si sono verificati sempre e solo sulla costa. Il caso più eclatante è quello di Montesilvano (1.337 abitanti in più nel 2009), che per effetto di questa performance supera quota 50mila abitanti. Tra il 2001 e il 2009 la città ha avuto una crescita iperbolica: ben 9.659 nuovi residenti, pari al 23,71% in più. Sempre sulla costa, risultati significativi sono stati raggiunti pure a Vasto (+426) e a Francavilla (+252). Unica eccezione tra i centri dell’interno, il comune di Avezzano, che cresce di 383 residenti, mentre si registrano, al contrario, decrementi importanti a Chieti (-428) e L’Aquila (-292).

Tra i capoluoghi, infine, sempre tra 2001 e 2009, le città di Teramo (+4.035) e Pescara (+6.836) sono cresciute rispettivamente del 7,92% e del 5,91%, con valori superiori a quello medio nazionale (5,87%), mentre Chieti è scesa dai 56.962 abitanti del 2001 ai 54.305 del 2009, registrando un consistente decremento di 2.657 abitanti (-4,66%).

Fonte: CNA
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