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UNHCR/V.Tan |
Negli ultimi giorni, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha registrato 25mila sfollati a causa delle recenti operazioni militari contro gli insorti nell’Agenzia di Mohmand, una delle aree tribali nel nord-ovest del Pakistan. Se gli scontri dovessero intensificarsi, si stima che entro la fine di febbraio il numero degli sfollati potrebbe salire a 90mila (o 10mila famiglie).
L’UNHCR ha allestito due nuovi campi che ospitano principalmente le persone fuggite dopo il 27 gennaio, quando le operazioni militari si sono intensificate, dalle aree di Sagi e Dawezai nell’Agenzia di Mohmand. Molti dei nuovi arrivati nei campi hanno poco più dei vestiti che indossano e servono urgentemente abiti e ripari per l’inverno.
Dall’inizio delle operazioni militari contro i ribelli nel 2008, questi sono i primi due campi organizzati dall’UNHCR per i pakistani sfollati a seguito dei conflitti scoppiati nelle aree tribali. Nelle precedenti ondate di violenza i civili erano fuggiti verso gli insediamenti della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, cercando rifugio nei dintorni di Peshawar.
L’UNHCR ha anche inviato a Ghalanai, quartier generale dell’Agenzia di Mohmand, ingegneri e staff specializzato nella protezione e nelle operazioni sul campo, e ha aiutato le autorità locali ad erigere dei campi a Nahqi e Danish Kol, a nord e nord-est di Ghalani. Ogni famiglia registrata riceve una tenda e altri aiuti di prima necessità (come materassi, coperte, kit da cucina e abiti caldi per i bambini). Inoltre vengono distribuiti pasti caldi e l’UNHCR si sta accordando con il Programma Alimentare Mondiale (PAM) per fornire razioni alimentari.
Oltre ad allestire i campi nell’Agenzia di Mohmand, l’UNHCR sta anche chiedendo che agli sfollati venga permesso di spostarsi per raggiungere parenti ed amici a Peshawar o altri insediamenti. Le autorità dovrebbero garantire libertà di movimento agli sfollati e l’UNHCR ha inviato il proprio staff per monitorare la situazione.
La preoccupazione dell’UNHCR riguarda anche le notizie riportate dagli sfollati che stanno arrivando nei campi, secondo cui alcuni giovani e uomini di mezza età avrebbero avuto difficoltà a lasciare le zone di conflitto. Si chiede quindi alle autorità che le operazioni di screening volte ad individuare i ribelli, non impediscano ai civili di lasciare l’area al fine di mettersi al sicuro.
Ad oggi le varie ondate di conflitti nelle aree tribali del Pakistan hanno causato circa un milione di sfollati, di cui 140mila dell’Agenzia di Mohmand. Molti di loro vivono in comunità ospitanti nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Sono circa 147mila gli sfollati che vivono in tre campi della provincia, la maggior parte (138mila) nel campo di Jalozai, a Nowshera.
I rimpatri sono stati piuttosto modesti. Dallo scorso settembre, circa 8.500 persone sono tornate nel Sud Waziristan mentre, dall’inizio del 2010, 162mila hanno fatto ritorno nell’Agenzia di Orakzai.
Fonte: http://www.unhcr.it
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