giovedì 31 dicembre 2009

Ferrovie: Trenitalia si nasconde dietro al regolamento europeo per peggiorare le condizioni dei passeggeri.

Ogni scusa è buona per Trenitalia per aumentare i prezzi dei biglietti (e peggiorare il servizio offerto). Nel trasporto regionale hanno preteso (e ottenuto) un aumento dei compensi dalle Regioni per firmare i Contratti di Servizio, “giustificati” anche a causa degli aumenti dei tempi di percorrenza (determinati dalla riduzione di velocità). Nella media e lunga percorrenza hanno preteso (e ottenuto) aumenti (fino al 15%) per i motivi opposti.

In compenso dieci/venti centimetri di neve a Milano e Bologna hanno reso drammatico il trasporto ferroviario in tutta Italia. E questo è stato possibile perché nella costruzione della nuovissima e costosissima linea ad Alta Velocità si sono dimenticati di inserire le scaldiglie presso gli scambi: bloccati i quali a causa del ghiaccio, si è bloccato tutto il traffico nazionale.

Per quanto riguarda i diritti dei viaggiatori, occorre evidenziare che Il 13.12.09 è entrato in vigore il Regolamento (CE) n°1371/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri del trasporto ferroviario.

Questo Regolamento doveva servire per aumentare le tutele per i viaggiatori delle ferrovie, anche italiane. Ma Trenitalia non solo non le ha aumentate, ma è riuscita a ridurle :

Nel caso di guasto all’impianto di climatizzazione è stato eliminato il diritto al bonus pari al 50% del prezzo del biglietto Eurostar (30% per gli Intercity ).
La prossima estate perciò i clienti delle ferrovie italiane viaggeranno spesso senza climatizzazione, e anche senza il bonus risarcitorio;

Sono stati aumentati i tempi dei ritardi che danno diritto al bonus. Prima dell’entrata in vigore del Regolamento era sufficiente un ritardo di 26’ per gli Eurostar per ottenere un bonus del 50% del prezzo del biglietto; mentre ne occorrevano 31 di minuti per un bonus del 30% per Eurostar city e Intercity. Adesso ne occorrono 60 di minuti per ottenere un rimborso del 25%, e 120‘ per un rimborso del 50%.

Ma l’aspetto più grave dell’interpretazione del Regolamento da parte di Trenitalia riguarda il caso della mancata coincidenza. Mentre il Regolamento afferma in modo esplicito che il risarcimento compete anche ai clienti che arrivano alla destinazione finale con ritardo causato da mancata coincidenza, Trenitalia fa finta di non capire e non ottempera a queste disposizioni. Secondo Trenitalia il cittadino potrebbe arrivare alla destinazione finale con tre ore di ritardo, senza aver diritto ad alcun rimborso.

Naturalmente Trenitalia ha “giustificato” la riduzione dei diritti del viaggiatore prendendo a pretesto l’attivazione del Regolamento Europeo: la verità è che al punto 2 dell’art. 6 del Capo II del Regolamento, sta scritto che “ le imprese ferroviarie possono offrire al passeggero condizioni contrattuali più favorevoli alle condizioni fissate dal Regolamento”.
E ci sono nazioni come la Spagna che consentono ancora il diritto al bonus quando il treno arriva a destinazione con soli 15’ di ritardo; ma Trenitalia doveva peggiorare le condizioni dei viaggiatori italiani, e lo ha fatto nascondendosi dietro il Regolamento.

Ma questa volta non sarà possibile a Trenitalia ignorare i diritti dei cittadini. Il Regolamento europeo è estremamente preciso nel campo delle mancate coincidenze, e i diritti non possono essere cancellati da interpretazioni senza senso da parte della Dirigenza ferroviaria.

Federconsumatori chiede che si apra un tavolo di confronto sul regolamento affinché venga data un’applicazione corretta del regolamento che aumenti le tutele e non penalizzi i passeggeri.
Qualora ciò non avvenisse, la Federconsumatori assumerà tutte le iniziative utili, anche di carattere legale, per obbligare Trenitalia a rispettare i diritti dei viaggiatori.

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