mercoledì 17 febbraio 2010

Negato il diritto al voto ai Boscimani


Cinque comunità di Boscimani che vivono all’interno della Central Kalahari Game Reserve sono state omesse dai registri elettorali delle ultime elezioni del Botswana, avvenute nel 2009. I Boscimani che non hanno potuto esercitare il loro diritto al voto sarebbero oltre 400.

In un’intervista rilasciata al quotidiano Mmegi, il portavoce dei Boscimani Roy Sesana ha dichiarato: “Durante le elezioni, la gente viveva nei villaggi e mentre il resto della nazione andava alle urne, non hanno potuto votare”. La notizia è stata confermata dal Commissariato di Distretto e costituisce solo l’ultima di una lunga serie di violazioni dei diritti dei Boscimani.

Il Presidente del Botswana Ian Khama, che ha prestato giuramento come quarto presidente del paese dopo le elezioni dello scorso anno, ha continuato a prendersi gioco della sentenza emessa dalla Corte Suprema nel 2006. Il processo ha sancito il diritto dei Boscimani a vivere nella loro terra ancestrale, la Central Kalahari Game Reserve, ma il suo governo ha negato loro l’accesso a un pozzo da cui dipendevano per procurarsi l’acqua e, contemporaneamente, ha autorizzato nella stessa riserva lo scavo di nuovi pozzi per gli animali selvatici e ha sostenuto la costruzione di un complesso turistico dotato di piscina.

Khama ha anche descritto lo stile di vita dei Boscimani coma una “fantasia arcaica” e recentemente una donna sudafricana è stata arrestata per aver commentato che il presidente “assomiglia a un Boscimane”.

L‘emarginazione politica dei Boscimani è stata riconosciuta nell’ultimo rapporto sui diritti umani 2008 del Dipartimento di Stato delle Nazioni Unite in cui si legge che i Boscimani “mancano di un’adeguata rappresentanza politica e non sono pienamente consapevoli dei loro diritti civili”. Il rapporto critica il governo anche per la sua “ristretta interpretazione della sentenza della Corte Suprema del 2006”.

L’esclusione dai registri elettorali dei Boscimani rientrati nella riserva, tutti dotati di carta di identità, sono emerse solo recentemente, dopo le dichiarazioni rilasciate da Roy Sesana allo stesso quotidiano in merito al fallimento dei tentativi di negoziare con il governo e il mancato sostegno delle autorità alla costituzione di un loro gruppo di rappresentanza. I Boscimani hanno ora depositato un nuovo procedimento legale contro il governo nel tentativo di riottenere l’accesso al loro pozzo.

“Non sorprende che il governo abbia escluso i Boscimani dalle elezioni” ha dichiarato oggi Stephen Corry, Direttore di Survival International. “Sono stati trattati come cittadini di seconda categoria per anni. Perché il governo dovrebbe dare il diritto di voto ai Boscimani quando non permette loro nemmeno di procurarsi l’acqua?”.

La lunga campagna di Survival per i Boscimani continua.

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