sabato 19 dicembre 2009

Yemen: numero record di arrivi via mare dal Corno d’Africa


Solo quest’anno sono arrivati sulle coste dello Yemen oltre 74.000 africani in fuga da situazioni disperate di guerra civile, instabilità politica, povertà, carestia e siccità nel Corno d’Africa. Questo dato rappresenta un incredibile aumento del 50% rispetto alla già elevata cifra di 50.000 arrivi nel 2008.

Rifugiati e migranti affrontano il pericoloso viaggio su carrette del mare pilotate da scafisti attraverso il Golfo di Aden e il Mar Rosso in condizioni davvero terribili. In alcuni casi vengono picchiati, violentati, uccisi o anche gettati in mare nelle acque infestate dagli squali. Inoltre le barche, fragili e sovraccariche, a volte si capovolgono causando l’annegamento di molti passeggeri.

Secondo le ultime statistiche dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) solo quest’anno sono annegate o morte durante il viaggio 309 persone. Nel 2008 erano annegate circa 590 persone. Il percorso migratorio che passa attraverso il Golfo di Aden e il Mar Rosso è attualmente il più trafficato e letale del mondo.

A differenza degli scorsi anni, la maggioranza degli arrivi non è più di migranti somali. Quest’anno si sono contati 32.000 rifugiati somali, cifra rimasta costante rispetto al 2008. Sono raddoppiati invece gli etiopi, che sono stati 42.000.

Quasi tutti i somali che arrivano si dirigono presso i due maggiori centri di accoglienza di Mafyaa e Ahwar, situati in posizione strategica, e lì ricevono protezione e assistenza. Sono invece solo 9.000 gli etiopi che si sono diretti verso questi centri. La maggior parte degli etiopi si spingono verso gli stati che si affacciano sul Golfo Persico in cerca di opportunità di lavoro.

I centri di accoglienza di Mafyaa e Ahwar sono aperti ai rifugiati di qualsiasi nazionalità che raggiungono lo Yemen. Oltre a dare assistenza e alloggio provvisorio, i centri forniscono informazioni e la possibilità di richiedere asilo e visti, validi per 10 giorni, per raggiungere Sanaa o Aden, dove ci sono i centri per la determinazione dello status di rifugiato. Tra gennaio e novembre di quest’anno, l’UNHCR ha registrato 792 richieste di asilo da parte di non-somali, per un totale di 1.124 persone.

Al loro arrivo in Yemen tutti i somali vengono automaticamente riconosciuti come rifugiati dalle autorità yemenite, in base alla politica di riconoscimento di gruppo attuata dal Paese.


Attualmente lo Yemen ospita circa 150.000 rifugiati somali, 14.000 dei quali si trovano nel campo di Kharaz. Le persone di altre nazionalità - etiopi compresi - che desiderano fare richiesta di asilo devono sottoporsi alla procedura di determinazione dello status di rifugiato condotta dall’UNHCR. Nell’ultimo anno la maggior parte degli etiopi non si è rivolta ai centri di accoglienza perché non aveva intenzione di fare richiesta di asilo.


A ogni modo l’UNHCR ritiene che alcuni di loro abbiano deliberatamente evitato i centri temendo l’arresto o la detenzione visto che coloro che non fanno domanda di asilo e sono illegalmente presenti nel Paese possono essere detenuti nelle carceri yemenite e poi deportati.

L’UNHCR non ha accesso sistematico ai cittadini etiopi arrivati in Yemen e detenuti per immigrazione clandestina.


L’UNHCR ha ripetutamente esposto alle autorità yemenite la sua grave preoccupazione per le continue detenzioni e deportazioni di etiopi – senza che venga data a coloro che vogliono fare domanda d’asilo l’opportunità di contattare prima l’UNHCR. Si tratta di una questione di primaria importanza per l’UNHCR in Yemen.

All’inizio di dicembre l’UNHCR ha ottenuto l’accesso ai centri detentivi yemeniti nei governatorati di Hajjah e Taiz e ha potuto parlare con gli etiopi detenuti lì presenti. Sono in programma ulteriori visite.


Di 367 etiopi ascoltati finora in 34 hanno scelto di fare richiesta di asilo. Gli altri si sono dichiarati favorevoli a ritornare in Etiopia.

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