mercoledì 23 febbraio 2011

"OPERAZIONE KUTYA": STRONCATO DALLA FORESTALE UN TRAFFICO DI CANI DALL'EUROPA DELL'EST

Arrestate tre persone per truffa e associazione a delinquere. Sequestrati numerosi cuccioli di cani di razza.  

Ventisette cuccioli di cani di razze pregiate (ad esempio Carlini, Akita, Sharpei, Labrador, ecc), 175 documenti comprovanti la vendita degli animali, 130 passaporti ungheresi di cani oltre a svariati documenti sanitari, materiale informatico, telefoni cellulari, computer, medicinali veterinari, siringhe per inserimento microchip, microchip e vari documenti contabili. A tanto ammonta il sequestro realizzato dal Corpo forestale dello Stato dei Comandi provinciali di Pistoia e Prato nell'ambito dell'OPERAZIONE KUTYA finalizzata a stroncare un traffico di cani provenienti illegalmente dall'Ungheria ("Kutya" è la traduzione ungherese del termine "cane" ).  

Coordinati dalla Procura della Repubblica di Pistoia, gli agenti forestali hanno effettuato perquisizioni domiciliari ed eseguito l'ordinanza di misura cautelare in carcere a carico di tre persone, due uomini di nazionalità italiana ed una donna di nazionalità ungherese. 

L'indagine nasce a seguito di alcune denunce presentate nell'estate 2010 da  cittadini vittime di truffa e frode nell'esercizio del commercio. Gli accertamenti del personale del Corpo forestale dello Stato, grazie anche alla collaborazione del Servizio veterinario della ASL 3 di Pistoia, hanno permesso di appurare come  i cuccioli, in gran parte venduti tramite annunci su siti internet, non provenissero dall'allevamento dichiarato, peraltro esistente solo sulla carta e comunque risultato essere privo anche di qualunque tipo di autorizzazione, sia sanitaria che urbanistico-edilizia.  

Per l'illecita attività, posta in essere da padre, figlio e convivente  con il coinvolgimento di altri soggetti "prestanome", è stato formulato il reato di associazione a delinquere finalizzata al falso, truffa e frode in commercio. Attività che non si è fermata neppure dopo i ripetuti sequestri di cuccioli e le perquisizioni domiciliari: gli indagati, infatti, hanno continuato a vendere i cani, giungendo a presentare false denunce di smarrimento dei telefoni a loro sequestrati, solo per avere delle sim card con gli stessi numeri e poter continuare ad essere contattati dalle persone interessate agli acquisti pubblicati su internet e riviste specializzate.  

L'intervento del Corpo forestale dello Stato si colloca tra le altre numerose operazioni di polizia giudiziaria sul territorio nazionale, tutte volte a debellare il fenomeno del maltrattamento degli animali. 

Il Parlamento italiano - con legge n. 201 del 2010 - ha ratificato una Convenzione del Consiglio d'Europa risalente al 1987 e riguardante la protezione degli animali.  

Con la normativa entrata in vigore il 4 dicembre 2010 è stato inserito nell'ordinamento italiano, un nuovo reato: quello di "traffico illecito di animali da compagnia" (art. 4, legge 201 del 2010), che prevede pene che vanno da tre mesi a un anno di reclusione (oltre ad una sanzione fino a 15.000 euro), per chiunque introduce, trasporta, cede o riceve nel territorio nazionale animali da compagnia privi di sistemi per l'identificazione individuale (il cosiddetto 'microchip') e delle necessarie certificazioni sanitarie.

La Forestale invita quindi tutti quelli che desiderino acquistare un cane a diffidare da operatori o commercianti non autorizzati.

Fonte: http://www3.corpoforestale.it

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