Si intervenga accelerando l'applicazione delle misure sottoscritte nel protocollo con la filiera petrolifera e consentendo una piena liberalizzazione del settore.
“Siamo alle solite. Ancora una volta i prezzi della benzina riprendono ad aumentare e, ancora una volta, in maniera del tutto ingiustificata.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Per rendersene conto, basta risalire ad aprile 2010, quando il petrolio si attestava alle stesse quotazioni odierne e la benzina era venduta a 1,39 Euro al litro. Vi era però una grande differenza: il cambio Euro/Dollaro era decisamente diverso, e rispetto ad allora, la nostra moneta ha conosciuto una rivalutazione del 10%.
Quindi, dal momento che siamo estremamente precisi ed effettuiamo tale calcolo sul prezzo industriale (che allora si attestava a 60 centesimi al litro), emerge che la benzina, oggi, dovrebbe costare 6 centesimi in meno al litro.
Non dimentichiamo che tale sovrapprezzo ha importanti ricadute sulle tasche degli automobilisti, pari a 72 Euro annui per costi diretti e circa 63 Euro annui per costi indiretti, dovuti alle ripercussioni che l’aumento dei carburanti determina sui prezzi dei beni di largo consumo, trasportati in larga parte su gomma.
Torniamo a rivendicare, quindi, misure urgenti per eliminare, una volta per tutte, meccanismi speculativi e doppie velocità che hanno luogo in questo settore. Tutto ciò a partire da maggiori controlli, attraverso l’istituzione della Commissione Istituzionale sulla doppia velocità prevista dal Protocollo con la filiera petrolifera, ed il blocco settimanale degli aumenti dei prezzi previsto sempre dallo stesso protocollo.
È indispensabile, inoltre, intervenire sulla razionalizzazione della filiera, e soprattutto sul versante della liberalizzazione, che permetterebbe, attraverso l’incremento delle “pompe bianche” (la cui lista è disponibile gratuitamente sul sito Federconsumatori) di risparmiare 8-9 centesimi al litro.
Fonte: Federconsumatori
Nessun commento:
Posta un commento