“Un fine settimana quello appena trascorso che è costato caro ai consumatori. La speculazione non conosce limiti e sono sempre più necessarie misure per fronteggiare il caro carburanti- commenta il segretario Nazionale del CODIC, Ivano Giacomelli - .Esprimiamo soddisfazione in merito a quanto è emerso dall’indagine conoscitiva della Commissione Industria del Senato nella quale si evidenziano “i gravissimi difetti di un sistema che privilegia gli interessi dei produttori rispetto a quelli dei cittadini consumatori”. L’auspicio è che tali misure siano da impulso a legiferare per favorire la concorrenza”.
In Italia solamente il 29% dei punti vendita è attrezzato per il servizio di self service contro il 99% degli impianti di Francia e Germania e il 98% di Regno Unito e Olanda. Una percentuale minore alla nostra si registra invece in Spagna (24%). L’obiettivo primario degli impianti self service è quello di ridurre i costi di gestione dei singoli punti vendita, praticando così uno sconto sul prezzo alla pompa. Sconto legato alla riduzione del personale presente sul piazzale. In base alle analisi effettuate da Nomisma, i maggiori costi che ricadono sui prezzi alla pompa per la scarsa diffusione di tali impianti è di circa 1,5 €cents/litro.
Altro aspetto, sempre collegato alla dinamica appena evidenziata è che a fronte di una struttura asimmetrica del mercato italiano, si verifica invece un andamento simmetrico dei prezzi. Ciò significa che i prezzi tendono a crescere nella prima parte dell’anno per poi decrescere nella seconda. Uno sviluppo tipico che fa ipotizzare a logiche di “cartello” tra le principali compagnie petrolifere e la scarsa incisività dei marchi minori e delle “pompe bianche”
Sintetizzando, il costo del carburante in Italia continua ad essere alto e non è altro che risultato di alcuni differenti fattori, tra questi:
- Oligopolio e asimmetria, scarsa concorrenzialità del mercato della benzina: 9 compagnie su circa 40 controllano il mercato italiano dei carburanti. Dunque, unasituazione di oligopolio a fronte di una forte frammentazione della rete distributiva;
- Possibili contesti speculativi che si possono ravvisare essenzialmente nella formazione del costo del prodotto industriale e nell’incidenza degli indici dei prezzi (Platts) che rischiano di tener conto più degli effetti derivanti dalla loro diffusione tra gli operatori piuttosto che del valore effettivo del greggio.
Fonte: CODICI
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