venerdì 26 novembre 2010

CASA: CGIL, RILANCIARE SUBITO LE POLITICHE ABITATIVE NEL NOSTRO PAESE

Per favorire un percorso di autonomia sociale dei giovani, secondo la Confederazione, è indispensabile intervenire strutturalmente in un settore, quello abitativo, che sta subendo politiche sempre più disincentivanti: dalla cedolare secca all' azzerato del fondo di sostegno all’affitto

Rilanciare una politica abitativa nel nostro Paese significa creare le condizioni perché possano essere fornite risposte a molteplici domande sociali. E questo, secondo la CGIL, può avvenire solo intervenendo strutturalmente in un settore che sta subendo politiche sempre più disincentivanti, attraverso: la cedolare secca (che dovrebbe partire dal 1 gennaio 2011), annullando il vantaggio fiscale per il proprietario nello stipulare un contratto concordato piuttosto che a canone libero, produrrà inevitabilmente un ulteriore innalzamento dei canoni; e inoltre attraverso l'azzeramento  del fondo di sostegno all’affitto per chi ha un reddito basso e un’incidenza troppo alta del canone.    

La prima condizione, per favorire un percorso di autonomia sociale dei giovani, elemento essenziale nel processo di svincolo familiare dal nucleo di origine, è trovare una casa economicamente accessibile, ma l’acquisto di un'abitazione tramite un mutuo, come sottolinea Laura Mariani, Reponsabile politiche abitative CGIL Nazionale, “risulta impraticabile soprattutto pensando alle future prospettive salariali, i canoni d'affitto”, inoltre, “sono così alti da rappresentare una porzione troppo consistente dei bassi redditi, di norma precari, percepiti all’ingresso nel mondo del lavoro”. Come evidenziano i dati ISTAT nel Dossier 'Famiglia in cifre' quasi il 60% dei giovani con età compresa tra 20 e 34 vivono ancora nella famiglia e la metà indicano come motivo principale quello economico legato sia alla precarietà lavorativa che al costo delle abitazioni (segnalazione che aumenta di 6 punti percentuali). 

Per rilanciare una politica abitativa nel nostro Paese, ricorda Mariani, è necessario innanzitutto: “aumentare in modo consistente e strutturale l’offerta di alloggi a canoni sostenibili dalla domanda sia rilanciando l’edilizia sociale, con interventi di edilizia sovvenzionata e forme di social housing, con risorse pubbliche integrate a risorse private, attraverso un Piano Casa che possa rispondere a differenti esigenze sociali (giovani, ma anche anziani, migranti, studenti, nuclei unifamiliari), con finanziamenti adeguati e pluriennali, consistente quantitativamente, a canoni compatibili; sia agendo sul mercato privato attraverso politiche fiscali che incentivino i proprietari di case a simmettere sul mercato gli immobili e favoriscano l’emersione del nero”; altro punto fondamentale è “sostenere il reddito delle famiglie più deboli attraverso il fondo di sostegno all’affitto” e infine “riformare il regime delle locazioni per riequilibrare le dinamiche del mercato”.     


Fonte: CGIL

Nessun commento:

Posta un commento