lunedì 21 febbraio 2011

CONSUMI: COLDIRETTI, 4 ITALIANI SU 10 A TAVOLA VORREI MA NON POSSO

Quasi quattro italiani su dieci (37 per cento) vorrebbero mangiare piu’ sano ma non ci riescono.

E’ quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani dal quale si evidenzia che i “deboli” di fronte alle tentazioni della tavola sono in numero superiore al quasi 33 per cento degli italiani che dichiara invece seguire una dieta sana. I comportamenti contraddittori nel rapporto degli italiani con l’alimentazione è dimostrato ad esempio dal fatto che - sottolinea la Coldiretti - si recano presso i fast-food ben il 27 per cento di acquirenti abituali di prodotti del commercio equo e solidale, il 26,7 per cento degli acquirenti abituali di frutta e verdura da agricoltura biologica, il 22,6 per cento degli acquirenti di prodotti a denominazione di origine (Dop e Igp), ed il 21,6 per cento di coloro che acquistano direttamente dal produttore. E ancora tra le persone che dichiarano di acquistare regolarmente prodotti Dop, Igp, comportamento che denota grande attenzione alla qualità, una quota non lontana da un terzo acquista regolarmente anche cibi precotti, addirittura ben più di due terzi acquista regolarmente scatolame mentre tra coloro che acquistano regolarmente prodotti dell’agricoltura biologica, circa tre quarti acquista anche surgelati e circa due terzi anche scatolame. Si tratta peraltro - continua la Coldiretti - di una precisa scelta poiché il 34 per cento degli italiani sostiene che la propria alimentazione dipenda in via prioritaria da caratteristiche e scelte soggettive, il 30,4 per cento dalla tradizione familiare, e poco meno del 19 per cento da quello che si può permettere, tenuto conto del reddito e dei prezzi. La “confusione” alimentare è - sostiene la Coldiretti - il prezzo che si paga agli effetti della globalizzazione che ha portato sulle tavole degli italiani prodotti e modelli di consumo da ogni parte del parte del mondo. Una situazione che sta però facendo emergere in Italia tre linee di tendenza chiare come la ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, la percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto di acquisto e il rapporto tra il cibo ed il territorio con il riconoscimento del valore che ha l’identità territoriale delle produzioni. Lo dimostra - conclude la Coldiretti - il boom nel corso del 2010 dei consumi di prodotti biologici con gli acquisti che in controtendenza sono cresciti in valore dell’11,6 per cento o quello degli acquisti diretti dai produttori agricoli con ben 8,3 milioni di italiani che hanno fatto la spesa nei mercati degli agricoltori di campagna amica per non parlare del successo dei prodotti a chilometri zero che hanno sviluppato un fatturato di 3 miliardi di euro tra ristoranti, mense, negozi e mercati ed imprese di campagna amica.

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