martedì 20 aprile 2010

Acqua bene comune, il Comitato Promotore per il Referendum risponde a Ronchi e Bonanni


Il convegno della Fenma-Cisl sul mercato dell’acqua è stata l’occasione per sentire il Ministro Ronchi tornare sul tema e fare gli auguri al comitato promotore dei referendum, che ringrazia e garantisce ogni sforzo per abrogare anche il suo decreto e per far tornare al più presto alla gestione pubblica dell’acqua. Dal 24 di aprile, in centinaia di piazza italiane inizierà la raccolta firme.

Il Ministro ha detto che l’istituzione di un’Authority sul mercato dell’acqua sarà la soluzione di tutti i mali. Viene da chiedersi perché il Governo, negli ultimi due anni, abbia lavorato in senso opposto, limitando l’efficacia del Conviri e smantellando, di fatto, gli Ato dal prossimo anno. Inoltre, anche ammesso che si volesse scommettere sulla regolamentazione, come sarebbe possibile essere efficaci contro soggetti multinazionali che hanno enormi disponibilità di risorse e di potere?

Per quanto detto dal segretario generale della Cisl Bonanni, invece, ci siamo stupiti di come il leader di una grande organizzazione sindacale possa considerare inadeguato l’istituto referendario alla lotta per la ripubblicizzazione dell’acqua. Il Referendum mette tutti cittadini-utenti, anche quelli che hanno scelto di farsi rappresentare dalla Cisl, in grado di poter scegliere sulla gestione di un bene primario come l’acqua. Considerando che una legge di iniziativa popolare (per cui vennero raccolte 400mila firme) giace nei cassetti delle commissioni parlamentari, qual è, secondo il segretario, lo strumento adeguato?

Quanto poi al fatto che “pubblico o privato fa lo stesso, basta che si abbassino le tariffe”, ricordiamo a Bonanni che le tariffe sono aumentate proprio a causa dell’ingresso dei privati, mentre gli investimenti calano e peggiora il servizio ai cittadini.

Fonte acquabenecomune

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