giovedì 15 aprile 2010

Oranghi di Greenpeace invadono assemblea degli azionisti Nestlé


Losanna, Svizzera —Trenta attivisti di Greenpeace travestiti da oranghi hanno “invaso” l’assemblea generale di Nestlè chiedendo agli azionisti di dare un “break” anche alle foreste e smettere di basare il loro profitto sulla distruzione di queste e il cambiamento climatico. Alle 16.30 il blitz di Greenpeace è ancora in corso.

All’interno dell’assemblea generale, gli attivisti di Greenpeace srotolano uno striscione chiedendo a Nestlé di non utilizzare olio di palma proveniente dalla distruzione delle ultime foreste torbiere indonesiane mentre Pat Venditti, Direttore della campagna Foreste di Greenpeace International, salito sul palco e preso il microfono, chiede a Nestlé di escludere dall’intera filiera produttiva l’olio di palma del “campione” della deforestazione: Sinar Mas.

”Chiediamo adesso e oggi a Nestlé di cambiare le proprie KitKatstrofiche politiche di acquisto. Procurandosi olio di palma e carta proveniente dalla deforestazione, Nestlé è causa di disastri ambientali come il cambiamento climatico e l’estinzione degli ultimi oranghi – denuncia Chiara Campione, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Italia. Allo stesso tempo Nestlé continua a perdere credibilità, non prendendo nessuna misura concreta nonostante le denuncie di Greenpeace e le richieste di centinaia di migliaia di consumatori. Per questo chiediamo all’intera assemblea degli azionisti di garantire che i prodotti Nestlé non siano contaminati da prodotti della Sinar Mas”.

Il 17 Marzo scorso, Greenpeace ha lanciato una campagna per denunciare il ruolo di Nestlé in fenomeni come quello della deforestazione delle ultime foreste torbiere indonesiane.

Come reazione alle denuncie di Greenpeace, la multinazionale Nestlé ha interrotto i propri contratti di fornitura diretti con Sinar Mas.

Ma Nestlé ha continuato a comprare olio di palma di Sinar Mas attraverso aziende terze come Cargill nonostante le 200mila e-mail e fax inviate da consumatori che hanno chiesto di fermare la KitKatastrofe e impedire all’olio di palma di Sinar Mas e alla carta per il packaging dei prodotti di APP (multinazionale di proprietà della Sinar Mas) di contaminare la filiera dei prodotti a marchio Nestlé.

Oggi Greenpeace ha, inoltre, pubblicato, nuove prove fotografiche che dimostrano come Sinar Mas continui imperterrita la distruzione di preziose foreste torbiere e aree forestali ad Alto Valore di Conservazione (HCV) nonostante l’impegno a fermarsi preso il 4 Febbraio.

«Ogni singolo giorno, che Nestlé lascia passare senza prendere delle misure concrete per escludere dalla propria filiera prodotti di distruzione come quelli di Sinar Mas, spinge gli ultimi oranghi verso l’orlo dell’estinzione definitiva. Non agire è un lusso che Nestlé ha deciso di concedersi a spese del clima dell’intero pianeta» conclude Campione.

L’Indonesia, infatti, presenta uno dei più alti tassi di deforestazione al mondo a causa dell’espansione delle piantagioni industriali di palma da olio e polpa di cellulosa e, proprio per questo motivo, è il terzo emettitore di gas serra al mondo dopo Cina e Stati Uniti.

Fonte:Greenpeace

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