domenica 28 novembre 2010

LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

Le mutilazioni genitali femminili (Mgf) comprendono un insieme di pratiche rituali tradizionali connesse a riti d'iniziazione femminile e d'integrazione sociale, attraverso cui si effettua l'asportazione totale o parziale dei genitali femminili. Queste pratiche sono diffuse in vaste zone dell'Africa, in alcuni paesi del Medio Oriente e in alcune comunità dell'Asia e dell'America Latina. Le Mgf vengono praticate anche in Europa, tra le comunità di migranti originarie dei paesi nei quali sono praticate.

Secondo una stima dell'Organizzazione mondiale della sanità ogni anno sarebbero circa tre milioni le ragazze e le bambine a rischio, mentre ammonterebbe a 100 - 140 milioni il numero totale di donne e bambine che hanno subito mutilazioni genitali nel mondo.

Le Mgf sono una pratica estremamente radicata: difese dalla comunità d'origine in nome della tradizione, spesso anche le donne che le subiscono non sono in grado di opporvisi e anzi le appoggiano, per paura dello stigma sociale e dell'emarginazione che colpisce chi non vi si adegua. 

Le Mgf rappresentano un gravissimo pericolo per l'integrità fisica e psicologica della donna e aumentano l'incidenza della mortalità materna. È solitamente impossibile sapere quale donna soffrirà di complicazioni durante la gravidanza o il parto. Tuttavia, le donne che hanno subito mutilazioni genitali sono soggette a cicatrizzazioni e altre complicanze che talvolta aumentano il rischio di situazioni ginecologiche critiche.

Le Mgf rappresentano una grave violazione dei diritti umani delle donne e delle bambine. Esse violano il diritto all'integrità fisica e psicologica, al più alto standard di salute possibile, a essere libere da ogni forma di discriminazione - inclusa la violenza - e di trattamento crudele, disumano o degradante, violano i diritti dell'infanzia e, in casi estremi, il diritto alla vita. 


End Fgm è una campagna promossa da Amnesty International Irlanda e realizzata in collaborazione con organizzazioni non governative di 13 paesi europei. In Italia, la campagna è condotta da Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo, in collaborazione con Amnesty International Sezione Italiana.

Fonte: Amnesty International

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