Nel 1999, l'Assemblea Generale dell'ONU ha proclamato il 25 novembre Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza Contro le Donne. La violenza contro le donne e le ragazze è la più vergognosa e scandalosa violazione dei diritti umani in tutto il mondo. Le donne e le ragazze di continenti e paesi diversi, di religioni, culture sociali differenti, sono legate dal filo spietato e comune della violenza e subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere donne.
Sono 140 milioni le donne e le ragazze nel mondo vittime di abusi di ogni tipo. Il 93% delle violenze da parte dei partner non vengono denunciate; una donna su cinque nel mondo è stata vittima di abusi fisici o sessuali nel corso della sua vita. In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza da parte di un uomo.
Secondo i dati dell’Istat, sono 6,743 milioni le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale; tre milioni quelle che hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. Si tratta di violenze domestiche soprattutto a danno di mogli e fidanzate: 8 donne su 10 vengono malmenate, ustionate o minacciate con armi e le aggressioni avvengono tutte in casa. Un milione di donne ha subito uno stupro o un tentato stupro. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti. Nel 61% dei casi, inoltre, i comportamenti violenti sembrano consumarsi solo tra le mura domestiche.
Al contrario, il 30% delle donne straniere parla di atteggiamenti violenti anche in situazioni pubbliche. Passa dal 53% al 42% la quantità di donne che dichiara di aver subito violenza dai propri mariti. Aumentano, però, anche gli atti violenti subiti dagli 'ex', mariti, conviventi o fidanzati che siano.
Le vittime italiane sono donne adulte (tra i 35 e i 54 anni), ma non mancano le giovani spose. Per quelle straniere, invece, l'età si abbassa: il 67% delle violenze si è consumato su soggetti tra i 25 e i 44 anni. Aumentano poi le vittime in possesso di titoli di studi medio-alti ed è in lieve aumento il numero di donne laureate maltrattate.
Il plagio e il terrore esercitato dal carnefice è soprattutto di tipo psicologico (31%) seguito con una certa distanza dall'abuso fisico (23%), anche se prevale la violenza psicologica tra le italiane e quella fisica tra le straniere (che ricorrono alle cure ospedaliere: 14% a fronte del 7% delle italiane). Il 50% delle violenze subite da vittime che si sono rivolte a Telefono Rosa rientra nei casi di reato di stalking: appostamenti (15%), minacce (53%), pedinamenti (14%), telefonate continue (15%), sms e lettere (15%), insulti verbali (22%), danni materiali (6%).
Proprio per porre fine a queste tragedie, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.
Anche la Cisl, come molte altre organizzazioni, istituzioni ed enti in Italia celebrerà questa giornata in ricordo delle tre sorelle Mirabal, deportate, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica dominicana.
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