Il 18 novembre è in programma una giornata di mobilitazione sul tema dei migranti per rivendicare “un intervento immediato sulla situazione di emergenza in cui vivono migliaia di migranti residenti del nostro paese” perché “gli immigrati, colpiti dalla crisi, hanno bisogno di atti concreti e responsabili”.
Le organizzazioni promotrici della mobilitazione (ACLI, ANTIGONE, ARCI, ASGI, CGIL, CIR, CNCA, EMMAUS ITALIA, FCEI, LIBERA, TERRA DEL FUOCO, PROGETTO DIRITTI ONLUS, SEI-UGL), e firmatarie di un appello rivolto al governo, richiamano all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica “la condizione critica - spiegano nell’appello - in cui vivono i cittadini migranti, tra i più colpiti dalle conseguenze della crisi economica” e sottolineano “come la negazione dei diritti colpisce tutti e si estende man mano dai più deboli, quali i migranti, a tutti i lavoratori”.
In occasione del presidio promosso a Roma - giovedì 18 novembre in piazza dei Santi Apostoli alle ore 14.30 - le organizzazioni firmatarie dell’appello terranno una conferenza stampa (a partire dalle 14.30) per chiedere, tra le altre cose, ai Ministri Maroni e Sacconi “di aprire un tavolo di trattativa, che possa individuare soluzioni serie e strutturali contro il lavoro nero e per i diritti degli immigrati, con priorità al contrasto allo sfruttamento del lavoro nero”.
Tra le richieste, spiegano le organizzazioni, “c’è il recepimento della Direttiva Europea 52, l’applicazione e l’estensione dell’articolo 18 del Testo Unico anche a chi denuncia di essere stato costretto all'irregolarità del lavoro; un percorso di emersione strutturale che, oltre a riconoscere il permesso di soggiorno a chi è stato truffato nel corso dell'ultima sanatoria e a chi è rimasto vittima della circolare Manganelli, offra la possibilità di uscire dalla schiavitù e dallo sfruttamento a centinaia di migliaia di migranti, costretti all’irregolarità del soggiorno; una proroga del permesso di soggiorno per chi oggi ha perso il lavoro e fatica a reperirne uno nuovo, senza che incomba la minaccia di espulsione; un intervento sulla situazione di estrema difficoltà in cui versano gli sportelli Unici per l’immigrazione che, per effetto della manovra finanziaria sono costretti a licenziare 1300 operatori che sono oltre il 50% del totale degli addetti”.
Fonte:CGIL
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