sabato 12 febbraio 2011

PARMALAT: LA LEGGENDA DI BONDI, IL RISANATORE DEI PROPRI BILANCI ! SE NON FOSSE RINNOVATO, AZIONISTI E RISPARMIATORI ESULTEREBBERO

Una vera e propria leggenda circonda l'Amministratore Delegato di Parmalat Enrico Bondi “il risanatore” (l’ex A.D. di Telecom Italia ai tempi di Tronchetti Provera e dei dossier illegali, quando nella sua auto venne ritrovata una microspia),che sarebbe stato depennato dalla lista dei tre fondi Mackenzie, Skagen e Zenit (legati da un patto di sindacato con il 15,3% del capitale) che sarà presentata nei prossimi giorni per il rinnovo dei vertici dell’azienda di Collecchio.

La conferma che nella lista dei tre fondio esteri figurerà anche il nome di Enrico Salza, l'ex presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo,con la netta esclusione di qualsiasi ipotesa di conferma di Bondi, è una buona notizia per azionisti e risparmiatori che non hanno mai creduto alle virtù miracolistiche del manager aretino, molto bravo ad inaccasare laute prebende legate ad una leggenda di “risanatore dei bilanci altrui”.

L’ex chimico per via del suo passato in Montedison,sotto attacco degli azionisti stranieri che con il 15,3% lo butteranno quasi sicuramente fuori da Parmalat alla prossima assemblea degli azionisti fissata per il 12 aprile 2011, è stato molto bravo infatti ad incamerare laute prebende.

Il compenso di 32 milioni di euro (64 miliardi di vecchie lire) che il ministero delle Attività Produttive (per delega al direttore della sezione sviluppo e competitività dell’ex ministero all’Industria) starebbe per firmare per liquidare al “risanatore” (dei suoi bilanci) Enrico Bondi è scandaloso ed offensivo per i poveri risparmiatori che hanno visto una distruzione totale o parziale del loro sudato risparmio.

Il 16 marzo 2006 infatti,Adusbef e Federconsumatori,che già in passato avevano denunciato lo scandalo delle parcelle milionarie richieste dal dr. Bondi e dal suo nutrito staff di legali con una precisa lettera inviata all’ex ministro Marzano nel maggio 2004, rinnovarono al ministro Scajola la richiesta di congelare il pagamento di una somma enorme, che rappresenta uno schiaffo a 135.000 risparmiatori (azionisti ed obbligazionisti Parmalat), parzialmente o totalmente scremati, sui quali è stato principalmente addossato dal “risanatore” il crack di Collecchio. “In vista dell’udienza civile del 31 maggio, relativa alla richiesta di sequestro preventivo dei beni dei vecchi amministratori di Parmalat spa e Parmalat Finanziaria, gli avvocati che rappresentano il commissario straordinario BONDI hanno allegato - a corredo della documentazione - anche la loro nota spese. La parcella, comprensiva di Iva ed Epa (Cassa previdenziale avvocati), è di oltre 30 milioni di euro” - scriveva un quotidiano di Parma nel maggio 2004. Alle lodi sperticate verso il “risanatore” Bondi, in merito alla gestione della nuova Parmalat, non si sono mai associate Adusbef e Federconsumatori,che oltre ad aver criticato un piano costato lacrime e sangue a 135.000 risparmiatori, soprattutto anziani,con le banche che invece hanno ottenuto rimborsi superiori a quelli dei piccoli azionisti, tornano oggi a chiedere al ministro delle Attività Produttive ed al Comitato di sorveglianza (dove è stata designata anche una rappresentanza dei consumatori),di concedere il 10 per cento della somma richiesta, ossia 3,2 milioni di euro,che è sempre un rimborso pari a 1,5 milioni di euro l’anno,destinando il 90 per cento (28,8 milioni di euro) al fondo di risarcimento delle vittime Parmalat. Sarebbe uno scandalo ed una incredibile offesa, retribuire il signor Bondi per 26 mesi di lavoro con un compenso di 32 milioni di euro,ossia 41.025 euro al giorno, 1.230.769 euro al mese,l’equivalente di quanto guadagnano 3.200 lavoratori della Parmalat in un anno”.

Se il risanatore dei propri interessi”,non dovesse essere rinnovato, azionisti e risparmiatori totalmente “scremati”, potrebbero finalmente esultare !


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